Filosofo, medico e giurista ebreo (Cordova 1135 - Il Cairo 1204). Il pensiero di M. rappresenta il più alto livello raggiunto dalla speculazione ebraica medievale. Nella sua opera Dalāla al-ḥā'irīm ("Guida [...] anche alla corte del Saladino, e resse insieme la comunità ebraica del Cairo, che gli conferì il titolo di nāgīd ("principe") degli Ebrei d'Egitto.
Opere e pensiero
Tre sono le opere principali di M.: un commento alla Mishnāh in arabo; un codice di ...
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Profeta ebreo, da cui prende il nome un libro dell'Antico Testamento. I., figlio di Amoṣ (da non confondere con il profeta Amos), nacque probabilmente a Gerusalemme intorno al 765 a. C. La sua vocazione [...] profetica avvenne verso il 740 a. C., nell'anno in cui verosimilmente morì il re di Giuda, Ozia; e la sua predicazione si svolse sotto i successori di questo, Iotam, Acaz ed Ezechia, per oltre quarant'anni. ...
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Profeta ebreo, terzo dei grandi dopo Isaia e Geremia, vissuto tra la fine del sec. 7º e l'inizio del 6º a. C. Da lui prende il nome un libro biblico in quattro parti: la prima con le profezie precedenti [...] Yahweh ha decretato ormai senza remissione il castigo. È una punizione collettiva, questa, che segue la violazione da parte degli Ebrei del patto contratto con Yahweh sul Sinai; ma gli esuli debbono guardarsi anche dalle colpe individuali, per cui, a ...
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Ebreo siciliano (n. Messina - m. forse Napoli 1446); dopo aver studiato medicina a Padova, tornò a Messina, dove fu nominato (1420) "giudice generale" di tutti gli Ebrei del Regno. Guadagnatasi la stima [...] del re Alfonso il Magnanimo, di cui fu spesso consigliere e medico personale e che seguì poi a Napoli, ottenne che gli ebrei potessero abitare fuori del ghetto e non dovessero ascoltare le prediche dei preti cristiani. ...
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Ebreo alessandrino, autore (circa 100 a. C.) di un'opera in greco Sui Giudei, in cui glorificava il suo popolo attribuendo ad Abramo conoscenze astronomiche, a Giacobbe la fondazione dei templi di Eliopoli, [...] a Mosè (identificato con Museo e con il dio Ermete, cioè Thoth) tutta la civiltà, le arti e l'organizzazione politica e amministrativa dell'Egitto, compresa la scrittura geroglifica. Ne restano frammenti ...
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. Dottore ebreo del sec. III-IV (circa 280-339), uno degli Amorei babilonesi. Fu capo per molti anni dell'Accademia di Pumbedītā. Le sue discussioni col collega Rābā raggiungono il più alto punto della [...] sottigliezza dialettica talmudica.
Bibl.: Enc. Jud., I, pp. 162-168; Strack, Einleitung in Talmud u. Midrasch., Monaco 1921, 5ª ed., p. 145 ...
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HAY
Yoseph Colombo
. Dottore ebreo, nato nel 939, morto nel 1038; fu capo dell'Accademia giudaica di Pumbedita in Babilonia e la sua autorità s'impose al punto che da ogni paese d'Oriente e d'Europa [...] si sollecitavano i suoi responsi in materia di diritto ebraico e di rituaria.
A questo campo appunto si riferisce la maggiore e più notevole parte della sua attività letteraria (moltissimi responsi, e ...
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SHLONSKI, Abrāhām
Poeta ebreo, nato presso Poltava nel 1900. Compì gli studî in Russia e alla Sorbona di Parigi; nel 1921 si trasferì in Palestina, dove intraprese una fervida attività editoriale, pubblicando [...] lo rivela un maestro della lingua ebraica e un entusiastico cantore della nuova vita di lavoro iniziata dai primi coloni ebrei in Palestina, pur risentendo talvolta dell'influsso di poeti russi, specialmente di A. A. Blok. Tra le opere principali ...
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RICCI, Paolo
Pio Paschini
Ebreo di origine tedesca convertito al cristianesimo, visse nella prima metà del Cinquecento. Dopo la sua conversione fu professore di filosofia all'università di Pavia, quindi [...] contro gli attacchi del prete Stefano. Come molti altri convertiti dal giudaismo, il R. si propose di convincere gli ebrei della verità del Vangelo; mise anche sull'avviso le nazioni cristiane sulla necessità di unirsi contro i Turchi, ch'erano ...
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Menelao
Sommo sacerdote ebreo, successore di Giasone. Durante il suo pontificato (172-163 a.C.) avvenne la grande repressione contro gli ebrei da parte di Antioco IV Epifane, mirata soprattutto a contrastare [...] le pratiche religiose ebraiche fino al punto di far costruire nel Tempio di Gerusalemme un altare pagano. M. non contrastò la condotta di Antioco, agendo probabilmente per conto di un gruppo di ebrei filelleni. ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...