IMMANUEL da Roma (Immanuel Romano, 'Immanu'el ben Šelomoh, 'Immanu'el ha-Romi, Manoello Giudeo, Manoello Romano, Emanuele Romano)
Simona Foà
Nacque a Roma (più volte I., nelle sue opere, ricorda le proprie [...] di Udine, in Annali di Ca' Foscari, X (1971), 3, pp. 1-25; 4, pp. 17 s.; A. Luzzatto - M. Moldavi, Biblioteca italo-ebraica. Bibliografia per la storia degli ebrei in Italia 1964-1973, a cura di D. Carpi, Roma 1982, ad ind.; R.S. Lopez, Ebrei di ...
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Rabbino (Qal῾at el-Hammād, Fez [donde il suo nome arabo di al-Fāsī], 1013 - Lucena 1103). Insegnò a Fez, donde dovette allontanarsi nel 1088 rifugiandosi in Spagna; stabilitosi a Lucena, vi divenne rabbino. [...] La sua opera maggiore (Hălākōt, "Disposizioni legali") è la prima vasta raccolta sistematica del materiale giuridico del Talmūd. Scrisse inoltre numerosi Responsi (Tĕshūbōt) in ebraico e in arabo (poi tradotti in ebraico). ...
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Paolo di Tarso, san
Raffaele Savigni
L’apostolo delle genti
Cittadino romano di nome Saulo, di famiglia ebraica, perseguitò duramente i cristiani fino a quando, dopo aver avuto una visione, si convertì [...] pesare economicamente sulla comunità.
Gli altri apostoli (in particolare Giacomo), che rimanevano più legati alle tradizioni ebraiche, continuarono invece a evangelizzare soprattutto gli Ebrei. Paolo predicò anche ad Atene, discutendo con i filosofi ...
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Orientalista ed ebraista (Rheinzabern, Palatinato, 1504 - Cambridge 1549). A Isny impiantò e diresse una tipografia ebraica; poi fu a Costanza (1542) e quindi a Strasburgo (1544), che dopo qualche anno [...] dové lasciare in seguito all'interim (1549). Dedicò gli ultimi mesi della sua vita all'insegnamento dell'ebraico a Cambridge. Lasciò, oltre a libretti di edificazione, lavori di filologia ebraica e di esegesi antico-testamentaria. ...
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Storico della filosofia e linguista, nato a Vicenza il 28 novembre 1913. Riconosciuto universalmente come il pioniere dell'informatica linguistica, ha dedicato la sua formazione filosofica e teologica [...] e la familiarità acquisita con le lingue classiche e moderne (latino, greco, ebraico, arabo, francese, inglese, spagnolo e tedesco) a molteplici studi su opere teologiche, filosofiche e letterarie. La sua produzione scientifica conta oltre duecento ...
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BAFFI, Bartolomeo
Nicola Raponi
Nacque a Lucignano (Siena) nella prima metà del sec. XVI, ed entrò presto tra i minori conventuali. Conseguì il dottorato in teologia, dedicandosi anche agli studi di [...] filosofia e di lettere classiche e umanistiche, nonché di greco e di ebraico. Questa sua preparazione e una certa vena oratoria lo designarono come oratore ufficiale dell'Ordine in più circostanze, come in occasione dei capitoli generali di Assisi ( ...
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BONSIGNORI, Benedetto
Adriano Prosperi
Nacque a Firenze, da Giovanni, presumibilmente nel 1516. I suoi studi furono di greco e latino, lingue nelle quali acquistò una considerevole perizia come risulta [...] dei testi biblici scelti di volta in volta, viene in luce soprattutto la padronanza delle lingue - latino, greco ed ebraico - la cui importanza per la comprensione delle Scritture è ripetutamente sottolineata dal B.; gli studi sacri richiedono, a suo ...
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Regista russo (Mosca 1890 - Parigi 1937). Studiò all'estero (1914-17); al ritorno in Russia applicò e sviluppò principî di M. Reinhardt (messe in scena di Edipo re e Macbeth al circo Ciniselli e Sadko [...] e Faust alla Casa del popolo). Nel 1918 fondò il Teatro da camera ebraico, che divenne teatro statale col nome di Goset. Ha lavorato anche in altri teatri realizzando Mistero-Buffonata (1921) di Majakovskij e I racconti di Sheherazade al Teatro ...
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Jabotinskij, Vladimir Evgenevic
Jabotinskij, Vladimir Evgenevič
Politico ucraino (Odessa 1880-Hunter, New York, 1940). Entrato nel 1903 nel movimento sionista, elaborò nel 1906 il cd. programma di Helsinki, [...] assimilazione che si erano fatte strada in Russia. Scoppiata la Prima guerra mondiale, organizzò per primo gruppi armati ebraici sotto la bandiera inglese in Palestina. Dal 1923, contro i «sionisti generali» capeggiati da Chaim Weizmann, favorevoli a ...
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CAPPELLO, Carlo
Angelo Ventura
Nato il 5 giugno 1492 da Francesco di Cristoforo e da Elena Priuli di Piero, in famiglia patrizia veneziana, ricevette assieme al fratello, Bernardo, il poeta, una raffinata [...] educazione umanistica. Conosceva il latino e il greco ed aveva studiato l'ebraico.
Il migliore maestro del C. fu senza dubbio Marco Musuro, cui si legò di profonda amicizia. Sono del 1511 alcuni versi che l'umanista greco scriveva in lode dell' ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.