Il numero è la categoria grammaticale che serve a codificare la quantità dei referenti di diversi elementi linguistici. Le principali definizioni di numero presenti nelle grammatiche e nei dizionari tuttavia [...] di una singola casa. In questo caso, il singolo elemento che ne compone la struttura può essere espresso dal farine di tenero, rivalutate le semole, in ribasso i cruscami
d. unite la scorza del limone a strisce sottili e le erbe tagliuzzate
I ...
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Con il termine ritmo si indica in linguistica la successione regolare nel tempo di accenti (➔ accento) o prominenze. Il ritmo può anche essere definito come la successione ordinata e alternata di sillabe [...] sillabica, invece, è la sillaba a costituire l’elemento di riferimento temporale per il ritmo. Le lingue della classe delle lingue a isocronia moraica, in cui cioè l’unità isocrona sarebbe la mora (➔ sillaba), un componente fonologico sub-sillabico. ...
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Un enunciato viene definito ellittico quando non è costruito attorno a un predicato verbale completo ed esplicito e quando tale predicato può essere recuperato letteralmente a partire dal suo contesto [...] («L’Espresso» aprile 2000)
In questo caso, infatti, il contesto non permette di dire con precisione quali siano l’unità mancante e l’elemento da recuperare: il costituente intuito dà forma a un enunciato nominale che non risulta da una procedura di ...
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L’ellissi grammaticale è, in generale, il fenomeno per cui un elemento previsto dalla struttura sintattica di un’espressione viene omesso (➔ ellissi). Nella seconda coordinata dell’enunciato (1) c’è, ad [...] no può costituire un enunciato autonomo.
(b) La misura dell’incompletezza dell’unità ellittica viene stabilita dalla combinazione della sua struttura sintattica interna con quella dell’elemento con cui essa si mette in relazione. Così, ad es., negli ...
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Le bilabiali sono articolazioni di tipo consonantico realizzate grazie al ruolo attivo di entrambe le labbra. Il termine bilabiale indica un luogo di articolazione condiviso da foni prodotti secondo diversi [...] luogo articolatorio, che possono talvolta essere considerate come unità (per es., in posizione iniziale di sillaba). In posizione poiché è attiva una restrizione che prevede che il primo elemento sia /s/, seguito da una ostruente e una liquida (per ...
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Le locuzioni preposizionali sono combinazioni fisse di due o più parole (come davanti a, invece di, di fronte a, a causa di, da parte di, in relazione a, conformemente a) che costituiscono unità polirematiche [...] i componenti non si possono alterare né lessicalmente, né morfologicamente, né con l’inserzione di elementi specificatori.
Indiscutibili unità lessicali polirematiche sono allora le locuzioni preposizionali imperniate intorno a un nome non articolato ...
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Gli avverbi di quantità sono ➔ avverbi che esprimono in modo indefinito una quantità, sia essa numerabile o no. Essi aggiungono all’elemento che modificano un’informazione concernente la misura di una [...] , Il piacere)
Si menzionano, infine, alcune locuzioni avverbiali di quantità: press’a poco (oggi scritto per lo più in grafia unita: pressappoco; ➔ univerbazione), all’incirca, su per giù, più o meno, né più né meno, né tanto né poco, non … più ...
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Si tende abitualmente a confondere sotto un unico segno grafico quelli che sono invece due distinti segni interpuntivi: la lineetta (o trattino lungo: ‹–›) e il trattino (o trattino breve o corto o trattino [...] del trattino, in coppia, formando un segno composto da due elementi correlati, di cui il secondo può essere assorbito da un quello puramente strumentale di ricostruire, nella scrittura a stampa, l’unità di una parola che è stata divisa in fin di riga ...
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Si dicono prefissoidi una serie di morfemi con significato lessicale che non possono occorrere da soli (tecnicamente, morfemi lessicali legati; ➔ morfologia), perlopiù di origine greca o latina, del tipo [...] formare parole di uso corrente. Fu Bruno Migliorini che così denominò quegli elementi il cui uso, entrato nella lingua comune, ha fatto loro assumere con il lessema euro che indica l’unità monetaria dell’Unione Europea, anch’esso accorciamento ...
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Fra le diverse tipologie del prestito (➔ prestiti), il calco (nella sua accezione linguistica il termine è usato la prima volta in Francia alla fine del XIX secolo, ma furono poi A. Meillet e Ch. Bally [...] sia un derivato, o un composto, o una unità fraseologica analizzabili sincronicamente: con il calco si creerà una calchi-prestiti, quando ci si limita a tradurre solo un elemento del composto straniero: uomo-sandwich sull’ingl. sandwich-man. ...
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unita
unità s. f. [dal lat. unĭtas -atis, der. di unus «uno»; in alcuni dei sign. concreti, ha risentito l’influenza dell’ingl. unit (che in inglese è distinto da unity)]. – 1. a. Il fatto, la condizione e la caratteristica di essere uno,...
unito
agg. [part. pass. di unire]. – 1. a. Congiunto, collegato in modo da formare un insieme unitario e solidale, riferito a oggetti materiali: una bandiera fatta di tre pezzi di stoffa uniti insieme; in otto non ci stiamo in un tavolo: mettiamone...