Gane, Nicola
Rosa Del Conte
, Letterato e uomo politico romeno (1838 - 1916). La sua traduzione della prima cantica della Commedia ebbe origine da una scommessa fra tre letterati amici a chi avrebbe [...] mesi condotto a termine e pubblicato (D.A., Divina Comedie - Infernul - Traducere în versuri de N. Gane, Iaşi 1906).
L'endecasillabo dantesco è stato sostituito con l'alessandrino romeno di 15 e 16 sillabe, con non piccolo danno per quella " gravità ...
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anisosillabismo
Sia per quello che è della teoria (VE II V) che della pratica, D. si attiene a un rigoroso isosillabismo, secondo l'essenza dell'esempio e della tradizione della lirica a lui precedente: [...] verso, per esempio, Guittone.
Nessuno ormai crede che D. abbia adoperato degli endecasillabi crescenti (v. ENDECASILLABO).
Bibl. - M. Serretta, Endecasillabi crescenti nella poesia italiana delle origini e nel Canzoniere del Petrarca, Milano 1938 ...
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Nella metrica antica, piede di ritmo ascendente formato da una sillaba breve e una lunga (◡−).
L’unità di misura dei metri giambici è la dipodia (◡−′◡−): il monometro come verso a sé è usato di rado nei [...] , costituito da sei piedi giambici. Nella metrica italiana, il metro ritmicamente più vicino al trimetro giambico è l’endecasillabo sdrucciolo: e ciò spiega la larga fortuna di questo verso nella commedia d’imitazione classica. Strofe giambiche sono ...
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di Sergio Bozzola
La sinalefe (gr. synaliphé, comp. di syn- «insieme» e aléiphein «ungere, rendere scorrevole») è il fenomeno metrico (➔ metrica e lingua) per cui la ➔ sillaba finale a uscita vocalica [...] e che segue devono essere contate come una sola sillaba affinché sia rispettato il confine metrico dell’➔endecasillabo. Nell’esecuzione mentale del verso, le due sillabe mantengono ciascuna la propria consistenza fonologica, ma si risolvono ...
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vocale (sost.)
Alessandro Niccoli
Con una denominazione risalente alla grammatica antica, D. chiama " vocali " i suoni (e le relative lettere) che per essere pronunciate non hanno bisogno dell'appoggio [...] di Giraldo da Borneill " Ara ausirez encabalitz cantars ", osserva che esso, benché sembri decasillabo, è in realtà un endecasillabo, perché le due ultime consonanti non fanno parte della sillaba precedente; et licet propriam vocalem non habeant ...
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onore
Sebastiano Aglianò
Di largo uso in tutte le opere di D.; costantemente in rima nelle liriche della Vita Nuova, con molto minor frequenza nelle Rime, soprattutto della maturità (complessivamente [...] nei plurali in liquida e nasale), la maggior parte dei manoscritti ha onori, che comporterebbe un non dimostrato uso dantesco di endecasillabo crescente; altre varianti non accolte sono, in luogo di tanto onor di If XV 70, tanto ancor e tanto ben ...
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Lo meo servente core
Mario Pallaglia
. Stanza isolata di canzone (Rime XLIX), con piedi e sirma, concatenatio e combinatio, su schema 8 + 6, aBbC, aBbC: Cddd³ cee.
È la pulcella nuda, che attende di [...] a Lippo. Dubbi sull'attribuzione furono sollevati dallo Zingarelli (Dante 359), perché comincia con un settenario e non con un endecasillabo, secondo la regola stabilita in VE II XII 6; ma a parte il fatto che anche qui si ammettono canzoni con ...
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accento
. Nell'unico luogo in cui compare, parole di dolore, accenti d'ira (If III 26), ha il valore di "tono di voce " esprimente il sentimento dell'ira. Questa interpretazione è dominante presso gli [...] moderno vede in a. un sinonimo di " parole "; il Sapegno intende " interiezioni ".
Per l'a. tonico, v. ACCENTUAZIONE; per gli a. ritmici nei versi, v. DECASILLABO; ENDECASILLABO; NOVENARIO; OTTONARIO; QUATERNARIO; QUINARIO; SENARIO; SETTENARIO. ...
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Nato a Milano il 26 agosto 1786, morto ivi il 14 febbraio 1858. Dalla sua arte d'interprete delle tragedie dei Greci ebbe la fama, che gli dura ancor oggi, di valoroso ellenista. Tradusse fra il 1813 e [...] nel B. era quasi esclusivo il temperamento del traduttore. Al quale, talvolta, nuoce il verso - ch'ei pur derivò dall'endecasillabo pariniano - non sempre acconcio al pensiero dell'originale, e nuoce la frase, non di rado un po' floscia e cascante ...
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LUZI, Mario
Arnaldo Bocelli
Poeta, nato il 20 ottobre 1914 a Firenze, dove è professore di liceo.
Formatosi nel pieno dell'esperienza ermetica, le sue inclinazioni mistico-religiose lo hanno portato, [...] , e una certa tendenza all'effusione, all'eloquenza, comprovata anche dall'adozione, come metro, di un elaborato endecasillabo. Contrasto che nelle opere successive (Un brindisi, Firenze 1946; Quaderno gotico, ivi 1947; Primizie del deserto, Milano ...
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endecasillabo
endecasìllabo agg. e s. m. [dal lat. hendecasyllăbus, gr. ἑνδεκασύλλαβος, comp. di ἕνδεκα «undici» e συλλαβή «sillaba»]. – Nella metrica italiana, verso di undici sillabe (o, più propriam., di undici «posizioni metriche», se...
saffico
sàffico agg. [dal lat. Sapphĭcus, gr. Σαπϕικός, der. di Σαπϕώ, Saffo] (pl. m. -ci). – 1. Relativo a Saffo, poetessa greca di Lesbo (fine sec. 7° - prima metà sec. 6° a. C.), e alla sua opera: la poesia s., la lirica saffica. 2. Nella...