GRAZIANI, Lodovico (Ludovico)
Alessandra Ciccaglioni
Nacque a Fermo il 14 nov. 1820 da Luigi e Vittoria Belli. Dimostrate presto spiccate doti musicali come il fratello Francesco, famoso baritono, fu [...] consensi ne Il trovatore e in Rigoletto.
Il 26 dic. 1855 il G. debuttò al teatro alla Scala di Milano ne L'ebreo di G. Apolloni, cui fece seguito nella medesima stagione la Lucrezia Borgia (5 genn. 1856), nonché una memorabile apparizione come duca ...
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CORRADO, Corradino
Magda Vigilante
Nacque nel 1852 a Torino. Rimasto orfano ancora fanciullo, il C. fu affidato alla tutela di uno zio che si occupò della sua istruzione, avvenuta dapprima al collegio [...] vanga e l'ardue zolle infrangi...", e suscita uno slancio polemico: "Non questo avea promesso / Cristo, l'umano socialista ebreo..."; ma l'indignazione per la secolare ingiustizia subita dalle classi subalterne si placa nella finale certezza che il ...
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Lumet, Sidney
Emiliano Morreale
Regista teatrale, televisivo e cinematografico statunitense, nato a Philadelphia il 25 giugno 1924. Autore fortemente legato al teatro per formazione personale e culturale, [...] di una guerra nucleare scatenata per errore; The pawnbroker (1965; L'uomo del banco dei pegni), sulla figura di un ebreo sopravvissuto al campo di concentramento, che vive l'incubo del ricordo nel degradato quartiere di New York dove lavora; The hill ...
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ELIA, Enrico
Bruno Maier
Nacque a Trieste il 26 maggio 1891 da Alberto e da Ersilia Fano, entrambi d'origine ebraica. Il padre si suicidò quando l'E. era ancora bambino; la madre negli ultimi anni del [...] 'E.: si pensi, per esempio, al passo della lettera in tedesco a Rosa S., in cui ricorre la leggenda dell'"ebreo errante", da lui immaginosamente identificato con se stesso. Il mondo italiano, quello tedesco e quello ebraico, insomma, coesistono nel ...
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Costa-Gavras, Constantin
Alessandra Levantesi
Nome d'arte di Konstantinos Gavras, regista cinematografico greco, naturalizzato francese, nato a Loutra Iraias (Atene) il 13 febbraio 1933. Si è imposto [...] risulta invece sufficientemente equilibrato nel successivo film americano di C.-G., Hanna K. (1983), in cui un'avvocatessa ebrea (Jill Clayburgh) cade in crisi di identità dopo aver assunto la difesa di un palestinese accusato di terrorismo. Nominato ...
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DIOBONO, Pompeo
Alessandra Di Marco
Le notizie sulla vita di questo ballerino e maestro di danza sono scarse e frammentarie. Non si conoscono il luogo e la data di nascita, anche se gli storici indicano [...] fra la didattica del Negri stesso e di F. Caroso e quella, che conosciamo, dei quattrocenteschi Domenico da Ferrara, Guglielmo Ebreo, Antonio Cornazzano, ci dimostrano che la sua scuola fu l'anello di congiunzione essenziale fra il Quattrocento ed il ...
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Giannini, Giancarlo
Attore cinematografico e teatrale, nato a La Spezia il 1° agosto 1942. Spiccato talento comico, energia espressiva e virtuosismo mimetico sono gli elementi che caratterizzano la personalità [...] (1979) di Elio Petri, al tragico personaggio interpretato in Lili Marleen (1981) di Rainer Werner Fassbinder, un musicista ebreo svizzero, amante della protagonista (Hanna Schygulla). In Mi manda Picone (1984) di Nanni Loy ha reso magistralmente gli ...
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CUGINI, Nicolò
Concetta Bianca
Nacque a Sassoferrato (prov. di Ancona) probabilmente agli inizi del sec. XV, ma le notizie sulla sua vita sono scarse, frammentarie e in qualche caso fondate su ipotesi [...] bolognese dal 1384 al 1799, a cura di U. Dallari, I, Bologna 1888, pp. 44, 54, 57; R. Sassi, Un famoso medico ebreo a Fabriano nel secolo XV, in Studia Picena, VI (1930), p. 117; G. Zaccagnini, Lettori e scolari della Marca d'Ancona allo Studio di ...
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Freud, Sigmund
Simona Argentieri
Il fondatore della psicoanalisi
Originario della Moravia e attivo a Vienna tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, Sigmund Freud fu il fondatore della psicoanalisi, [...] e solo dal 1848 in Austria erano stati riconosciuti agli ebrei i diritti civili e il diritto di iscriversi all' pubblica piazza.
Vecchio e malato, perseguitato dalla Gestapo in quanto ebreo, nel 1938 Freud è infine costretto a lasciare Vienna per ...
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Zola, Émile
Anna Maria Scaiola
Il caposcuola del naturalismo francese
Teorico del naturalismo, lo scrittore francese Émile Zola ne ha offerto un modello esemplare nella sua opera narrativa. Da Thérèse [...] coraggiosi e con una sorta di lettera aperta intitolata Io accuso (1898) nella difesa di Alfred Dreyfus, un ufficiale ebreo accusato di aver trasmesso segreti militari all’addetto tedesco a Parigi. In un clima tumultuoso e rischiando la prigione ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...