PAUKER, Ana
Petru IROAIE
Segretaria del Partito comunista romeno. Figlia del haham Rabinsohn, macellaio rituale della comunità ebraica, nacque nel 1894 in un villaggio della Moldavia. Studiò medicina [...] a Zurigo, dove sposò il giornalista ebreo Marcel Pauker. Sin dalla prima giovinezza svolse attività marxista, per cui fu una prima volta condannata nel 1918 sotto il governo di Ion I. Brătianu. Nel 1921 s'iscrisse al Partito comunista romeno, del cui ...
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Famiglia romana, di origini poco note e il cui cognome si fissò alla fine del sec. 11º (v. oltre). Il personaggio che dette l'avvio all'ascesa della famiglia fu, nel sec. 10º, il banchiere ebreo Baruch [...] (Benedetto) che si accattivò la protezione papale fornendo cospicui aiuti finanziarî. Battezzatosi in seguito, al nome di Benedetto aggiunse quello di Cristiano, mentre il figlio si chiamò Leone. Questi ...
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CYBEI (Cibei), Giovanni Antonio
Stella Rudolph
Nacque a Carrara il 3 febbr. 1706, figlio di Carlo Andrea e di Maria Maddalena Carusi. Il biografo del C., Tiraboschi (1786), scrisse che il padre era [...] ebreo ed assunse il nome e il cognome dopo essersi convertito al cattolicesimo (il cognome probabilmente "in onore e ricordanza che qualcuno di casa Cybo l'aveva tenuto a battesimo": Spreti).
Rimasto orfano di padre in giovane età, il C. fu allevato ...
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Feldmaresciallo austriaco (Stoccarda 1684 - Ludwigsburg 1737), dopo aver combattuto, soprattutto sotto il comando di Eugenio di Savoia, contro i Turchi e nella guerra di successione spagnola, divenne duca [...] nel 1733. Ebbe come ministro e favorito il famoso banchiere ebreo Süss Oppenheimer. ...
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Per una storia dell'antisemitismo cattolico in Italia
Simon Levis Sullam
Introduzione
In Italia «il giudaismo impera signore», denunciava sulle pagine de «La Civiltà cattolica» nell’ultimo decennio [...] gioco di ommissioni e reticenze» da parte della Santa Sede.
60 G. Miccoli, Due nodi: la libertà religiosa e le relazioni con gli ebrei, in Storia del concilio Vaticano II, IV, diretta da. G. Alberigo, a cura di A. Melloni, Bologna 1999, p. 163.
61 L ...
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Ricardo, David
Francesco Cattabrini
Economista inglese (Londra 1772 - Gatcomb Park 1823). Tra i maggiori esponenti della scuola classica, assieme ad A. Smith (➔), T.R. Malthus (➔) e J.S. Mill (➔).
Figlio [...] di un agente di borsa ebreo sefardita, in giovane età esercitò a Londra la professione del padre. A 21 anni venne allontanato dalla famiglia per aver sposato una giovane di religione quacchera. Senza il supporto familiare, ma con l’esperienza ...
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Saadyah ben Yosef, Said Yaqub Yusuf al-Fayyumi (noto anche come Sa'adyah Ga'on)
Sa‛adyāh ben Yōsēf, Sa‛īd Ya‛qūb Yūsuf al-Fayyūmī
(noto anche come Sa‛adyāh Gā‛ōn) Filosofo e teologo ebreo (el-Fayyūm, [...] Alto Egitto, 882 o 892- Sūrā, Baghdad, 942). Grammatico e sapiente talmudico (rosh yeshiva), fu attivo a Baghdad e acquisì il titolo religioso di gā‛ōn. Gli si devono diverse opere, la più celebre delle ...
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Traduttore (metà sec. 12º), a Toledo, delle opere filosofiche di Avicenna dall'arabo in latino, in collaborazione con Domingo Gundisalvi. Dall'arabo tradusse in latino anche il Fons vitae di Ibn Gĕbīrōl [...] e opere di astronomia e di astrologia. Ebreo, non è certo che si sia convertito al cristianesimo; non va confuso con G. di Siviglia. ...
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JÓKAI, Mór (Maurizio)
Giulio de Miskolczy
Romanziere ungherese, nato il 18 febbraio 1825 a Komárom (ora in Cecoslovacchia: Komárno), morto a Budapest il 5 maggio 1904. Diciassettenne, scrisse la prima [...] opera, un dramma intitolato Zsidó fiu (Ragazzo ebreo, 1842), e nel 1846 pubblicò il primo gran romanzo Hétköznapok (Giorni feriali), che lo rese popolare per la sua fantasia straordinaria e per la maestria nell'uso della prosa ungherese. L'anno ...
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SIONISMO
Elia S. Artom
. Definizione e caratteri generali. - Si designa con questo nome il movimento moderno tendente alla costituzione in Palestina di una sede nazionale ebraica, per dare modo a quegli [...] come popolo libero al pari dì ogni altra gente nella loro terra storica. Il sionismo si propone pure di agire sugli Ebrei della diaspora mirando a interessarli al risorgimento del popolo in Palestina e a indurli a cooperarvi, a farli partecipi della ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...