Martire e scrittore cristiano (n. Flavia Neapolis, od. Nabulus - m. Roma 165 circa). Ritenuto il maggiore apologista cristiano greco del II sec., fondò una scuola di dottrina cristiana e fu maestro itinerante [...] breve, altra protesta contro il prefetto Q. Lollio Urbico, da molti ritenuta semplice appendice della precedente; e il Dialogo con l'ebreo Trifone (da varî identificato con Rabbi Tarphon), che si presenta come avvenuto poco dopo l'insurrezione degli ...
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MARRACCI, Ludovico
Carlo Alfonso Nallino
Teologo e arabista, dell'ordine dei chierici regolari della Madre di Dio, nato nella frazione di Torcigliano (Lucca) nel 1612, vissuto a Roma e quivi morto nel [...] 1700.
Oltre a scritti minori non orientalistici e al libro L'ebreo preso con le buone (postumo, Roma 1701), e oltre alla parte attiva presa all'ultima fase della commissione pontificia che dal 1624 attendeva a preparare la versione araba della Bibbia ...
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FOUCAULD, Charles-Eugène de
Attilio Mori
Esploratore ed eremita del Sahara. Nacque a Strasburgo il 15 settembre del 1858. Nel 1879 era tenente degli usseri. Fu per tre anni di guarnigione in Algeria; [...] poi, lasciato il servizio, organizzò una spedizione nel Marocco, camuffato da ebreo e accompagnandosi con il rabbino Mardocheo. Questo viaggio (giugno 1883-maggio 1884) lo condusse, seguendo itinerarî nuovi, attraverso il Grande e Piccolo Atlante e ...
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BARIGAZZI, Iacopo (Iacopo Berengario, Iacomo da Carpi)
Tiziano Ascari
Mario Crespi
Nacque a Carpi da Faustino e Orsolina Forghieri.
Si ignora l'anno della sua nascita, ma poiché egli afferma che era [...] "satis puer" nel 1467, quando un certo medico Giacobbe ebreo guarì Ercole d'Este da una pericolosa ferita, si può ritenere che egli sia nato intorno al 1460.
Nella letteratura a lui relativa fu sempre chiamato, fino a circa un secolo fa, lacopo ...
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Protagonista del racconto biblico in cui si narra il suo incontro con il re Salomone (I Re 10, 1-13; II Cronache 9, 1-12). Mossa dalla fama di Salomone, la regina si sarebbe recata con una grande carovana [...] a Gerusalemme per vedere il re ebreo e per metterlo alla prova con degli enigmi. Ammirata dello splendore della corte e della saggezza di Salomone, avrebbe alzato lodi a Dio per la sua opera e, dopo aver lasciato preziosi doni, sarebbe ritornata al ...
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LASINIO, Fausto
Rita Peca
Nacque a Firenze il 1° dic. 1831 da Giovanni Paolo, noto incisore, e da Enrichetta Spedolo, in un'antica e nobile famiglia di origine trevigiana.
Alunno del collegio Cicognini [...] istruzione classica presso le Scuole pie di Firenze; quindi, dal settembre 1847, frequentò per otto anni la scuola privata del dotto ebreo A. Paggi, sotto la cui guida apprese l'ebraico biblico e postbiblico, l'aramaico giudaico, il siriaco e i primi ...
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aliyah (ebr. «ascesa»)
aliyah
(ebr. «ascesa») Termine che ha indicato, dopo la diaspora ebraica, l’immigrazione nei luoghi santi dell’ebraismo a scopi religiosi. Dalla fine del 19° sec. a. indica, nel [...] sionismo, l’immigrazione in Palestina; poi, in Israele, fu codificata come diritto per ogni ebreo dalla cosiddetta «legge del ritorno». ...
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MICHELE II il Balbo, imperatore d'Oriente
Angelo Pernice
Nato in Amorio, nella Frigia, da genitori poveri, non ebbe, da giovane, alcuna istruzione: tanto che appena sapeva scrivere. Pare che frequentasse [...] e Pauliciani, allora assai numerosi in Frigia. Michele Siro lo dice financo ebreo, ma la notizia non è attendibile. Entrato nell'esercito si distinse per il suo valore e fu da Leone V elevato a patrizio e nominato conte degli escubitori (guardia ...
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Gli ebrei a Venezia nella prima metà del Novecento
Simon Levis Sullam
Al principio del Novecento, giunto a compimento il lungo processo di integrazione avviato oltre un secolo prima, il gruppo ebraico [...] fuori, ciò che non vuol dire ch’io sia entrato in un’altra. Ella dirà che si può non voler essere ebrei, ma che si è ebrei ugualmente, non foss’altro pei pregiudizi di cui si è vittime e per la ripugnanza che si può destare negli antisemiti. Pazienza ...
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EZECHIELE
C. Frugoni
Profeta vissuto tra la fine del sec. 7° e l'inizio del 6° a.C., E., secondo la narrazione del testo biblico che da lui prende nome, fu deportato verso il 597 a Babilonia dalla Palestina [...] maternità verginale di Maria (Mâle, 1947⁵, p. 145).La visione delle ossa aride che si animano prefigurava per gli Ebrei la liberazione dalla cattività babilonese, come negli affreschi dalla sinagoga di Doura Europos, del 245 ca. (Damasco, Mus. Nat ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...