Poeta ebreo italiano (sec. 16º); visse a Firenze e Bologna; pubblicò nel 1556 un'elegia in memoria dei marrani bruciati vivi nello stesso anno ad Ancona. ...
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Poeta (Kazan´ 1743 - Zvanka, presso Novgorod, 1816). Ispirandosi soprattutto a Orazio, cantò nelle sue odi, oltre a temi contingenti (Felica, elegia in lode di Caterina II), gli eterni motivi della brevità [...] della vita, dell'ineluttabilità della morte, della grandezza di Dio: Vodopad ("La cascata"), Na smert´ knjazja Meščerskogo ("In morte del principe Meščerskij"), Bog ("Dio"). Coltivò anche il genere anacreontico ...
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Musicista fiammingo (Bruges 1480 circa - Costanza 1544). Organista alla cattedrale di Anversa, compose molte pagine di polifonia chiesastica, oltre a un'Elegia in morte di Josquin Després e una in morte [...] di Erasmo da Rotterdam ...
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Legislatore ateniese (n. 640-30 a. C. - m. 560 circa), figlio di Execestide, di famiglia nobile. Si narra che, ancor giovane, abbia con un'elegia stimolato gli Ateniesi a riprendere ai Megaresi l'isola [...] di Salamina. Eletto arconte (594-93) ebbe l'incarico di redigere un codice di leggi. Provvedimento preliminare di S. fu la σεισάχϑεια ("scotimento dei pesi") con cui egli abolì le ipoteche sulla persona ...
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Poeta spagnolo (Cordova 1918 - Madrid 2005). Dopo una prima fase intimista rappresentata da Alba del hijo (1946), seguirono Huésped de un tiempo sombrío (1948); Los imposibles pájaros (1949); Elegía en [...] . Pubblicò ancora, tra l'altro: La sencillez de las fábulas (1988); Reformatorio de adultos (1990); El viejo llamador (1996); Elegía con rosas en Bavaria y otros poemas (2000); Generación del 98 (2000); la raccolta Obra poética 1946-2003 (2003). Nel ...
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Poeta ebreo (n. 1262), vissuto prevalentemente a Il Cairo: è il poeta ebreo d'Egitto più rappresentativo del suo secolo. Alla morte del padre compose un'elegia, nella quale tra l'altro parla della presa [...] di San Giovanni d'Acri da parte dei crociati. Compose in tutti i generi della poesia ebraico-spagnola ...
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Letterato ungherese (Budapest 1917 - ivi 1971). Tra le sue raccolte poetiche, nelle quali è vivissima l'attenzione alla realtà sociale del nostro tempo, si ricordano Barátaimhoz ("Ai miei amici", 1939), [...] Margitszigeti elégia ("Elegia dell'isola di Margherita", 1945), Jövendő tükre ("Specchio dell'avvenire", 1954). Ha scritto anche Műhely és varázs ("Officina e fascino", 1959), Homéroszi utazás ("Viaggio omerico", 1961), Odüsszeusz szerelmei ("Amori ...
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Poeta spagnolo (Cartagena 1903 - Madrid 1968), d'ispirazione semplice e limpida. Ha collaborato a varie riviste d'avanguardia prima della guerra civile. Ha pubblicato Mástil (1927); Tiempo cenital (1932); [...] Elegía a Gabriel Miró (1935); Libro de loas (1947); Loas arquitectónicas (1951). Ha svolto una notevole attività di saggista, documentata da De Cervantes a la poesía (1944); Este otro Rubén Darío (1960); ha curato l'edizione dei Cantos de vida y ...
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Poeta romeno (Târgoviste 1809 - Craiova 1831). Le cinque liriche da lui lasciate, e che sono un idillio pastorale, una marcia, una preghiera lamartiniana, la meditazione Înserare ("È giunta sera") e l'elegia [...] Ruinurile Târgoviştei ("Le rovine di T."), rivelano già un animo romantico e danno inizio, anche per l'espressione più sciolta e musicale di quella dei predecessori, alla poesia romena moderna ...
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Poeta italiano (Roma 1886 - ivi 1907). I suoi versi (raccolti da C. stesso nei volumi Dolcezze, 1904; L'amaro calice, 1905; Le aureole, 1905; Piccolo libro inutile, con A. Tarchiani, 1906; Elegia, 1906; [...] 1909, n. ed. 1914, 1922 e 1959; e infine, con le poesie sparse, da S. Jacomuzzi in Poesie edite e inedite, 1968), di un elegismo sommesso, venato d'ironia, se risentono di quel gusto che poi fu detto crepuscolare, e nel quale echi di D'Annunzio e di ...
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elegia
elegìa s. f. [dal lat. elegīa, gr. ἐλεγεία, der. di ἔλεγος (voce di etimo e sign. originario incerto) che indicò il distico elegiaco]. – 1. a. Nella letteratura greca e latina, componimento poetico in distici (esametro + pentametro)...
elegante
agg. [dal lat. elĕgans -antis, der. di eligĕre «scegliere»]. – 1. Che ha insieme grazia e semplicità, rivelando cura e buon gusto senza affettazione o eccessiva ricercatezza, detto degli atti, del comportamento o della persona: andatura,...