Poeta spagnolo (forse Montoro 1404 - forse Siviglia 1480). Ebreo convertito, fu il massimo rappresentante della poesia satirica alle corti di Giovanni II ed Enrico IV di Castiglia. Con intonazione gioiosa [...] e burlesca, talora non esente da volgarità, scrisse poesie d'occasione, chiedendo benefici e aiuti in denaro. Polemizzò con altri poeti di tendenze affini alle sue, e fu molto lodato da Juan de Mena, da ...
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Scrittore francese (Corfù 1895 - Ginevra 1981). Diplomatico di carriera, ebreo emigrato a Marsiglia, autore di una vera e propria saga di una famiglia di ebrei originarî di Cefalonia (Solal, 1930; Mangeclous, [...] 1938; Belle du Seigneur, 1968; Les Valeureux, 1969), svolse il tema del confronto tra Ebrei e Gentili e in particolare dell'amore per il prossimo (O vous frères humains, 1973). Autobiografici sono Le livre de ma mère (1954) e Carnets (1978). ...
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Scrittore austriaco (Vienna 1881 - Petrópolis, Rio de Janeiro, 1942). Ebreo, emigrò in Inghilterra nel 1924, poi (1940) in Brasile, dove morì suicida. Dopo un primo volume di liriche (Silberne Saiten, [...] 1901), pubblicò novelle, traduzioni (in genere dal francese) e saggi critici (Drei Meister: Balzac, Dickens, Dostojewsky, 1920; Der Kampf mit dem Dämon: Hölderlin, Kleist, Nietzsche, 1925; ecc.). L'origine ...
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Scrittore francese (Metz 1928 - Pointe-à-Pitre, Guadalupa, 2006). Ebreo, perse quasi tutti i familiari nei campi di concentramento nazisti; combatté nella resistenza. A queste vicende s'ispirò il romanzo [...] Le dernier des justes (1959; trad. it. 1960), che è tra le opere più note sullo sterminio del popolo ebraico. A esso seguirono Un plat de porc aux bananes vertes (1967; trad. it. 1967) e La mulâtresse ...
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Scrittore (Cuenca 1600 circa - Siviglia 1663). Figlio di un ebreo convertito e sospettato di ritorno alla vecchia fede, dovette fuggire in Francia e ad Amsterdam, e nel 1660 fu bruciato in effigie dall'Inquisizione [...] di Siviglia. Tornato clandestinamente in patria, adottò il nome di Fernando de Zárate e compose opere politiche, liriche, drammatiche, tra le quali si ricordano le commedie Celos no ofenden al Sol e A ...
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Intellettuale tedesca (Berlino 1764 - ivi 1847), figlia d'un medico ebreo. La sua casa fu uno dei centri culturali più vivi di Berlino, dominato dalla sua personalità di donna bella, colta e intelligente. [...] Fra i molti che frequentarono il suo salotto i due Humboldt, Fr. Schlegel, F. Schleiermacher (fra tutti su di lei il più influente) e il giovane L. Börne. Alla morte della madre, animata da forte fede ...
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Scrittore spagnolo (Montilla 1625 circa - Amsterdam 1701), figlio di un ebreo portoghese convertito e poi tornato in tarda età al giudaismo, autore di un volume di liriche e drammi, Flor de Apolo (1664), [...] e di un'altra raccolta di liriche, Coro de las Musas (1672), in cui imitò ed esasperò la tecnica del culteranismo. In età avanzata si convertì anch'egli al giudaismo (col nome di Leví Daniel de Barrios) ...
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Scrittore polacco (Drohobycz 1892 - ivi 1942). Figlio di un negoziante ebreo, insegnò disegno nel ginnasio della sua città natale; fu ucciso dalla Gestapo durante un rastrellamento nel ghetto. Narratore [...] dall'angosciosa e inquietante immaginazione, tracciò, sulla base di una ispirazione autobiografica ricca di fermenti lirici e trasportata su un piano mitico-fantastico, i lineamenti di un mondo caratterizzato ...
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Pseudonimo dello scrittore olandese Salomon Herman Hamburger (Woerden 1898 - Schipol 1946), ebreo convertito al cattolicesimo; autore di romanzi e racconti dallo stile incisivo, non privi d'umorismo. ...
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Scrittrice tedesca naturalizzata italiana (n. Monaco di Baviera 1964). Di famiglia ebreo-polacca, ha partecipato a molti incontri sul tema della Shoah. Ha lavorato nell'editoria come consulente per la [...] narrativa straniera e collabora con Nazione Indiana e Nuovi Argomenti. Ha esordito con la raccolta di poesie in lingua tedesca Ins Freie (1989), proseguendo la sua produzione narrativa in lingua italiana: ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...