Vicino Oriente antico. L'analisi linguistica
Gábor Zólyomi
Giovanni Garbini
L'analisi linguistica
Grammatica
di Gábor Zólyomi
A partire dal III millennio, se non prima, in Mesopotamia vi furono due [...] tutt'altro che ovvi, e questo ha dato origine, in epoca moderna, a diverse interpretazioni.
Come gli altri tipi di liste lessicali, anche scrittura consonantica, ancora oggi usata nell'arabo e nell'ebraico.
Nel XIV sec., nella città siriana di Ugarit ...
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L’ordine degli elementi di una struttura sintattica (come un sintagma o una frase) è un parametro cruciale negli studi linguistici, principalmente in quelli di tipologia. A partire dalla struttura della [...] invece l’ordine VSO (presente ad es. nelle lingue celtiche, in ebraico, in aramaico, in arabo classico, in berbero, in masai, ecc.). può invece pregiudicare il successo della comunicazione.
L’italiano moderno, come si è detto, è una lingua SVO ...
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L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] , diffuso in molti paesi di lingua araba dell’Asia e dell’Africa e, in Europa, a Malta; l’alfabeto ebraico, rinato, con la lingua ebraicamoderna, tra fine XIX e inizio XX secolo.
Molte lingue scritte in alfabeto non latino hanno anche un sistema di ...
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L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche [...] nelle quali la sillaba accentata è spesso la prima, oppure in ebraico e persiano, nelle quali è l’ultima). Ci sono poi lingue classico o, ancora più frequentemente, quello medievale o moderno (➔ terminologie), danno problemi di pronuncia (mìmesi o ...
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Il dizionario (lat. mediev. dictionarium > dictio, -ionis «espressione, discorso») costituisce indubbiamente uno degli strumenti più importanti per la conoscenza e la salvaguardia delle lingue. Mediante [...] , segnalando sin dall’inizio che la produzione italiana moderna di dizionari è di altissimo livello per qualità dell antiche e moderne (inglese, francese, tedesco, latino, greco, ebraico, arabo, olandese, russo, ecc.).
Alla documentazione dei nomi ...
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Melchiorre Cesarotti (Padova, 1730 - Selvazzano, presso Padova, 1808) fu uno dei maggiori rappresentanti dell’Illuminismo italiano in campo linguistico. Nacque e studiò a Padova, dove divenne insegnante [...] di retorica, greco ed ebraico. Grande conoscitore di lingue antiche e moderne, si distinse per l’intensa attività di filosofia e della ragione» ravvisando in quell’opera «lo spirito moderno, che violava quelle forme consacrate e fossili, logore per ...
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BEGUINOT, Francesco
Tullio De Mauro
Nacque a Paliano (Frosinone) il 1° ag. 1879. Figlio di Pompeo e di Giulia Schifalacqua, il B., già negli anni del ginnasio, cominciò da autodidatta lo studio del [...] anni del liceo poté così impadronirsi delle prime conoscenze di ebraico, gè'ez e amarico. Nel 1898, ottenuta la favore dagli specialisti (cfr. le rec. di C. A. Nallino, in Oriente moderno, XI [1931], pp. 467-69; G. Marcy, in Hespéris, XII[1932], ...
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CALEPIO, Ambrogio, detto il Calepino
GG. Soldi Rondinini-T. De Mauro
Figlio naturale del conte Trussardo, primo feudatario della Val Calepio, nacque probabilmente intorno al 1435 e fu battezzato con [...] ai classici. Non ci troviamo dinanzi a un lessico, nel senso moderno del termine, ma piuttosto dinanzi a una mescolanza di lessico ed aggiungevano, accanto al lemma latino, i corrispondenti greci, ebraici (raramente) e dei vari "volgari" europei. Un ...
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cifre e cifrari
Leopoldo Benacchio
Per capirsi e per non farsi capire
Le cifre sono i simboli che utilizziamo per comporre i numeri: nel sistema di numerazione da noi adoperato sono quindi i simboli [...] per prelevare il nostro denaro. Nel mondo moderno, dove le operazioni automatiche tramite computer collegati da semplice per cifrare la parola Babele. La prima lettera dell'alfabeto ebraico (aleph) viene scambiata con l'ultima (taw), la seconda con ...
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Denominazione (propriamente «appartenente alla tribù di Giuda») con cui sono stati indicati gli Ebrei rimasti in Palestina dopo la distruzione del regno d’Israele (722 a.C.), quando l’intero popolo ebraico [...] Tempio nel 70 d.C. (➔ Ebrei).
Con il nome, moderno, di giudeo-cristianesimo si designa la corrente del cristianesimo primitivo, i .Giudeo-spagnola è invece la lingua mista di elementi ebraici e spagnoli, che risale all’espulsione degli Ebrei dalla ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
kibbuz
kibbùz (o kibbùtz) s. m. – Adattamento grafico del sost. ebr. qibbūṣ, che significa propr. «raccolta, adunanza» e indica, nell’ebraico moderno, le comunità agricole a gestione collettiva sorte in Palestina in seguito alla colonizzazione,...