Ebraicista e riformatore (Ferrara 1510 - Sedan 1580). Convertito (1538) al cattolicesimo sotto l'influsso del card. Pole, fu attratto da M. Vermigli alle idee della Riforma, e con lui fuggì (1542) a Basilea, [...] a Cambridge (1549). Salita al trono Maria Tudor, peregrinò per varie città europee, insegnando ebraico a Heidelberg, poi a Sedan. La sua opera più diffusa è una versione della Bibbia, compiuta, per gli apocrifi, con la collaborazione di F. Du Ion ...
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Traduttore e commentatore ebreo (m. Salerno 1279). Tradusse in latino, con la collaborazione del domenicano N. Paglia da Giovinazzo, numerosi testi filosofici ebraici; scrisse anche un commento parafrastico [...] alla Guida dei perplessi di Maimonide accompagnato da un glossario ebraico-italiano dei termini tecnici in essa ricorrenti, e il trattatello polemico Tĕ῾ānōt ("Obiezioni") contro i dogmi della Trinità e dell'Incarnazione. ...
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GIAMBULLARI, Pierfrancesco
Franco Pignatti
Nacque a Firenze nel 1495 da Bernardo e da Lucrezia degli Stefani.
Il padre, rimatore dell'ambiente laurenziano, avviò precocemente il figlio agli studi letterari [...] (di latino e di greco, ma anche dell'ebraico e del caldeo) e si adoperò attivamente per ottenergli lucrosi uffici. Appena sedicenne, il G scientifici (rispetto al Gelli, che non conosceva l'ebraico, le nozioni linguistiche del G. sono molto più ampie ...
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Musicista (Rostov 1883 - Mosca 1957). Studiò con N. A. Rimskij Korsakov e A. K. Ljadov al conservatorio di Pietroburgo. Compose opere teatrali, lavori sinfonici e sinfonico-vocali, musica da camera, in [...] uno stile neoromantico, influenzato peraltro largamente dal folclore ebraico. ...
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BARTOLOCCI, Giulio
Giovanni Garbini
Nacque a Celleno (Viterbo) il 10 apr. 1613. Entrò nell'Ordine dei cisterciensi nel 1632, assumendo il nome di "Iulius a Sancta Anastasia". Si dedicò agli studi ebraici, [...] Indice. Morì a Roma il 19 ott. 1687.
Il nome e l'importanza del B. nella storia degli studi ebraici restano legati alla monumentale opera Bibliotheca magna rabbinica. De scriptoribus et scriptis rabbinicis [nel primo volume si legge Hebraicis] ordine ...
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Medico e grammatico ebreo di Lecce (m. Venezia 1523), traduttore in latino, da versioni ebraiche, di opere filosofiche e scientifiche, specialmente di Averroè. Sua opera originale è la grammatica Miqnēh [...] Abrām ("Possessione di Abramo"), ove tentò d'applicare all'ebraico le categorie della grammatica latina. ...
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HILLEL di Samuel da Verona (Hillel ben Šemu'el ben Eli'ezer mi-Verona)
Mauro Zonta
Filosofo, talmudista, medico e traduttore ebreo italiano, attivo nel secolo XIII. Le notizie sicure sulla famiglia e [...] Essays in honor of Arthur Hyman, a cura di R. Link-Salinger, Washington DC, 1988, pp. 57-73; C. Sirat, La filosofia ebraica medievale secondo i testi editi e inediti, Brescia 1990, pp. 342, 349-351, 572 s.; J.-P. Rothschild, Les traductions du Livre ...
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Esegeta dell'Antico Testamento, talmudista e medico ebreo (Cesena 1475 - Bologna 1550). I suoi commenti alla Bibbia eccellono per buon metodo filologico, e ciò gli procurò grande stima tra gli studiosi [...] cattolici. J. Reuchlin prese da lui lezioni di ebraico. È autore, tra l'altro, di un'opera intitolata Luce delle nazioni (1537), nella quale polemizzò contro Aristotele e Maimonide. ...
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MANETTI, Angelo
Simona Foà
Nacque a Firenze il 15 dic. 1432 da Giannozzo, importante scrittore e uomo politico fiorentino, e da Alessandra di Tommaso di Giacomino Tebalducci. Sotto la guida del padre [...] di Vespasiano da Bisticci, già all'età di dodici anni. Suoi precettori furono due famigli del padre: per l'ebraico Giovanfrancesco Manetti, un ebreo convertito che aveva preso il cognome di Giannozzo, e per il greco Giovanni da Scutari. Il ...
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Architetto (Varel, Oldemburgo, 1800 - Amburgo 1845), esponente del neoclassicismo e attivo ad Amburgo. Dopo l'incendio della città, fece parte della commissione che redasse i piani per la sua ricostruzione [...] (1845). Fra le sue opere: la camera mortuaria del cimitero ebraico (1838), l'Ospedale israelita (1841-43), la sinagoga (1842-44). ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.