La prego di farmi scendere da cavalloTocca a Filomena iniziare la sesta giornata del Decameron dedicata ai leggiadri motti. Narra di un gruppo di dame e cavalieri che, dopo aver pranzato a casa di madonna [...] o ignominie – Filomena aveva raccontato una novella nella novella: con la «novelletta» (Dec., I 3 10) dei tre anelli l’usuraio ebreo Melchisedech esce dal laccio che gli aveva teso il Saladino per impossessarsi con l’inganno di una notevole somma di ...
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Cosa c’entra Dante Alighieri, il padre della nostra lingua vissuto tra 1265 e 1321, con la persecuzione e lo sterminio dei 6 milioni di ebrei perpetrato da nazisti e fascisti nel XX secolo? C’entra, a [...] consistenza ci è offerto, con parole molto chiare, da Primo Levi, quando racconta che, per lui, prima della sua tragica esperienza, l’ebreo era “uno che a Natale non fa l’albero, che non dovrebbe mangiare il salame ma lo mangia lo stesso, che ha ...
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Ci sono due importanti voci letterarie, impegnate a testimoniare le atrocità naziste, che presentano tratti curiosamente speculari: Primo Levi e Luce d'Eramo partono da vicende esistenziali quasi opposte, [...] di rastrellati e finisce a Dachau. Da lì evade, ma in seguito resta paralizzata sotto un crollo di macerie.Deportato ebreo nei campi di sterminio, Levi; “autointernata” ex fascista, d'Eramo. Entrambi sopravvivono e sentono il bisogno di comunicare ...
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Il secondo battesimo dell’eroeIl nuovo “battesimo dell’eroe” può appartenere alla storia esterna dell’opera o essere interno all’opera, quando è il personaggio stesso a scegliersi uno pseudonimo o un nome [...] varianti aiuta la ricostruzione filologica spiegando il saltuario riafforare di nomi vecchi, altrimenti incomprensibili.Si prenda l’ebreo ungherese Virag che traduce il proprio cognome in Bloom; suo figlio Leopold, in una relazione epistolare con ...
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Edmond Rostand, nell’opera teatrale Cyrano de Bergerac, alla domanda: «Ma poi che cos’è un bacio?», fa seguire la risposta: «un bacio è un apostrofo rosa tra le parole "t'amo"»: aforisma quest’ultimo che [...] in Dio. Il tema della mors osculi fu affrontato dai rappresentanti della cabala cristiana, a partire da Leone Ebreo, Celio Calcagnini, Francesco Zorzi, Egidio da Viterbo, fino a Giordano Bruno e Baldassarre Castiglione. Michael Fishbane, professore ...
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Qual è il ruolo della burocrazia nella costruzione del lessico in una società dominata dal totalitarismo? Per quel che riguarda l’Italia, in quale misura il gergo burocratico usato dai funzionari delle [...] nome, poi quelli dei figli Cesare e Aldo e di un fattorino. Inoltre nella lettera si chiedeva di indicare «quali autori ebrei e stranieri» fossero stati pubblicati. Olschki ne citò tre; aggiunse di suo pugno, con amarezza e rabbia:Non siamo in grado ...
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Apriamo con questo numero della rubrica una sezione dedicata all’onomastica letteraria, ovvero ai nomi dei personaggi, dei luoghi, delle insegne che compaiono nelle opere letterarie, analizzando l’uso, [...] di molti nomi conosciamo la ragione dell’imposizione, la variabilità diafasica, addirittura le oscillazioni toniche che ne definiscono lo status ebreo o no, e di soprannomi e vezzeggiativi sappiamo motivazione e modalità d’uso. Si pensi, per fare un ...
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Sebbene non sia possibile stabilire con certezza l’esatta incidenza dei prestiti stranieri sull’italiano, non c’è dubbio che essi rappresentano una componente rilevante del nostro lessico. Nel vasto lemmario [...] ai nomi di due figli di Sem, Aran (o Aram, che designa anche la regione abitata dagli Aramei) e Arpacsad; anche ebreo, dal latino hebrāeu(m), proviene dall’ebraico (‘ibrî, da ‘Ēber, nipote di Arpacsad e capostipite eponimo del popolo ebraico) ma ...
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Nel 1956 esce, per i tipi dell’editore Magenta, nella collana Oggetto e simbolo diretta da Luciano Anceschi, Laborintus, la prima raccolta poetica di Edoardo Sanguineti, un momento fondamentale nella storia [...] mondo / che passeggia, diciamo che si vive nei ricordi degli altri» fino a identificarsi con «L’amico già superstite, l’Ebreo» che in qualche modo prelude alla comparsa di un personaggio che abiterà Laborintus 18, quel Moneybags, che è già storpio ...
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1. «Dov’è l’ebreo?!» All’inizio degli anni Novanta, in una scuola elementare milanese, una bidella (che già allora, peraltro, era meglio chiamare ‘commessa’ e che ora si chiama ‘collaboratrice scolastica’) [...] usava spalancare la porta della classe, con ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...
Nome con cui è noto il medico e filosofo ebreo Yĕhūdāh Abrabanel o Abravanel (n. Lisbona tra il 1460 e il 1465 - m. in Italia prima del 1535). Nel 1484, essendo il padre, già ministro e tesoriere di re Alfonso V, sospettato di congiurare contro...
Una delle più diffuse leggende del Medioevo, che ha avuto numerose elaborazioni in tutte le letterature europee: narra di un ebreo che schernì Gesù sulla via del Calvario e per castigo fu condannato a errare senza tregua sino alla fine del mondo,...