AUGURELLI (Augurello, Agorelli), Giovanni Aurelio
Robert Weiss
Nacque a Rimini, non nel 1440 o 1441, come fu generalmente ritenuto, ma intorno al 1456, da Giovanni Agorelli. Nulla si sa dei suoi primi [...] dell'A. acquista qui indubbiamente un tono più spirituale ed elevato; ma i versi non mostrano maggior scioltezza o eleganza di quelli composti in precedenza.
Durante il 1515 l'A., tornato a Treviso, ricevette un canonicato nella cattedrale, della ...
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Poeta italiano (Grado 1891 - ivi 1985). Nel dialetto nativo evoca, spesso con modi insieme popolari e raffinati (dagli echi vagamente pascoliani), il piccolo mondo della sua terra, nel quale si riflettono, [...] . Le sue numerose raccolte (tra cui: Fiuri de tapo, 1912; Cansone picole, 1927; Sénere calde, 1953; L'estadela de San Martin, 1958; Elegie istriane, 1963; Pan de pura farina, 1976; ecc.) sono via via confluite nei volumi: I canti de l'isola (1951); I ...
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Umanista tedesco, il cui cognome era propriamente Pi ckel (Wipfeld, Schweinfurt, 1459 - Vienna 1508); nel 1486 pubblicò una Ars versificandi et carminum; nello stesso anno venne a Roma, già celebre per [...] esempio dell'Accademia Romana fondò varie sodalitates, centri di studî umanistici, a Cracovia, Buda e Heidelberg. Scrisse odi ed elegie (Amorum libri IV, 1502; Libri Odarum IV, post. 1513); fu primo editore di Rosvita (1501) e scopritore della Tabula ...
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Scrittore italiano (Vicenza 1910 - Roma 1971); è stato per alcuni anni corrispondente de La Stampa da New York; tornato nel 1965 in Italia, ha collaborato al Corriere della sera e curato la rubrica culturale [...] attività poetica (La gaia gioventù, 1938; Il meraviglioso giardino, 1941; n. ed. ampliata, 1964; Il veliero sommerso, 1949; Elegie di Croton, 1959; L'angelo attento, Il meraviglioso giardino e altre poesie inedite, 1968), nella quale si trovano i ...
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Umanista ungherese (n. in Croazia 1434 - m. Medvedgrad, Zagabria, 1472). Studiò a Ferrara sotto Guarino Veronese, poi (1454) a Padova. Laureatosi nel 1458 e tornato in patria, ebbe nel 1459 il vescovato [...] il re, che fu scoperta; G. tentò allora di abbandonare il paese, ma morì durante la fuga. Lasciò eleganti poesie latine: epigrammi, elegie (tra cui celebre una ad Andrea Mantegna, 1458), traduzioni dal greco, un poema epico, Annales, oggi perduto. La ...
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Scrittore belga (Maastricht 1806 - Saint-Josse-ten-Noode, Bruxelles, 1874), autore di scritti storici e di studî ritmici per dimostrare la necessità d'una riforma del verso destinato al canto. Di maggiore [...] (1854) riunì tutta la sua produzione precedente; l'opera maggiore è il poema Les quatre incarnations du Christ (1868), epopea, mista di dramma, ballate, elegie, sulle manifestazioni dello spirito cristiano nei grandi avvenimenti della storia. ...
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Scrittore rumeno (Târgovişte 1802 - Bucarest 1872). Prese parte attiva ai moti valacchi del 1848, entrò nel governo provvisorio, poi andò in esilio. Rientrato in patria (1859) abbandonò, deluso, la politica. [...] fra l'altro da Dante, Ariosto, Tasso, Alfieri, ma soprattutto da Lamartine, che lasciò notevoli tracce nelle sue elegie, odi "bibliche", satire politiche, favole, epopee. Lasciò anche una "Grammatica romena" (1828). Nella lotta per il consolidamento ...
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FONTAINE, Charles
Natale Addamiano
Poeta, nato a Parigi nel 1513, morto a Lione nel 1589. Mediocre rimatore della scuola di Clément Marot (che sostenne nella polemica con la Pléiade), il F. finì con [...] disinteressato, unicamente fondato sul sentimento dell'onore.
L'opera sua principale è la Fontaine d'Amour (1546), raccolta di elegie, di epistole e di epigrammi, dedicata a Charles d'Orléans, il cui tono erotico e mitologico ricorda spesso quello ...
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Torricelli di Torricella, Francesco Maria
Enzo Esposito
Letterato e uomo politico (Fossombrone 1794-Napoli 1867). Fu governatore della provincia di Urbino e Pesaro (1831), fece parte del parlamento [...] a Napoli.
Nel campo letterario esordì con alcuni versi per il principe Altieri (1817), con i forbiti volgarizzamenti di due elegie di Tibullo e di Properzio, con la biografia del Pergamino e con l'elogio di Andrea Buffoni; nel 1824 fondò nella ...
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Poeta, umanista e uomo politico (Cerreto di Spoleto 1429 - Napoli 1503). Intellettuale di spicco della corte aragonese (da lui prese il nome l'Accademia pontaniana), usò un latino duttile e moderno. Nella [...] favole si rivela limpido e affettuoso osservatore. Originale poema della vita familiare e suo capolavoro sono i tre libri di elegie De amore coniugali, che comprendono le 12 Naeniae per il figlioletto Lucio.
Vita
Fu mandato a studiare a Perugia, ove ...
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elegante
agg. [dal lat. elĕgans -antis, der. di eligĕre «scegliere»]. – 1. Che ha insieme grazia e semplicità, rivelando cura e buon gusto senza affettazione o eccessiva ricercatezza, detto degli atti, del comportamento o della persona: andatura,...
eleganza
s. f. [dal lat. elegantia]. – La qualità di ciò che è elegante: l’e. del vestito, della persona, del portamento; e. del dire, dello scrivere; e. di stile, d’immagini, di concetti; minuziosa, eccessiva, studiata, ricercata e.; e. d’una...