Poeta romano (fu console suffetto nel 12 a. C.) del circolo di Messalla, amico di Orazio e di Tibullo. Scrisse elegie per un giovane Miste, perdute, ed epigrammi; tradusse ed elaborò la Tèchne retorica [...] di Apollodoro di Pergamo; si occupò anche di grammatica e medicina ...
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Poeta lirico greco della seconda metà del 7º o del principio del 6º sec. a. C.; fu flautista di Colofone o, più probabilmente, di Smirne. Scrisse elegie e giambi, ma fu famoso soprattutto per le elegie; [...] (Ναννώ), dal nome di una flautista amata da M., un libro di elegie di argomento storico-mitologico, forse collegate tra loro, e avevano riunito insieme altre elegie più brevi senza relazione continuativa fra loro, dette da Callimaco κατὰ λεπτά "alla ...
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Poeta greco (570 circa - 485 a. C.). Della sua produzione poetica ci sono giunti solo frammenti, sufficienti però per apprezzare la pensosa grazia delle elegie, la forza dei giambi, l'esaltazione dell'eros [...] un acino d'uva.
Opere
Le sue poesie furono dagli antichi distribuite in 5 libri: tre di poesie propriamente liriche, uno di elegie, uno di giambi; a noi restano soltanto frammenti in dialetto ionico con qualche traccia di eolismo. In essi, specie in ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesca Zago
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Elegie urbane: così potremmo definire i dipinti di Edward Hopper, figurativo puro e insieme [...] cantore discreto di superfici, giochi di luce e colore, figure straniate nella vita diurna e notturna della città e della provincia americana: una sensibilità che forse ha trovato solo nel cinema o nel ...
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Scrittore e pubblicista, nato presso Bordeaux verso il 1950, morto a Parigi il 21 dicembre 1791. Scrisse idillî ed elegie; ma fortuna molto maggiore ebbero i suoi libri destinati all'infanzia (l'Ami des [...] enfants, 6 voll., 1784, ristampato innumerevoli volte, i Contes et historiettes, ecc.), soffusi d'un ottimismo inalterabilmente ingenuo. Fu anche redattore del Moniteur e della Feuille villageoise. Quando ...
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Nome umanistico del letterato Giovan Pietro Bolzani dalle Fosse (Belluno 1477 - Padova 1558). Lasciò in latino favole mitologiche e una raccolta di elegie, Amorum libri V (1549); in italiano un Dialogo [...] della volgar lingua (post., 1620), con cui, come seguace delle idee di G. G. Trissino, s'inserisce nelle polemiche cinquecentesche sulla lingua ...
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Poeta greco (4º-3º sec. a. C.). T. è uno dei maggiori, forse il maggiore poeta dell'età ellenistica. Scrisse molto: inni, elegie, liriche, giambi, epigrammi. Il genere per il quale diventò famoso già nell'antichità [...] è il bucolico. Tra gli idilli più famosi: Il Ciclope, Le Talisie, Ila, Le Siracusane, Le incantatrici, I mietitori, L'amore di Cinisca (Eschine e Tionico), Le Cariti (encomio di Gerone) e il Tolomeo (encomio ...
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Poeta (Modena 1455 circa - Longiano 1527), il cui vero nome era Sasso de' Sassi. Seguace di Serafino Aquilano, scrisse in latino epigrammi ed elegie, e in volgare soprattutto sonetti e strambotti. Ebbe [...] anche interessi teologici e subì un processo per eresia ...
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Scrittore di lingua danese (Torshavn, Faerøer, 1900 - ivi 1991). Esordì a Copenaghen con poesie di tono elegiaco, spesso di ispirazione cosmica (Artiske Elegier "Elegie artiche", 1921; Høbjergning ved [...] Havet "Fienagione al mare", 1924; Sange mod Vaardybet "Canti a piena primavera", 1927; Stjernerne vaagner "Veglia di stelle", 1930). Dopo il ritorno in patria nel 1932 e la pubblicazione del romanzo Blaesende ...
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Poeta inglese (Hull 1724 - Aston 1797). Fu amico ed esecutore testamentario per l'opera letteraria di Th. Gray, del quale scrisse una vita (1777). Lasciò elegie (Musaeus, 1744), poesie d'occasione (Isis, [...] 1748) e drammi (Elfrida, 1752; Caractacus, 1759) dallo scarso valore poetico; una sua satirica Heroic epistle to Sir William Chambers (1773) lo pone tra i seguaci di A. Pope ...
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elegante
agg. [dal lat. elĕgans -antis, der. di eligĕre «scegliere»]. – 1. Che ha insieme grazia e semplicità, rivelando cura e buon gusto senza affettazione o eccessiva ricercatezza, detto degli atti, del comportamento o della persona: andatura,...
eleganza
s. f. [dal lat. elegantia]. – La qualità di ciò che è elegante: l’e. del vestito, della persona, del portamento; e. del dire, dello scrivere; e. di stile, d’immagini, di concetti; minuziosa, eccessiva, studiata, ricercata e.; e. d’una...