Medico e scrittore ebreo del sec. XIII nacque, a quanto pare, a Marsiglia e si trasferì a Napoli, ove era già nel 1231. Federico II gli assegnò una pensione affinché potesse dedicarsi a lavori scientifici. [...] alla diffusione della cultura filosofica presso gli ebrei italiani del Medioevo.
Ediz. dei Malmad Campani, in Riv. Studi orientali, III, pp. 205-252; N. Ferorelli, Gli Ebrei nell'Italia merid., Torino 1915, pp. 40, 42; U. Cassutto, in Encycl. ...
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Celebre letterato ebreo, talmudista e cabalista, nato a Gerusalemme nel 1727, morto a Livorno il 1° marzo 1806. Incaricato della raccolta di pie oblazioni per le comunità ebraiche palestinesi, viaggiò [...] molto in Italia, Francia, Germania, Olanda, Inghilterra, Africa settentrionale. Nell'ultima parte della sua vita si stabilì a Livorno, ove rimase fino alla morte. Appunti di viaggio sono contenuti nel ...
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HERZL, Theodor
Yoseph Colombo
Scrittore e uomo politico ebreo, nato a Budapest il 2 maggio 1860, morto il 3 luglio 1904 a Edlach, presso Vienna. Dal 1891 al 1895 visse a Parigi, come corrispondente [...] 1918) in cui esprime tali idee e precisa il suo piano di attuazione: la formazione di una società degli Ebrei quale organizzazione statale e di una compagnia ebraica, grande società per azioni, da porsi sotto la protezione politica dell'Inghilterra ...
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HIRSCH, Moritz, barone
Yoseph Colombo
Filantropo e mecenate ebreo, nato a Monaco il 9 dicembre 1831, morto presso Érsekujvár (ora Nové Zámky) in Slovacchia, il 21 aprile 1896. Nel 1855 sposò Clara, [...] e di munifiche iniziative Emanuel Veneziani e fu largo sostenitore delle opere che l'Alliance Israélite Universelle compiva a pro degli Ebrei d'Oriente. A essa nel 1873 donò un milione di franchi, dal 1880 alla morte ne colmò annualmente il deficit ...
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Matematico ebreo, visse nella prima metà del sec. XII a Barcellona; per qualche tempo sembra aver dimorato in Provenza. Rivestì cariche pubbliche, per cui ebbe il titolo ebraico di Nāṡī (principe) e quello [...] arabo di Ṣāḥib ash-sḥurṭah (comandante della guardia; presso Platone da Tivoli Savasorda). Scrisse in ebraico: 1° Yesōdē ha-Tebūnāh u-Migdal ha-Emūnāh (I fondamenti della saggezza e la torre della fede), ...
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Ebreo navarrese del sec. XII, viaggiò, non sappiamo per quale intento, da Navarra a Baghdād, tra il 1159 e il 1173, visitando le colonie ebraiche dei paesi attraversati. Il suo "itinerario", scritto in [...] e Tiro, andò anche alla vicina Ba‛albek, di rado visitata dai viaggiatori medievali, e a Palmira; dove v'erano allogati 2000 ebrei. Non è chiaro per che via sia andato da Damasco ad Aleppo e all'Eufrate; ma egli dà una minuta e interessante relazione ...
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Kaspi, Yosef
Kaspī, Yōsēf
Filosofo, esegeta e lessicografo ebreo (n. L’Argentière, Languedoc, verso il 1250 - m. verso il 1340). Scrisse opere filosofiche ed esegetiche, sulla scia della scuola averroistica. [...] Sostenne l’identità della filosofia con la rivelazione, insieme alle dottrine tipiche dell’averroismo: l’eternità del mondo, l’immanenza della provvidenza divina, l’interpretazione razionale dei miracoli, ...
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Uomo politico austriaco (Vienna 1911 - ivi 1990). Dirigente socialista, ebreo, si rifugiò in Svezia durante il nazismo. Tornato dall'esilio (1945) fu segretario di stato agli Esteri (1953), quindi ministro [...] riformatore (assistenza pubblica, scuole, diritti civili).
Vita e attività
Arrestato dai nazisti nel 1938 perché militante socialista ed ebreo, riuscì a rifugiarsi in Svezia dove rimase fino al 1945. Nel 1953 divenne segretario di stato agli Esteri ...
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Banchiere e uomo politico (Heidelberg 1698 circa - Stoccarda 1738). Precettore di Carlo Alessandro del Württemberg, fu da questo nominato proprio consigliere finanziario quando divenne duca (1733). S.-O. [...] nello stato, si riservò alcune privative, fondò una banca, manifatture, ecc. Odiato dalla popolazione (protestante) sia perché ebreo, sia per i vantaggi che traeva dai favori del duca (cattolico), morto questo (1737) fu imprigionato, processato e ...
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Nome assunto, dalla città in cui fu battezzato, dall'ebreo convertito Yehuda Mordechai (n. in Provenza - m. forse Parigi 1650); professore di ebraico a Parigi dal 1610, collaborò alla pubblicazione della [...] Bibbia poliglotta parigina ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...