KANTORÓWICZ, ERNST HARTWIG
RRoberto Delle Donne
Nacque a Posen (oggi Poznań) da un'agiata famiglia di industriali ebrei il 3 maggio 1895. Nella città natale, allora capitale dell'omonima provincia prussiana, [...] inoltre l'inglese da una governante, ma non l'ebraico o lo yiddish. Anche se era solito pronunciare il Donne, Kantorowicz e la sua opera su Federico II nella ricerca moderna, in Friedrich II. Tagung des Deutschen Historischen Instituts in Rom im ...
Leggi Tutto
Le leggi razziste
Anna Foa
Per gli ebrei italiani, riportati di un colpo a uno statuto di inferiorità legale e civile simile a quello che aveva preceduto l’emancipazione, le leggi emanate da Mussolini [...] si considera inoltre che in quegli anni il rifiuto dell’emancipazione ebraica assunse il ruolo di una cornice in cui si mescolavano forme tra loro anche molto diverse di ostilità alla modernità e agli ebrei.
Ma le leggi non rappresentano soltanto il ...
Leggi Tutto
I fondamentalismi nel mondo contemporaneo
Enzo Pace
L’anno terribile
L’attentato dell’11 settembre 2001 alle Twin Towers di New York può essere considerato, a tutti gli effetti, un evento cerniera [...] terroristico non costituisce certo una novità nel corso della storia moderna e contemporanea. Ciò che appare nuovo è l’emergere di Yitzahak Rabin, ucciso nel 1995 per mano di un estremista ebraico subito dopo la pace con Yasser Arafat (Yāsir ῾Arafāt ...
Leggi Tutto
Il dibattito sulla teologia politica, prima e dopo Peterson
Giuseppe Ruggieri
Fare di Erik Peterson (1890-1960) il perno del dibattito sulla teologia politica, all’interno di un’opera collettiva dedicata [...] sul piano storico, affermava esattamente la stessa cosa: il moderno concetto di Stato era ultimamente frutto del deismo (per il amicizia, cerca di riappropriarsi del ‘centro’ della cultura ebraica. Si tratta ancora degli anni in cui una cerchia ...
Leggi Tutto
Storia, teorie della
Pietro Rossi
La scoperta della storia come processo unitario
La nozione di 'storia' come processo unitario, comprensivo delle vicende degli uomini in tempi e luoghi diversi, e quindi [...] lineare della storia costituisce la caratteristica distintiva della visione ebraica della storia, e neppure di quella cristiana. A di recente, da un lato con la nascita della scienza moderna e lo sviluppo di nuove tecniche rivolte al dominio della ...
Leggi Tutto
GINZBURG, Leone
Gianni Sofri
Nacque a Odessa il 4 apr. 1909, da Fëdor Nikolaevič e da Vera Griliches, in una famiglia ebrea, colta e agiata.
Il padre, che si chiamava in origine Tanchun Notkovič Ginzburg, [...] punto di vista religioso, i genitori erano rispettosi di una tradizione ebraica priva di dogmi, mentre il G. si sarebbe considerato un aveva rinnovato quella tradizione indirizzandola verso un più moderno approccio ai testi. Non a caso, un' ...
Leggi Tutto
Il Novecento
Antonio Menniti Ippolito
La nascita del secolo
L'età contemporanea è il periodo in cui viviamo e il tempo che sentiamo più vicino. Decidiamo allora di farla iniziare quando nascevano i [...] intero per tutto il secolo. Se l'età moderna era stata segnata dalla lotta della borghesia contro l uno per gli Arabi. Ma gli Stati arabi confinanti non vogliono uno Stato ebraico in mezzo a loro. Così nel 1948 aggrediscono la nazione appena nata che ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
La scienza islamica nella cultura medioevale
Piero Morpurgo
Per scienza islamica medioevale s’intende il corpus di testi, commenti e analisi di autori appartenenti all’islam, che tradussero e interpretarono, [...] Avenezra; 1090/1092 ca.-1167) tradusse dall’arabo in ebraico (con il titolo Sēfer be-ta’amei lu’ḥōt al , La doppia verità. Conflitti di ragione e fede tra Medioevo e prima modernità, Milano 2006.
L. Bianchi, Pour une histoire de la ‘double vérité ...
Leggi Tutto
Giurisdizionalismo
RRaffaele Ajello
Georges De Lagarde, per descrivere i "Prodromi dello Stato moderno", ha tracciato il profilo di cinque diversi modelli secondo cui si sviluppò l'organizzazione delle [...] "merito suo palmam". Grozio cita largamente i legislatori, antichi e moderni; ma, in tutto il libro, i riferimenti più frequenti e , l'assoluta autorità del re inglese, secondo un uso già ebraico (ibid., pp. 13 e 222).
Grozio cercava di retrodatare, ...
Leggi Tutto
Ippiatria
RRiccardo Gualdo
La cavalleria diviene il fulcro dell'esercito medievale già in età carolingia, e soprattutto dal sec. XII in poi il cavallo simboleggia la nobiltà e la forza cavalleresca [...] ristampa a cura di Causati Vanni: Giordano Ruffo, 2000) editore moderno, Girolamo Molin, che non può averla tratta nemmeno dall'unico tedesco; è nota anche almeno una versione in ebraico. In attesa di un censimento accurato e soprattutto sistematico ...
Leggi Tutto
ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
kibbuz
kibbùz (o kibbùtz) s. m. – Adattamento grafico del sost. ebr. qibbūṣ, che significa propr. «raccolta, adunanza» e indica, nell’ebraico moderno, le comunità agricole a gestione collettiva sorte in Palestina in seguito alla colonizzazione,...