(ebr. Nĕḥemyāh) Nella Bibbia, ebreo vivente a Susa, alla corte del re Artaserse I; le sue vicende sono descritte nell’omonimo libro dell’Antico Testamento. La cronologia è incerta e soprattutto discussi [...] sono i rapporti cronologici con l’attività di Esdra: può darsi che N. abbia inaugurato la sua prima missione per riorganizzare la comunità ebraica in Palestina nel 445, seguito poi da Esdra (438); quindi ...
Leggi Tutto
Dottore ebreo (n. nel distretto di el-Fayyūm 882 d.C. - m. Sūrā, Babilonia, 942). Fu il maggiore dei gĕōnīm e il fondatore della filosofia ebraica medievale. A lui si deve da un lato l'affermazione dell'ebraismo [...] è autore di una traduzione in arabo della Bibbia accompagnata da un commento, che divenne testo classico per tutti gli Ebrei di lingua araba, e anche fuori dell'ambiente ebraico esercitò azione assai notevole per la diffusione dell'Antico Testamento ...
Leggi Tutto
Scrittore ebreo di lingua tedesca (Praga 1882 - Bad Ischl 1957). Ceco di nascita ma austriaco di adozione, studiò matematica a Vienna, entrando in contatto con i circoli letterari della città. Dal 1907 [...] al 1923 fu impiegato come statistico attuariale presso società di assicurazioni. Dopo l'esordio come romanziere (Die dritte Kugel, 1915, trad. it. 1989), prese parte alla prima guerra mondiale, riportando ...
Leggi Tutto
Antico condottiero ebreo, figlio di Nun, della tribù di Efraim, successore di Mosè nella suprema reggenza d'Israele. Secondo la narrazione dell'omonimo libro biblico, guidò la conquista della Palestina, [...] attraversando il Giordano da oriente, occupando miracolosamente Gerico e irradiando quindi le sue truppe verso il sud e il nord della regione; solo alcune roccaforti cananee resistettero alla conquista. ...
Leggi Tutto
Scrittore e poeta ebreo polacco (Zamość 1852 - Varsavia 1915). Considerato il padre della letteratura yiddish moderna, P. diede un notevole contributo anche alla letteratura ebraica, adattandovi differenti [...] correnti letterarie europee (naturalismo, neoromantiscismo, simbolismo). Della sua ampia attività letteraria, P. scrisse poesie, racconti, saggi, drammi teatrali e curò l'edizione di opere in yiddish, ...
Leggi Tutto
Agitatore religioso ebreo (Smirne 1626 - Dulcigno 1676). Si presentò come messia a Smirne (1648), ma fu scomunicato dai rabbini locali. Abbandonò allora la città, recandosi a İstanbul, a Gerusalemme e [...] al Cairo. Decisivo fu il suo incontro con il cabalista Nātān di Gaza, che lo convinse della sua identità messianica e ne divenne il sostenitore e l'ideologo. In breve tempo il mondo ebraico fu violentemente ...
Leggi Tutto
Scrittore ebreo d'espressione francese (Aïn-Témouchent, Algeria, 1917 - Gerusalemme 2007); partecipò alla resistenza. Emigrato in Israele, fu consigliere personale di Ben Gurion (1959-63) e sindaco aggiunto [...] di Gerusalemme (1965-72). Coltivatore di interessi molteplici (teologici, storici, teatrali ecc.), si è segnalato per l'atteggiamento di apertura e dialogo con i cristiani, e ha tradotto la Bibbia (compreso ...
Leggi Tutto
Profeta ebreo, da cui prende nome un libro dell'Antico Testamento. Visse durante il regno di Giuda, sotto i re Ioatam, Acaz ed Ezechia (738 circa - 687), contemporaneamente a Isaia. Il libro, sesto tra [...] quelli dei profeti minori, presenta una divisione artificiosa in quattro parti. La prima (capp. 1-3) contiene la condanna delle colpe di Samaria e di Gerusalemme e l'annunzio della loro prossima rovina. ...
Leggi Tutto
Filosofo ebreo (Nieśwież, Polonia, 1754 - Niedersiegersdorf, Slesia, 1800). Gli fu dato, o assunse, il nome di Maimon perchè studioso di questo filosofo medioevale, che influì molto sulla formazione del [...] suo pensiero. Approfondì la filosofia kantiana, criticando il concetto di "cosa in sé" e sostenendo che essa è non solo inconoscibile ma anche impensabile.
Vita
Visse dapprima in Polonia, poi, dopo una ...
Leggi Tutto
Sacerdote e scriba ebreo. Secondo il libro della Bibbia che porta il suo nome, E. fu protagonista, insieme con Neemia, della restaurazione della comunità giudaica in Gerusalemme dopo l'esilio babilonese [...] e formò una coscienza giudaica basata su una forte appartenenza al gruppo, proibendo tra l'altro i matrimoni misti. La realtà storica di E. e delle sue riforme è stata messa in dubbio da alcuni studiosi.
Vita ...
Leggi Tutto
ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...