sinagoga Nel giudaismo postesilico, luogo di riunione per la preghiera e la lettura sacra. Con riferimento a epoche più recenti, adunanza religiosa di appartenenti alla religione ebraica e il tempio stesso [...] s. ha sovente importanza monumentale, come la Maysel a Praga.
Nel 19° sec., le mutate condizioni politiche degli Ebrei producono l’intensificarsi della costruzione delle s.; tuttavia la s. non raggiunge un proprio tipo architettonico ed è coinvolta ...
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DALLE CATENE, Gian Gheramo
Massimo Ferretti
Figlio di Antonio da Parma, ma residente a Modena "ab infantia", è documentato come pittore fra il 1520 e il 1533. Il 25 marzo 1520 "Zangirardo Cathena pictore [...] da Roma a Borsio Bertelotti a Firenze, chiedendo appoggi per la controversia legale che si era recato a sostenere contro alcuni ebrei di Modena (Arch. di St. di Firenze, Mediceo av. il Princ., 118, lett. 86, in Fontina-Lunghetti, 1977). Dalla lettera ...
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Ávila Città della Spagna, nella Castiglia-León.
Storia
Di origine fenicia, colonia romana, fu sede vescovile dal 4° sec. e centro del movimento priscillianista (➔ Priscilliano); passata agli Arabi nel [...] di una delle vie di transito fra Nuova e Vecchia Castiglia. Lo sviluppo economico, dovuto alle attività artigianali di ebrei e moreschi, fu favorito dai privilegi concessi da Alfonso X di Castiglia (sec. 13°). L’espulsione dei moriscos, decretata ...
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FILATTERIO
L. Karlsson
I f. (dal tardo lat. phylacterium e dal gr. ϕυλαϰτήϱιον, da ϕυλάττω 'preservare, difendere'), come gli amuleti (v.), avevano lo scopo di allontanare, soprattutto dall'uomo, minacce [...] il termine f. indica le due capsule di cuoio contenenti strisce di pergamena con iscritti passi del Pentateuco portate dagli Ebrei, legate con cinghie al braccio sinistro e al capo, durante la preghiera (Giuseppe Flavio, Ant., IV, 8, 13; Giustino ...
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KYRROS (Κύρρος, Cyrrhus)
E. Lissi
Città della Siria, ad 8o m a N-E di Antiochia (Tab. Peutingeriana) ed a 44 m a N-E di Borea (Itin. Ant.). Colonia dei Seleucidi prese il nome da una piccola città della [...] , trad. Bouché-Leclercq, iii, p. 727). Una tradizione piuttosto tarda (Procop., De aed., ii, ii) dice la città fondata da Ebrei che di ritorno dalla cattività di Babilonia le avrebbero dato il nome del loro benefattore, Ciro.
Fu il principale centro ...
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CRISTO
P. Skubiszewski
Per la narrazione della nascita, della vita e morte, dei miracoli e della parola di C., cardine della fede cristiana, i testi-base sono costituiti dai quattro vangeli, libri destinati [...] 'importanza del tema nella Bibbia. L'agnello, infatti, era l'animale del sacrificio della pasqua ebraica, simbolo della liberazione degli Ebrei (Es. 12, 1-14) e, secondo Is. 53, 7, immagine del Messia sacrificato; con tale valenza esso fu accolto nel ...
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MALAGA
S. Alcolea Gil
MÁLAGA (lat. Malaca; arabo Mālaqa)
Città della Spagna meridionale, in Andalusia, posta al centro di una baia prospiciente la costa del Marocco.In origine colonia punica, a partire [...] si accentuò negli anni del califfato di Córdova (sec. 10°), con l'affermarsi di una potente borghesia urbana composta da ebrei e muladíes (cristiani spagnoli convertiti all'islamismo). Dopo la caduta del califfato, tra il 1035 e il 1057 M. divenne ...
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(pol. Warszawa) Città capitale della Polonia (1.767.798 ab. nel 2018). Sorge in un punto in cui si raccordano vie commerciali e di comunicazione storiche e attuali, sulle due rive della Vistola, lungo [...] guerra mondiale era ridotta a meno di 200.000 abitanti, a causa delle distruzioni belliche e dello sterminio degli ebrei, che in precedenza costituivano circa un terzo degli abitanti. La città dispone di un imponente apparato industriale, la cui ...
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Il termine ἐκκλησία, che nel greco classico denota un’assemblea politica, è usato nelle parti più recenti della versione greca dell’Antico Testamento detta dei Settanta come equivalente dei termini ebraici [...] della stessa versione questi termini sono resi con συναγωγή «riunione». Mentre il vocabolo sinagoga è rimasto in uso fra gli Ebrei sia con il significato di riunione (e quindi di società) religiosa sia con quello di luogo dove riunirsi, dai cristiani ...
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VILNA (A. T., 51-52)
Giuseppe CARACI
Feliks KOPERA
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Città della Polonia nord-orientale (in polacco Wilno, in lituano Wilnius: Vilna è forma dovuta a influenza russa), della quale è il centro più notevole [...] ). Né meno chiara si è conservata, d'altra parte, la prevalenza dell'elemento polacco (56%, contro 36% di Ebrei, e 3% di Russi), nonostante gli sforzi compiuti per favorirvi le varie minoranze (Lituani 20O, Bianco-russi 2%, Tedeschi 1% nel 1920) che ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...