Deus e o diabo na terra do sol
Gualtiero De Marinis
(Brasile 1963, 1964, Il dio nero e il diavolo biondo, bianco e nero, 125m); regia: Glauber Rocha; produzione: Luiz Augusto Mendes, Luiz Paulino Dos [...] Rocha non ama i figli di papà e dell'Europa, quelli che blaterano di rivoluzione dal caldo delle loro case borghesi, ma Ejzenštejn ce l'ha bene in mente). Dei tipi che non hanno omologhi in altre culture, che quindi saltano l'universale per attingere ...
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Cinemasessanta
Marco Pistoia
Rivista cinematografica italiana mensile, poi bimestrale, fondata a Roma nel luglio 1960, con una redazione composta da Mino Argentieri, Tommaso Chiaretti, Spartaco Cilento [...] pubblicazioni di Michelangelo Antonioni, Ingmar Bergman, Anton Giulio Bragaglia, René Clair, Carl Theodor Dreyer, Sergej M. Ejzenštejn, Alfred Hitchcock, L. Pirandello, Vsevolod I. Pudovkin, Dziga Vertov e Orson Welles), alla dimensione critica anche ...
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Barnet, Boris Vasil´evič
Daniele Dottorini
Attore e regista cinematografico russo, nato a Mosca il 16 giugno 1902 e morto a Riga (Lettonia) l'8 gennaio 1965. Autore dallo stile inconfondibile, dal taglio [...] 1985.
B. Ejsenschitz, Boris Barnet. Journal de Moscou, in "Trafic", 1993, 5, pp. 117-35.
E.I. Margolit, Barnet i Ejzenštejn v kontekste sovetskogo kino, in "Kinovedčeskie zapiski", 1993, 17, pp. 165-80.
J. Magny, Un été prodigieux avec Boris Barnet ...
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Drifters
Geoff Brown
(GB 1928, 1929, bianco e nero, 46m a 24 fps); regia: John Grierson; produzione: Stephen Tallents per New Era Film/Empire Marketing Board; sceneggiatura: John Grierson; fotografia: [...] Society, il programma prevedeva anche, e non a caso, la prima proiezione inglese di Bronenosec Potëmkin di Sergej Ejzenštejn. Il film, tuttavia, resta influenzato soprattutto da Flaherty, nel tranquillo flusso delle immagini, nell'interesse per l ...
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Nostra Signora dei Turchi
Giacomo Manzoli
(Italia 1968, colore, 124m); regia: Carmelo Bene; produzione: Giorgio Patara, Carmelo Bene; sceneggiatura: Carmelo Bene, dal suo omonimo romanzo; fotografia: [...] e di discorsi critici (ogni opera di Bene è anche teoria sul mezzo, teatro, letteratura, cinema): su Godard o Ejzenštejn, sull'impersonalità della voce over, sul montaggio e sul corpo cinematografico che il montaggio fa a pezzi per poi ricostruirlo ...
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Fantômas
Monica Dall'Asta
(Francia 1913, colorato, 54m a 16 fps); regia: Louis Feuillade; produzione: Société des Établissements Gaumont; soggetto: dall'omonimo romanzo di Pierre Souvestre e Marcel [...] degli autori folgorati dal realismo fantastico di Fantômas è ovviamente assai vasto anche in ambito cinematografico: si va da Ejzenštejn a Resnais, da Leonid Trauberg a Claude Chabrol, da Fritz Lang (Dr. Mabuse der Spieler) a Georges Franju (Nuits ...
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Léger, Fernand
Gianni Rondolino
Pittore, scenografo, costumista, cineasta francese, nato ad Argentan (Orne) il 4 febbraio 1881 e morto a Gif-sur-Yvette il 17 agosto 1955. I suoi rapporti con il cinema [...] film dell'avanguardia storica ‒ l'importanza di Le ballet mécanique fu notevole, tanto da colpire favorevolmente e profondamente Sergej M. Ejzenštejn, che nella sua visita a Parigi nel 1930 volle incontrare L., e del quale, in alcuni suoi film (per ...
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Konec Sankt-Peterburga
Natalia Noussinova
(URSS 1927, La fine di San Pietroburgo, bianco e nero, 91m a 24 fps); regia: Vsevolod Pudovkin, con la collaborazione di Michail Doller; produzione: Mežrabpom-Rus′; [...] Ottobre, 1927), massimo risultato delle teorie ejzenštejniane (e il film di Pudovkin, al pari di quello di Ejzenštejn, fu commissionato come celebrazione del decimo anniversario della Rivoluzione d'Ottobre): in questo senso Konec Sankt-Peterburga può ...
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Cineclub
Callisto Cosulich
Termine con il quale vengono indicate le associazioni aventi per scopo lo studio, la diffusione e la difesa dell'arte del cinema attraverso molteplici iniziative: proiezioni [...] "La gaceta literaria", alla quale collaboravano per il cinema Salvator Dalí, Rafael Alberti, Pio Baroja, i sovietici Ejzenštejn e Grigorij V. Aleksandrov, i francesi Jean Epstein, Eugène Deslaw e Marcel L'Herbier: un cosmopolitismo reso necessario ...
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Kulešov, Lev Vladimirovič
Ornella Calvarese
Regista cinematografico, scenografo e teorico russo, nato a Tambov il 13 gennaio 1899 e morto a Mosca il 29 marzo 1970. Considerato sin dal 1929 il 'padre' [...] , come Vsevolod I. Pudovkin, Sergej P. Komarov, Boris V. Barnet e, in qualità di studenti esterni, Sergej M. Ejzenštejn e Grigorij V. Aleksandrov. Nel 1922 K. organizzò, all'interno del VGIK, un Laboratorio sperimentale di formazione degli attori ...
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