ROTH, Philip Milton
Elèna Mortara Di Veroli
Scrittore e saggista statunitense, nato a Newark (New Jersey) il 19 marzo 1933. Cresciuto in una famiglia ebraica della piccola borghesia, fu studente brillante; [...] Rodgers jr., Philip Roth, Boston 1978; J. Paterson Jones, G.A. Nance, Philip Roth, New York 1981; A. Donno, L'intellettuale ebreo in America. Saggio su Philip Roth, Lecce 1981; H. Lee, Philip Roth, Londra 1982; AA.VV., Critical essays on Philip Roth ...
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giudaismo
Elena Loewenthal
La religione del Libro: una complessa identità millenaria
Il giudaismo, o ebraismo, è la religione del popolo ebraico e la sua cultura. Ma non è solo questo: è anche un modo [...] più pratiche a quelle più spirituali. Una delle principali è "scegli la vita e non la morte". Questa regola dice che gli ebrei hanno il dovere, e non solo il diritto, di trasgredire tutti i precetti (esclusi tre casi) quando si tratta di salvare una ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Patrizia Stoppacci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nato pochi mesi prima di Shakespeare, morto violentemente (ucciso in una rissa di [...] opera di Marlowe, si possono identificare due percorsi, il primo che va dal Tamerlano a Edoardo II, e il secondo che va dall’Ebreo di Malta al Dottor Faust, secondo una lettura dell’uso del sublime in tutte le sue sfumature, dal pathos al bathos, dal ...
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Orlev, Uri
Margherita d’Amico
L’arte della sopravvivenza
Cresciuto in mezzo agli orrori della persecuzione nazista, Uri Orlev, scrittore polacco di famiglia ebrea, ha tratto da esperienze di vita la [...] , talvolta, con il velo dell’umorismo. Così, in I soldatini di piombo, del 1956, i protagonisti Yurek e Kazik sono due fratellini ebrei cui la furia nazista strappa parenti e amici. In un mondo che si disfa sotto i colpi dell’odio e della violenza, l ...
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Paolo il Persiano
Filosofo (6° sec.). Operò alla corte di Khusraw Anūsharwan (che regnò dal 531 al 579). Membro attivo della Chiesa nestoriana all’epoca del patriarca Ezechiele, si sarebbe poi convertito [...] forse originariamente in pehlevi, che è ormai riconosciuta identica al Trattato sulla Logica di Aristotele che gli attribuisce Bar Ebreo; un Commento al De interpretatione (redatto in pehlevi e tradotto poi in siriaco). Le fonti registrano anche una ...
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GENESI (la o il; v. Dante, Inf., XI, 107)
Alberto Vaccari
Primo libro della Bibbia (v. VI, p. 884), così chiamato nella versione greca, e di qui in quasi tutte le lingue; gli Ebrei lo intitolano dalla [...] ) di patriarchi e di popoli.
Tali genealogie sono disposte a guisa d'albero discendente, di cui la linea diretta dei progenitori degli Ebrei forma il tronco, le altre i rami. Ai nodi, il libro dà prima breve notizia dei rami laterali e poi torna al ...
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ROSSI (de' Rossi), Salamone
Franco Piperno
ROSSI (de’ Rossi), Salamone (Salamon, Salomone, Solomone; Shlomoh min ha Adumim). – Un documento del 1621 ci rivela che era «filius Domini Bonaiuti de Rossis [...] opere di S. R., Mantova 1974); E. Birnbaum, Jüdische Musiker am Hofe von Mantua von 1542-1628, Wien 1893 (trad. it. Musici ebrei alla corte di Mantova dal 1542 al 1828, in Civiltà mantovana, IX (1967), pp. 185-216); J. Newman, The madrigals of S ...
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L’antisemitismo
Stefano Levi Della Torre
1. Nel 19° sec. il termine «semita» riguardava la linguistica e distingueva il ceppo dell’ebraico, dell’arabo o del maltese da quello «indo-europeo». Ma «antisemitismo» [...] della nazione in un corpo omogeneo. Ricorre contro gli ebrei l’accusa di «doppia fedeltà», alla propria nazione senza precedono spiegano la solidarietà verso di esso radicata tra gli ebrei del mondo, ma non esimono moralmente lo Stato e la ...
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ERBSTEIN, Ernest (Egri)
Gigi Garanzini
Ungheria. Nagyvarad, 13 maggio 1898-Superga (Torino), 4 maggio 1949 • Ruolo: mediano • Squadre di appartenenza: 1915-24: BAK Budapest; 1924-25: Olimpia FBC Fiume; [...] (1932-33), Lucchese (1933-38), Torino (con vari ruoli, 1938-39 e 1946-49) • Vittorie: 1 Campionato italiano (1948-49)
Ebreo ungherese, approdò al Torino nel 1938, dopo un'esperienza alla Lucchese, e divenne direttore tecnico e braccio destro del ...
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Esegeta dei frati minori (Lyre, presso Evreux, 1270 circa - Parigi 1349). Addottoratosi in teologia a Parigi (1309 circa), fu poi ministro provinciale di Francia (1319 e 1322) e di Borgogna (1325) e fondatore, [...] seu mysticae (1339; 1a ed. 1478); ambedue diffusissime, le prime sono spesso accompagnate, nelle stampe, dalle Additiones, critiche, dell'ebreo convertito Paolo di S. Maria vescovo di Burgos e dalle Replicae a queste di M. Döring. Tra gli altri suoi ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...