In generale una struttura perifrastica è un’espressione composta da più costituenti, che nel loro insieme convogliano un significato unitario. In italiano esistono differenti tipi di perifrasi (➔ locuzioni), [...] telefono (da Bertinetto 1991: 146)
Considerando anche l’effetto detelicizzante che la perifrasi andare o venire + gerundio infinito (per es., il vento ha continuato a fischiare tutta la notte), e affini;
(d) terminative, come finire di + infinito, ...
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Espressioni anaforiche sono quelle forme linguistiche con cui «il parlante fa riferimento ad un referente al quale egli, nel suo discorso, ha già fatto riferimento con un’espressione antecedente» (Conte [...] brusche frenate. Al conducente le proteste della gente non facevano alcun effetto.
(4) La nostra epoca ha il gusto e il genio della passava di terra in terra (Gesualdo Bufalino, Le menzogne della notte, Milano, Bompiani, 1988, p. 81)
o di relazioni ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e [...] pagina, vecchia gloria), nome + nome (busta paga, effetto serra, porta finestra).
Le locuzioni verbali sono formate da ordine obbligato (➔ binomi irreversibili) come più o meno, giorno e notte, volente o nolente, tira e molla, bene o male, con ...
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Nella grammatica tradizionale il termine attributo indica un aggettivo che serve a determinare o caratterizzare un nome da cui dipende (Dardano & Trifone 1997: 127-129). In un’accezione più ampia (che [...] («le gravi per molto adipe dame»: Giuseppe Parini, “La notte”, in Il giorno, 268).
Occupano una posizione pressoché fissa di ‘intitolazione asindetica’: ad es. effetto serra può essere parafrasato come «effetto simile a quello prodotto da una serra ...
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Le parole polirematiche (dette anche semplicemente polirematiche) sono elementi lessicali (o lessemi; ➔ lemma, tipi di; ➔ locuzioni), formati da più di una parola, che hanno una particolare coesione strutturale [...] 2004): tra di esse, le preposizioni (del tipo di per effetto di, in preda a) e le congiunzioni (in modo che, più o meno
b. Nome + Congiunzione + Nome: anima e corpo, notte e giorno
c. Preposizione + Nome + Congiunzione + Preposizione + Nome: ...
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L’arte cinematografica giunse in Italia prestissimo, portando al seguito un intero armamentario lessicale, in gran parte preso in prestito dalla fotografia: fotografia animata (vivente) e proiezione animata, [...] luce crepuscolare, in un’ora intermedia tra il giorno e la notte»; dall’aeronautica provengono cabrare e picchiare, ovvero «volgere la macchina e riproduzione del suono»; split screen «effetto speciale consistente nella suddivisione del fotogramma in ...
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I pronomi personali, come tutti i ➔ pronomi, sono una sottoclasse della categoria più generale delle cosiddette pro-forme, parole semanticamente vuote (o quasi) che servono a sostituire altre unità linguistiche [...] (ivi, p. 59)
(6) allora hanno chiamato i carabinieri – era notte, ormai – ma quelli gli hanno risposto che non potevano fare niente (ivi di una dislocazione a destra (➔ dislocazioni) con effetto di prolessi («anticipazione»), con cui si vuole creare ...
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Le articolazioni labiali sono prodotte con l’intervento attivo di almeno un labbro e possono essere sia consonantiche sia vocaliche (➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di). Nel caso delle consonanti, [...] approssimante labiopalatale presente nella parola francese n[ɥ]it «notte»).
Tra le vocali, le labiali corrispondono a foni , fenomeno di assimilazione che può colpire le vocali toniche per effetto delle vocali atone alte /i/ e /u/, spesso finali ...
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I verbi fraseologici sono verbi (come mettersi, stare, andare, cominciare, continuare, finire) che, combinati con un altro verbo di modo non finito (il verbo lessicale o nucleare) con l’interposizione [...] d’imminenza, inizio, continuazione o conclusione:
(3) Era scesa la notte, e ci accingemmo a partire (Carlo Levi, Le parole sono pietre ’influsso francese), ma sembrano sparire in seguito per effetto del ➔ purismo ottocentesco (Amenta & Strudsholm ...
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La costruzione causativa (detta anche, meno spesso, fattitiva) è una struttura del tipo seguente:
(1) [ho fatto] [cantare la canzone]
(2) ho fatto cantare i bambini
(3) ho fatto cantare la canzone ai bambini
In [...] . L’Esecutore si comporta del resto a tutti gli effetti come un oggetto diretto: per questo, da oggetto diretto di forza causativa:
(12) a. mia madre mi fa studiare anche la notte
b. mio padre mi fa andare in vacanza da sola
Il verbo lasciare, ...
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notte
nòtte s. f. [lat. nox noctis, da una radice conservatasi nella maggior parte delle lingue indoeuropee]. – 1. a. L’intervallo di tempo che corre fra il tramontare e il successivo sorgere del sole, la cui durata varia con la latitudine...
tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...