MANTINO, Giacobbe
Umberto Cassuto
Medico ebreo, traduttore dall'ebraico in latino, oriundo spagnolo, esercitò la medicina in varie città italiane, dovunque ricercato dalle classi più alte della società: [...] a Roma fu medico di Paolo III. Fu lettore nell'università di Bologna, e anche nell'università di Roma professò medicina. Morì, pare nel 1549, a Damasco, dove si era recato come medico del console veneziano. ...
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Pittore ebreo russo, nato nel 1888. S'è fatto conoscere dal 1912 per i suoi ritratti e per le sue incisioni. In quest'ultimo campo ha cercato di creare uno stile decorativo ebraico. I ritratti dell'A. [...] sono fortemente stilizzati e risentono dell'influenza del cubismo francese e dell'arte di K. Petrov-Vodkine il più celebre di questi ritratti è quello della Sig. ra Anna Achmatova (v.). Assai più realistico ...
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QAPSĀLĪ, Ēliyyāh
Umberto Cassuto
Scrittore ebreo, nato in Candia verso il 1480; studiò a Padova, poi tornò in patria, ove viveva ancora nel 1555. Compose in ebraico, in prosa fiorita e spesso rimata: [...] études juives, LXXIX (1924), pp. 28-60. Al Q. si debbono inoltre varie opere minori, fra cui un breve scritto storico intorno agli Ebrei di Candia, pubblicato da A. Berliner nella rivista ha-Mĕdabbēr lĕ-Yisrā'ēl, 188I, pp. 15-40, e da A. Danon, in ...
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FRANK, Jakob
Yoseph Colombo
Agitatore ebreo, nato in Podolia intorno al 1726, morto il 10 dicembre 1791. Seguace della dottrina cabbalistica, affermava che varî Messia si sono succeduti sulla terra, [...] incarnando successivamente una medesima anima, e sosteneva di esser Messia egli stesso, successore di Shabbĕtay Ṣĕwī (1626-1676; v.). Coi suoi seguaci (frankisti) assunse un atteggiamento antitalmudico; ...
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Filosofo ebreo, nato a Barcellona nel 1340, morto nel 1410. Occupò alte cariche nella comunità ebraica della sua città nativa e poi in quella di Saragozza. Nella sua opera filosofica in ebraico, dal titolo [...] una traduzione ebraica, dovuta a Yōsēf ben Shēm Tōb. È pure pervenuta sino a noi una sua lettera narrante le persecuzioni degli ebrei in Spagna nel 1391, nelle quali il suo unico figlio perdé la vita.
Prima edizione dell''Ōr Ădōnāy, Ferrara 1556; 2 ...
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SHABBĔTAY ṢĔBI
Umberto Cassuto
. Pseudomessia ebreo, nato a Smirne nel 1626, morto a Dulcigno nel 1676. Dedito già in gioventù a una vita di mistica pietà e di ascetismo, egli si formò a poco a poco [...] la convinzione di essere l'atteso messia, il cui avvento era da molti sperato per l'anno 1648 o per l'anno 1666; e come tale infatti si presentò a Smirne nel 1648. Scomunicato dai rabbini di Smirne che ...
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PIETRO Alfonso
Angelo Monteverdi
Dotto ebreo spagnolo, convertito al cristianesimo e battezzato a Huesca nel 1106 il giorno di S. Pietro, padrino l'aragonese re Alfonso (onde il nome "Petrus Alfonsi" [...] in luogo del nativo nome di Mosè). Scrisse dopo la conversione, in un latino che tradisce dissonanti abitudini mentali, due opere di grande, benché diversa importanza (ed. Migne, Patrologia Latina, CLVII, ...
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HILLĒL
Umberto Cassuto
L Dottore ebreo, detto anche Hillēl ha-Zāqēn (Hillēl il Vecchio; l'epiteto vale forse a distinguerlo da omonimi posteriori, o piuttosto è titolo d'onore o di dignità), vissuto [...] - Un altro H., discendente di H. il Vecchio, e designato di solito col nome di Hillēl II, fu Nāsī (patriarca) degli Ebrei dell'impero romano nel sec. IV. Si attribuisce a lui una riforma del calendario giudaico che lo rendeva costante, mentre prima l ...
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Mose Nachmanide
Mosè Nachmanide
Dottore ebreo (Gerona 1194-Palestina 1270 ca.). Sostenne la verità assoluta dei libri tradizionali, Bibbia e Talmud, contro le contemporanee tendenze della speculazione [...] filosofica ebraica. Tra le sue opere esegetiche emerge il commento al Pentateuco e al libro di Giobbe, nel quale sono presenti elementi cabalistici; scrisse inoltre commenti talmudici, opere giuridiche, ...
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GIOBBE (ebr. 'Iyyōbh, gr. 'Ιώβ, Vulgata Iob [Alcuni Padri anche Hiob])
Giuseppe RICCIOTTI
Alfredo Vitti
Nome del personaggio principale d'un libro della Bibbia e titolo del libro stesso.
Il personaggio. [...] coscienza di non avere meritato con la loro condotta morale il male di cui soffrono. Ma l'autore del libro è un ebreo che scrive per il suo popolo, in cui erano diffuse idee speciali su tale questione. Risulta infatti da numerosissimi passi biblici ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...