Scrittore peruviano (Cuzco 1539 - Cordova 1616), figlio di un ufficiale spagnolo discendente del poeta omonimo e di una principessa incaica (per questo noto anche come el Inca Garcilaso de la Vega). Visse [...] Florida y jornada que a ella hizo el gobernador Hernando de Soto (1605) e Comentarios reales que tratan del origen de los Incas (prima parte 1609; seconda parte, col titolo Historia general del Perú, 1616). Tradusse i Dialoghi d'amore di Leone Ebreo. ...
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Famiglia ebraica di origine sefardita, a Roma nel sec. 16º, quindi a Monte San Savino e a Livorno. Alfredo Sabato (Livorno 1880 - ivi 1963) è stato direttore del collegio rabbinico, rabbino capo di Livorno [...] Perfidi giudei fratelli maggiori (1987) racconta il suo impegno pubblico nella vita ebraica italiana dalla persecuzione nazifascista agli sviluppi del dialogo cristiano-ebraico. Ha scritto inoltre: Essere ebreo (con A. Elkann, 1994); Il Messia e gli ...
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diaspora
Raffaele Savigni
La dispersione degli Ebrei in tutto il mondo
Dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme (70 d.C.) gli Ebrei si sono dispersi in tutto il mondo. Per alcuni secoli essi sono [...] errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande". Ancora oggi per gli Ebrei la terra d'Israele ha un valore religioso, e non solo politico: il ritorno nella terra dei padri significa che si stanno ...
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razzismo
Sergio Parmentola
L’idea folle della superiorità di una razza
Si dicono razziste le teorie che si fondano sul presupposto che l’umanità sia divisa in razze biologicamente superiori e inferiori. [...] Europa. In Francia nel 1894 scoppiò l’affaire Dreyfus, cioè la condanna per spionaggio di un innocente capitano, ‘colpevole’ di essere ebreo. Il caso divise per anni la nazione e si concluse con la riabilitazione di Alfred Dreyfus grazie a un grande ...
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Nazareth
Città nello Stato d’Israele, il maggior centro della Galilea, capol. del distretto settentrionale. N. è divisa in tre quartieri storici le cui denominazioni (greco, latino, musulmano) rispecchiano [...] trascorse la sua giovinezza. Nei primi secoli dell’era volgare fu abitata esclusivamente da ebrei. Solo nel sec. 4° Costantino fece erigere dall’ebreo convertito Giuseppe di Tiberiade, sulla casa ove Maria aveva ricevuto l’Annunciazione, una chiesa ...
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I Chazari nella storia del giudaismo. - Il popolo dei Chazari (ebraico kazārīm, kūzārīm, e anche qāzār; arabo khazar) ha una notevole importanza storico-religiosa per l'adesione delle cerchie dirigenti [...] nel 1094). La data indicata da al-Bakrī, e poi da ad-Dimashqī (morto nel 1327) per l'arrivo in Chazaria di Ebrei dell'impero bizantino sembra esser dovuta a un fraintendimento di ciò che scrive al-Mas‛ūdī, sebbene ad-Dimashqī citi come fonte Ibn al ...
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samaritani
Popolazione dell’antica Palestina settentrionale, sorta dalla fusione degli israeliti rimasti nel Paese, dopo la deportazione di parte della popolazione da parte degli assiri nel 721 a.C., [...] la guerra di Vespasiano. La religione praticata dai s. è simile a quella ebraica: gli assiri inviarono infatti un sacerdote ebreo per istruirli nella religione d’Israele. Inizialmente tuttavia si ebbero pratiche idolatriche. Intorno al 320 a.C. i s ...
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Ben-Gurion, David
Politico israeliano (Płońsk 1886-kibbutz Sde Boker 1973), riconosciuto, con H. Weizmann e T. Herzl, fra i fondatori dello Stato di Israele. Nato David Gruen in Polonia sotto il dominio [...] negli studi, date le restrizioni alle quali erano sottoposti gli ebrei. Nel 1906, già attivo nelle organizzazioni giovanili sioniste, che prese il nome Ben-Gurion, dallo storico ebreo medievale Joseph ben Gurion, originario dell’Italia meridionale. ...
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Militare e uomo politico ucraino (Poltava 1879 - Parigi 1926). Attivo fra i nazionalisti ucraini alla fine del sec. 19º, nel 1905 fu fra i fondatori del Partito socialdemocratico ucraino dei lavoratori. [...] . J. Piłsudski; dopo il fallimento dell'offensiva polacca contro i bolscevichi (1919-20) si rifugiò a Parigi. Morì assassinato da un ebreo che volle vendicare il pogrom avvenuto in Ucraina durante l'occupazione da parte delle forze da lui comandate. ...
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Pier della Vigna
Hans Martin Schaller
Nella sottoscrizione autografa dello strumento notarile del 1246 e in tutti i documenti risalenti all'epoca di Federico II: Petrus de Vinea, solo in seguito Petrus [...] di Capua: "in loco Camillani, ubi dicitur ad Vineas" (Id., 1999, p. 233). Di recente Bova ha avanzato l'ipotesi che P. fosse ebreo e che "de Vinea" si debba intendere come "della stirpe di Giuda" (Id., 2001, pp. 40-42), ma si tratta di una congettura ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...