Poeta, saggista e drammaturgo polacco (Leopoli 1924 - Varsavia 1998). Una delle maggiori figure della poesia del secondo Novecento, cosciente dell'impossibilità di riproporre meccanicamente temi che si [...] per l'addio"), pubblicata a Parigi (come la precedente) nel 1990 ma già apparsa in Italia nel 1989 con il titolo Elegia per l'addio della penna dell'inchiostro della lampada, e Rovigo (1992) trovarono spazio crescente riferimenti autobiografici e il ...
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Scrittore tedesco. Con Der Untergang der Titanic (1978; trad. it. 1980), poema in 33 canti che si richiama al topos della catastrofe, E. ha proseguito la sua analisi tagliente e disincantata nel solco [...] umano.
Negli anni Ottanta, dopo la raccolta Die Furie des Verschwindens (1980; trad. it. 1987), in cui i toni dell'elegia si alternano al sarcasmo, E. ha confermato il suo impegno lucido e pungente nella saggistica: le Politische Brosamen (1982; trad ...
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ZAPPI, Giovan Battista Felice
Raffaele Spongano
Poeta, nato a Imola il 18 marzo 1667, morto a Roma il 30 luglio 1719. Educato dai gesuiti e laureato in diritto a Bologna, era a vent'anni a Roma per [...] l'avvocatura, in cui compì carriera notevole. Subito caro a dotti e prelati, in accademie e conversazioni, per la ricercata eleganza dei modi e dell'eloquio, fu nel 1690 dei quattordici fondatori dell'Arcadia col nome di Tirsi Leucasio, e ne divenne ...
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CHIGI, Sigismondo
Antonio Fiori
Nacque a Roma il 15 marzo 1736 dal principe Agostino e da Giulia Augusta Albani. Nel 1747 entrò come convittore nel collegio Tolomei di Siena, il celebre "seminarium [...] accademie della città e della Toscana. Per l'Accademia dell'Arcadia, nella quale prese il nome di Astridio Dafnitico, compose una elegia in latino, raccolta nel volume Arcadum carmina altera pars (Romae 1756, pp. 49 ss.). Il 14 ott. 1767 sposò a Roma ...
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Poeta spagnolo (Puerto de Santa Maria 1902 - ivi 1999). Simbolo di una poesia incentrata sull'impegno politico e civile, fu costretto a trascorrere buona parte della sua vita in esilio. Notevoli anche [...] una poesia più intellettuale e astratta (anche la libertà ritmica del verso è indicativa del nuovo orientamento). L' "elegia civica" Con los zapatos puestos tengo que morir (1930) segna la transizione verso una poesia penetrata di contenuti politici ...
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Soldato armato di archibugio o archibuso; poteva essere a piedi o a cavallo.
Come la storia dell'archibugio primitivo si confonde con quella dello schioppo, così pure si confonde la storia degli armati [...] di fuoco che ne provenne, che gli Svizzeri del Lautrec dovettero ritirarsi con gravissime perdite.
Secondo Paolo Giovio (Elegia, I, 4, p. 290) ed altri autori contemporanei, archibugieri a cavallo sarebbero stati istituiti da Camillo Vitelli sul ...
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Nato a Roma nel 1595 e ivi morto nel 1624. Figlio del duca Giuliano, terzogenito di cinque fratelli, fu mandato a nove anni a Parma presso Ranuccio Farnese per attendere a studî filosofici, nei quali fece [...] lo accompagnarono negli ultimi anni della sua breve esistenza e che egli descrive con senso d'ardito verismo, in una bella elegia latina. Nelle sue liriche toscane il C., avverso al manierismo ma non alieno dal tentare nuove vie, espresse il proprio ...
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. Pseudonimo letterario di Maḥmūd ‛Ab dul-Bāqī, uno dei più grandi poeti lirici ottomani. Nato a Costantinopoli, nel 1827, cominciò ancora giovanetto, mentre attendeva a studî di giurisprudenza, a poetare; [...] è esclusivamente di genere lirico, nello stile di Ḥāfiẓ. Anche dopo la morte di Solimano I, da lui pianta in un'elegia a strofe, in cui mostra una certa indipendenza di pensiero, egli continuò a godere del favore imperiale sotto Selim II e Murād ...
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Scrittore, nato a Parigi il 31 dicembre 1734 e quivi morto il 29 aprile 1780. Esordì con una Héroïde, réponse d'Abailard à Héloïse (1759), seguita da altre della stessa ispirazione (Victimes de l'Amour [...] nel clima rousseauiano del preromanticismo francese; ma nella copiosa produzione, dal romanzo all'idillio, dalla favola in versi all'elegia, non riuscì a dissimulare la povertà di pensiero, né a frenare l'eccessivo suo sentimentalismo.
Bibl.: G ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giuseppina Brunetti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il capolavoro di Giovanni Boccaccio è il Decameron – scritto tra il 1349 e il 1351 [...] ninfe fiorentine (1342) e l’’Amorosa visione (1342-1343). Tra il 1343 e il 1344 scrive un componimento in prosa (l’Elegia di Madonna Fiammetta) e tra il 1345 e il 1346 un poemetto mitologico-eziologico (il Ninfale fiesolano). Nel 1348 è testimone di ...
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elegia
elegìa s. f. [dal lat. elegīa, gr. ἐλεγεία, der. di ἔλεγος (voce di etimo e sign. originario incerto) che indicò il distico elegiaco]. – 1. a. Nella letteratura greca e latina, componimento poetico in distici (esametro + pentametro)...
elegante
agg. [dal lat. elĕgans -antis, der. di eligĕre «scegliere»]. – 1. Che ha insieme grazia e semplicità, rivelando cura e buon gusto senza affettazione o eccessiva ricercatezza, detto degli atti, del comportamento o della persona: andatura,...