Economista (Görlitz, Slesia, 1902 - Princeton, New Jersey, 1977), naturalizzato statunitense nel 1944. Appartenne alla scuola austriaca e fu prof. nell'univ. di Vienna (1929-38) e direttore dell'Istituto [...] austriaco di ricerche sui cicli economici (1935-38) e della Zeitschrift für Nationalökonomie (1929-38); emigrato nel 1938 negli USA ha da allora insegnato nell'univ. di Princeton (1939-70) e di New York (1970-77); è stato collaboratore del National ...
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Imponente sistema montuoso, il più elevato della Terra con numerose cime oltre i 6000 m e alcune superiori agli 8000. Si sviluppa per 2400 km, con una larghezza media di 200-250 km, tra l’Indo a O e il [...] m s.l.m. lungo il confine tra India e Cina (Tibet).
Economia
In tutta la regione himalaiana la densità di popolazione è molto bassa e (salendo dal versante meridionale). L’anno dopo una spedizione austriaca, guidata da H. Tichy, conquistò il Cho Oyu, ...
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In economia, sia il metodo di analisi basato sul principio marginalistico e, in particolare, sull’individuazione delle scelte ottime degli agenti economici attraverso il confronto tra beneficio e costo [...] , D. Ricardo, J.S. Mill) o scuola viennese o austriaca, con riferimento alla nazionalità dei fondatori, è legata soprattutto ai nomi ’utilità marginale estendendola a situazioni di equilibrio economico generale e non soltanto all’equilibrio parziale ...
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Regione storica dell’Italia nord-orientale (dal nome latino di Cividale, Forum Iulii). Ampia circa 8000 km2, è limitata a O dal fiume Livenza e a E dal Timavo. Attualmente ricade per la massima parte nella [...] di molluschi marini.
Nel Neolitico si afferma un’economia basata sulla caccia, la raccolta, l’allevamento del Regno italico, per tornare poi agli Asburgo. La dominazione austriaca fu sentita con ostilità, come fu provato dalla ostinata resistenza ( ...
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L’insieme degli aspetti quantitativi dello sviluppo, misurati attraverso le principali grandezze macroeconomiche (reddito nazionale, investimenti ecc.). Si ha c. economica equilibrata in un processo di [...] von Neumann.
La teoria della c. si distingue dall’economia dello sviluppo per l’attenzione esclusiva agli aspetti quantitativi e impostazioni teoriche, d’ispirazione classica, postkeynesiana, austriaca o evoluzionista, hanno concentrato l’attenzione ...
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Economista e filosofo (Liverpool 1835 - Galley Hill, Kent, 1882). Pienamente aderente all'etica utilitaristica, il suo pensiero esercitò profondi influssi, soprattutto in Inghilterra. La sua teoria economica, [...] - il principio dell'utilità marginale decrescente della scuola austriaca, al quale, peraltro, J. arrivò indipendentemente - rappresenta uno spostamento dell'angolo visuale dell'indagine economica, rispetto sia alle concezioni dei classici, sia alle ...
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Economistaaustriaco (n. Vienna 1944). Formatosi in Legge ed Economia, ha insegnato in diverse università estere (tra cui Harvard) e tra il 1981 e il 2008 è stato docente di Economia presso l’ateneo viennese. [...] (1999-2003), amministratore delegato del gruppo bancario BAWAG P.S.K. (2006-07) e membro del Consiglio generale della Banca centrale austriaca (OeNB, 2007-08), N. è governatore di OeNB dal 2008 e pertanto fa parte del Comitato direttivo della BCE. ...
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Regione austriaca nelle Alpi salisburghesi. È una conca, diretta da NO a SE; contiene i laghi di Hallstätter, di Atter, di Wolfgang e di Trauns. Il fondo delle valli è d’inverno freddo e nevoso; le estati [...] abbondanti precipitazioni. Regione di insediamento preistorico (stazione di Hallstatt dell’età del Ferro), ha una popolazione scarsa; l’economia è essenzialmente forestale; notevole, per tradizione, è l’estrazione del sale (che ha dato il nome alla ...
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Economista e sociologo (Sandwich, Illinois, 1852 - Browns Mills, New Jersey, 1922) prof. nell'univ. di Pennsylvania (1888-1917); risentì l'influenza della scuola storica e di quella austriaca, sostenne [...] il protezionismo e altre forme di intervento dello stato e, con la sua "economia dell'abbondanza", precorse orientamenti più recenti. Opere principali: Premises of political economy (1885); Economic basis of protection (1890); Theory of dynamic ...
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Economistaaustriaco (Vienna 1879 - ivi 1955), prof. nelle univ. di Praga, Graz e Vienna. Discepolo di F. von Wieser, fu tra i principali esponenti della scuola austriaca e delle teorie marginalistiche. [...] Fu il primo a introdurre con chiarezza il concetto di pianificazione in economia; criticò le tavole di K. Menger e il sistema di J. M. Keynes. Opere principali: Eine neue Grundlegung der theoretischen Nationalökonomie (1911); Untersuchungen zu dem ...
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marginalismo
s. m. [der. di marginale]. – Teoria economica sviluppatasi nella seconda metà dell’Ottocento, che si fonda sul concetto di utilità marginale, cioè sull’incremento di soddisfazione che il consumatore ricava da una nuova dose di...
politica
polìtica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. politico (sottint. arte); cfr. gr. πολιτική (τέχνη)]. – 1. a. La scienza e l’arte di governare, cioè la teoria e la pratica che hanno per oggetto la costituzione, l’organizzazione, l’amministrazione...