Poeta francese (Noyon 1619 - Reims 1708), canonico a Reims dal 1647. Fu condiscepolo di La Fontaine a Château-Thierry e amico di Racine e di Boileau. Scrisse madrigali, epigrammi, odi, canzoni, elegie; [...] tradusse opere greche e latine, classiche (Demostene) e cristiane (Giovanni Crisostomo, Lattanzio). Le sue opere in versi furono pubblicate postume (1710) ...
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Uno dei congiurati contro Cesare; seguì poi Bruto, Sesto Pompeo e Marco Antonio; fu ucciso (30 a. C.) dopo la battaglia di Azio per ordine di Augusto. Fu poeta di epigrammi, elegie (alle quali forse allude [...] Orazio nell'epistola 4a del 1º libro) e tragedie, fra cui una pretesta: Brutus ...
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Poeta latino (n. Roma 82 - m. 47 a. C.), figlio dell'annalista Licinio Macro, amico di Catullo; del cenacolo dei poetae novi. Compose epigrammi, epillî, fra cui il poemetto mitologico Io, epitalamî, elegie [...] esaltate da Catullo e poi da Quintiliano, è rimasto un sol verso: pare che iniziassero in Roma il passaggio dall'elegia di carattere narrativo a quella di carattere puramente lirico. C. fu anche oratore, seguace dell'atticismo, avversario di Vatinio ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Senofane
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Senofane è da sempre ritenuto poeta eclettico e originale, ma anche poeta-filosofo, in quanto [...] recusationes del poema epico, rappresentato proprio dal mito dei Titani e dei Giganti, ad opera di una generazione che opta per l’elegia e per la lirica, ed è di fatto uscita da devastanti guerre civili, come Orazio (Carm. II 12,7); Properzio (II 1 ...
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Scrittore finlandese (Oulu 1885 - Turku 1962), prof. (1921) di letteratura nell'univ. di Turku, di cui fu anche rettore (1925-32). Le sue poesie (Runoja "Poesie", 1906; Valkeat kaupungit "Le città bianche", [...] 1908; Elegioja "Elegie", 1917; Sydän ja kuolema "Il cuore e la morte", 1919; Kurkiaura "Lo stormo delle gru", 1930; Latuja lumessa "Tracce nella neve", 1940), improntate a un pessimismo contenuto e sereno, sono notevoli per la loro semplicità e ...
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VERINO, Ugolino
Enrico Carrara
Nacque nel gennaio del 1438 a Firenze, dove morì il 10 maggio 1516.
Discepolo del Landino, ne imitò l'esempio della Xandra intitolando Flametta (1463) una raccolta di [...] 82 elegie su un episodio d'amore; e anche apprese da lui a consertare il classico con il cristiano nella visione intitolata Paradisus: ma ben presto si sottrasse a tali tendenze conciliative per farsi poeta sacro nella paganeggiante Firenze: i 7 ...
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Gentildonna tedesca (Lipsia 1804 - Triblitz 1899). Fu amata da Goethe che chiese di sposarla nonostante la giovanissima età di lei; l'incontro con Ulrike a Marienbad (1821) e il suo rifiuto ispirarono [...] a Goethe la Marienbader Elegie (1823). ...
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Poeta e filologo tedesco (Sommersdorf, Meclemburgo, 1751 - Heidelberg 1826). Di umili origini, ebbe spirito accesamente democratico e carattere impetuoso, che lo coinvolse in molte polemiche. Ammiratore [...] entusiasta di Klopstock, lo imitò nelle sue odi ed elegie, che celebrano l'amicizia, la patria, la libertà. Nel 1781 apparve la sua traduzione dell'Odissea. Il suo capolavoro (che influenzò anche Goethe) fu la Luise (1782-84), un complesso di tre ...
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Poeta francese (Basse-Terre, Guadalupa, 1744 - Nantes 1793). Compì i suoi studî in Francia, dove si era recato giovanissimo; tornò quindi alla Guadalupa, come vicesiniscalco, ma nel 1787 era di nuovo in [...] Francia. Scrisse idillî, elegie e poemetti, col gusto tipico della seconda metà del Settecento, imitando i classici latini e greci e S. Gessner (Le Temple de Cnide, 1772; Idylles et poèmes champêtres, 1775; Les Saisons, 1787), ma con rinnovata e ...
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Letterato (Mistretta 1623 - Palermo 1663); fu al servizio di varî signori: poi, mortagli la moglie, abbracciò lo stato ecclesiastico. Scrisse (1638) La Notti di Palermu, commedia in dialetto siciliano, [...] una traduzione dell'Eneide in ottave siciliane, elegie e canzoni nonché alcuni drammi sacri (Il Pellegrino ovvero La Sphinge debellata, Il Sebastiano e Il Bartolomeo) e qualche commedia. ...
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elegante
agg. [dal lat. elĕgans -antis, der. di eligĕre «scegliere»]. – 1. Che ha insieme grazia e semplicità, rivelando cura e buon gusto senza affettazione o eccessiva ricercatezza, detto degli atti, del comportamento o della persona: andatura,...
eleganza
s. f. [dal lat. elegantia]. – La qualità di ciò che è elegante: l’e. del vestito, della persona, del portamento; e. del dire, dello scrivere; e. di stile, d’immagini, di concetti; minuziosa, eccessiva, studiata, ricercata e.; e. d’una...