tenia anatomia Denominazione comune a molte formazioni anatomiche nastriformi, dette anche benderelle o strie: t. del colon, ciascuna delle 3 formazioni di tessuto muscolare che percorrono il colon in [...] già nell’utero e, emesse, contengono un’oncosfera, la caratteristica larva dei Cestodi, chiamata anche larva esacanta; l’embrione è circondato fin dai primi stadi del suo sviluppo da una spessa membrana (embrioforo). Nell’ospite intermedio che ha ...
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Primo elemento di parole composte della terminologia medica e zoologica nelle quali significa «intestino retto». Proctalgia Dolore che origina o è avvertito a livello del retto. Accompagna l’insorgenza [...] agli Aprocti, nei quali l’intestino ha una sola apertura, la bocca. Il proctodeo, o ano, si origina nell’embrione da un’invaginazione dell’ectoderma che, dapprima a fondo cieco, sbocca poi nell’intestino primitivo o archenteron. Proctologia Branca ...
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Per quanto riguarda il c. (v. anche citogenetica, in App. IV, i, p. 458; citologia, X, p. 467; App. II, i, p. 626; IV, i, p. 467; genetica, XVI, p. 513; App. II, i, p. 1022; III, i, p. 716; IV, ii, p. [...] anche i nuclei abbiano un orientamento fisso rispetto al citoplasma con il polo centromerico rivolto verso l'esterno dell'embrione, mentre quello telomerico rivolto all'interno. Non è stato però possibile stabilire se l'asse centromero-telomero sia ...
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La grande scienza. Cronologia scientifica: 1971-1980
1971-1980
1971
I problemi NP-completi. L'informatico americano Stephen Cook dà il primo esempio di problema algoritmico NP-completo. La classe NP [...] Successivamente si scoprirà che ognuno di questi geni codifica un fattore di trascrizione ed è espresso nella regione dell'embrione che corrisponde al proprio dominio funzionale. I due scienziati riceveranno il premio Nobel 1995 per la medicina o la ...
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Gamete
Jacques Testart
Il termine gamete (dal greco γαμέτης, "marito, coniuge", derivato di γαμέω, "sposare") indica le cellule, dette anche sessuali, destinate a unirsi nel processo della fecondazione [...] specializzazione di una cellula originaria, o gonocita. Nella specie umana i gonociti appaiono sulla superficie dell'embrione nelle primissime fasi dello sviluppo; successivamente, intorno alle 4 settimane, migrano verso gli abbozzi della gonade ...
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Teoria secondo la quale le cellule embrionali si differenziano in successivi stadi di sviluppo. Il termine risale al 17° sec., all’epoca della disputa tra i preformisti, secondo i quali lo sviluppo di [...] cromosomi X della femmina viene quasi completamente inattivato in modo permanente. Nell’embrione umano l’inattivazione si verifica allo stadio di blastocisti quando l’embrione è costituito da circa 200-400 cellule (➔ lionizzazione). L’altro esempio ...
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Alla fine del 20º sec. le conoscenze nel campo della b. c. sono aumentate in modo consistente, a tal punto che è difficile tratteggiare in maniera sintetica quali siano state le nuove acquisizioni in quest'area [...] di grande interesse scientifico e applicativo (v., per es., bioinformatica, biotecnologia, citochine, clonazione, dna, embrione umano, fattori di crescita, genoma, plasmidi, prione, proteoma, rna, sonde molecolari, transgenico, trapianti, tumori ...
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L'Ottocento: biologia. La citologia
François Duchesneau
La citologia
La teoria cellulare, formulata da Theodor Schwann e rielaborata nel corso del decennio 1850-1860 da Robert Remak e da Rudolf Virchow, [...] nel 1884 il processo attraverso il quale ciascuno dei due pronuclei forniva la metà dei cromosomi della cellula originaria dell'embrione. Come la mitosi, la riduzione dei cromosomi nei gameti fu evidenziata da Theodor Heinrich Boveri nel 1887-1888 e ...
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In biologia, c. batterica, metodo artificiale di coltivazione dei batteri in un mezzo che può essere liquido (brodo, latte, siero, sangue) o solido (gelatina, agar); il terreno nutritivo preparato sterilmente [...] si aggiunge, di solito, una certa quantità di siero di sangue di vitello, di cavallo o di uomo o estratti di embrione di pollo. Tali c. permettono allo sperimentatore di purificare singoli tipi di cellule e di esaminarli isolatamente l’uno dall’altro ...
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GENE
Burke H. Judd
Storia e problematiche della ricerca. - La doppia elica del DNA. - La fase esplosiva nell'evoluzione del concetto di g. (v. anche codice genetico, in questa Appendice; genetica, XVI, [...] questo tipo di vettori è dato dall'elemento P in Drosophila, che viene usato per trasferire un g. clonato in un embrione in via di sviluppo, onde determinare come il nuovo g. funzioni durante lo sviluppo. Un elemento P viene modificato rimuovendone ...
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embrione
embrïóne s. m. [dal lat. mediev. embryo(n), gr. ἔμβρυον «neonato, feto»]. – 1. In biologia animale e vegetale, organismo in via di sviluppo, derivato dall’uovo fecondato. In passato, con riferimento allo sviluppo del feto nei mammiferi,...
embrionato
agg. [der. di embrione]. – Che è provvisto di embrione. Nell’allevamento di polli, pesci, ecc., uova e., quelle in cui è in atto lo sviluppo dell’embrione, distinte da quelle in cui, per qualche ragione, l’embrione non si è formato...