Il bilancio dello stato. - La disciplina del b. dello stato è stata profondamente modificata con la l. 1° marzo 1964, n. 62. Con tale legge, infatti, è stata modificata la decorrenza dell'esercizio (che [...] art. 43 della legge di contabilità di stato e lo stesso art. 81 della Costituzione). Dopo la rivoluzione keynesiana, gli economisti non dubitano più che la regola contabile del pareggio vada sostituita con quella dell'equilibrio fra domanda e offerta ...
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PASINETTI, Luigi Lodovico
Claudio Sardoni
Economista, nato a Zanica (Bergamo) il 12 settembre 1930. Laureatosi presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (1954), ha studiato alla Harvard [...] , N. Kaldor e J. Robinson) e con P. Sraffa, P. è presto divenuto uno dei principali esponenti della ''scuola post-keynesiana'' radicalmente critica della teoria economica marginalista e volta a un approccio alternativo allo studio dei moderni sistemi ...
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FRIEDMAN, Milton
Antonio Martino
Economista statunitense, nato a Brooklyn il 31 luglio 1912. Professore di economia all'università di Chicago dal 1946 al 1976, presidente della American Economic Association [...] ipotesi del reddito permanente, spiega l'incapacità della teoria keynesiana a interpretare i dati di lungo periodo. Il le ipotesi teoriche proprie della "teoria quantitativa". In politica economica, uno dei maggiori contributi di F. è la proposta ...
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Economista americano, nato a Indianapolis il 30 giugno 1915. Insegna presso l'università del Michigan (Ann Arbor) dal 1952. Accanto a un'intensa attività scientifica, ha anche svolto importanti compiti [...] di circostanze in parte casuali, per cui il buon andamento economico di quel periodo non avrebbe potuto impedire, negli anni successivi, depressioni anche gravi (Analisi keynesiana e problemi economici italiani, in Moneta e credito, 1957; Un modello ...
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Economista americano, nato a Princeton W. Va. il 18 luglio 1918, professore nell'Harvard university.
È noto per aver integrato l'ipotesi keynesiana circa la relazione tra reddito e consumo, sostenendo [...] corrente e il livello più alto del reddito precedente), che può ritenersi valida per paesi ricchi a economia capitalistica. Significativo anche il suo rapporto alla teoria dello sviluppo attraverso una modificazione dell'interazione tra acceleratore ...
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Poverta
Bruno Stein e Miles L. Wortman
di Bruno Stein e Miles L. Wortman
Povertà
sommario: 1. Introduzione. 2. Misurazione della povertà. a) Misure assolute. b) Misure relative. 3. Distribuzione del [...] viene oggi visto nella prospettiva della teoria keynesiana, secondo la quale spetta al governo sostenere aiuto è anche l'assistenza militare, che non promuove però lo sviluppo economico.
Il vantaggio del paese che presta l'assistenza è ovvio: esso ...
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Capitalismo
Walt W. Rostow
di Walt W. Rostow
Capitalismo
sommario: 1. Una definizione. 2. Un approccio. 3. Un quadro statistico dello sviluppo nel mondo contemporaneo. 4. Le condizioni preliminari del [...] i problemi della disoccupazione nei continenti in via di sviluppo, gli economisti videro chiaramente che, come nel caso dell'Europa meridionale, i principi della politica keynesiana del reddito non sarebbero stati sufficienti. Occorreva molto di più ...
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Relazioni industriali
Gian Primo Cella
Tiziano Treu
sommario: 1. Le relazioni industriali: questioni teoriche e di definizione. 2. Il modello pluralista. 3. Il modello statalista. 4. Il modello partecipativo [...] vita dei cittadini) che è il mercato del lavoro. Il modello economico a cui ci si ispira, e che forse per un breve il ciclo di espansione del welfare avviato dalla riflessione keynesiana e drammaticamente stimolato dalla grande crisi. Tale funzione ...
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Politica economica e finanziaria
Siro Lombardini
di Siro Lombardini
Politica economica e finanziaria
1. Il sistema produttivo e le concezioni liberiste della politica economica.
La concezione liberista [...] considera il mercato come un elemento necessario, ma non sufficiente per raggiungere alcuni obiettivi dell'economia), dall'altro, alle politiche keynesiane (in quanto non vengono perseguiti solo obiettivi globali ma si cerca di provocare cambiamenti ...
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Capitale
Giorgio Lunghini
Introduzione
'Capitale' è un termine tratto dal linguaggio comune, con cui si indica normalmente qualsiasi forma di ricchezza accumulata e accantonata, che consenta di ottenere [...] di Eugen von Böhm-Bawerk è del 1884; la Teoria dello sviluppo economico di Joseph A. Schumpeter è del 1911; il Trattato della moneta una nozione importante, poiché strettamente connessa a quella keynesiana (anche se con essa non si identifica) di ...
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economia
economìa s. f. [dal lat. oeconomĭa, gr. οἰκονομία, comp. di οἶκος «dimora» e -νομία «-nomia» (propr. «amministrazione della casa»); la voce si è diffusa per il tramite del fr. économie (così come i der. economico, economista, economizzare...
macroeconomia
macroeconomìa s. f. [comp. di macro- e economia]. – Termine usato nel linguaggio econ. con due diverse accezioni, per indicare: a. la parte della teoria economica che ha per oggetto l’individuazione dei valori di equilibrio dei...