(o Numicio; lat. Numicus o Numicius) Piccolo fiume del Lazio che dal Monte Albano scendeva al Mar Tirreno per Lavinio; sacro al culto di Giove Indigete, identificato poi con Enea, e di Anna Perenna. Con [...] N. sono connessi il gentilizio Numicius e, forse, i nomi Numa e Numitore ...
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(lat. Turnus) Eroe della leggenda etrusco-romana; re dei Rutuli di Ardea, figlio di Dauno e della ninfa Venilia, fratello di Giuturna. Secondo una versione della leggenda T., promesso sposo di Lavinia [...] la morte di Latino in battaglia, fugge a Cere presso il re Mezenzio, con il quale torna a combattere contro Enea e viene ucciso. Virgilio nell’Eneide ne fa l’antagonista dell’eroe troiano per le nozze di Lavinia e il possesso dell’Italia e chiude ...
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(gr. ῾Ροῖτος e ῾Ρῆτος) Re dei Marruvi nel paese dei Marsi; accortosi che suo figlio Anchemolo aveva violentato la matrigna Casperia, volle ucciderlo, ma Anchemolo si rifugiò da Dauno, padre di Turno, [...] e morì poi nella guerra contro Enea. ...
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Uomo politico e letterato (Venezia 1602 - ivi 1654). Membro del Maggior Consiglio e senatore, è noto però soprattutto come autore di alcuni libretti d'opera, due dei quali (Il ritorno di Ulisse in patria [...] e Le nozze di Enea con Lavinia, ambedue inediti) furono musicati dal Monteverdi (la partitura per il secondo è andata perduta) e rappresentati nel 1640: mediocri dal punto di vista poetico, sono invece notevoli per alcune innovazioni rispetto alla ...
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Poeta latino (Rudiae, Lecce, 239 a. C. - Roma 169 a. C.). Autore degli Annales, un poema epico in 18 libri, che narrano in ordine cronologico gli avvenimenti della storia di Roma e del Lazio a partire [...] dall'arrivo di Enea. La grande novità di E. è la sostituzione dell'esametro eroico, il verso dell'epica greca, al saturnio: con ciò egli pose il fondamento della poesia latina; e se l'esametro enniano è ancora duro e rozzo, se la ricerca degli ...
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(lat. Iarbas) Mitico re africano dei Getuli (o dei Mauri o dei Numidi), figlio di Giove Ammone e della ninfa Garamantide, concesse a Didone la terra su cui fondò Cartagine, quindi la chiese in sposa ma [...] ne fu respinto; dopo l’arrivo di Enea, mosse guerra alla regina. ...
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Chierico francese (sec. 12º), canonico di S. Vittore di Parigi. Scrisse un componimento in distici intitolato Ilias, dividendo la narrazione in due parti: una narra il ratto di Elena e l'espugnazione di [...] Troia desunti da Igino; la seconda espone le vicende di Enea fino alla vittoria sopra Turno, ed è una compilazione da Darete e Igino. ...
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(lat. Æenēis -eĭdos) Poema epico di Virgilio, in 12 libri, intorno a cui il poeta lavorò per gli ultimi dieci anni della sua vita (29-19 a.C.), senza peraltro giungere a dargli l'ultima mano. Vi sono [...] dell'Odissea, dove però Ulisse resta alla bocca dell'Ade. La rassegna degli eroi e guerrieri d'Italia del l. 7°, e delle navi di Enea nel 10°, sono sul tipo del "catalogo delle navi" nel 2° libro dell'Iliade. Il l. 9° corrisponde in parte al l. 10 ...
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Scrittore spagnolo (secc. 15º-16º), vissuto probabilmente alla corte dei Re Cattolici; compose due romanzi, Breve tratado de Grimalte y Gradissa (1495) e Historia de Grisel y Mirabella con la disputa de [...] Torellas y Braçayda, nei quali ricordi di letture del Boccaccio e di Enea Silvio Piccolomini vengono utilizzati come temi del nuovo genere romanzesco sentimentale che sul finire del secolo 15º sostituisce il vecchio genere cortese. La Historia de ...
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(gr. Πάλλας) Mitico figlio di Licaone re di Arcadia, eponimo della città di Pallantio, dalla quale il nipote Evandro avrebbe mosso per la colonizzazione del Lazio.
Lo stesso nome portava il figlio di [...] Evandro, eponimo del Palatino; secondo Virgilio, mandato da Evandro in aiuto di Enea nella guerra contro Turno, fu da questo ucciso. Secondo un’altra tradizione invece sarebbe morto dopo il padre. ...
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invernante agg. e s. f. e m. Che, chi partecipa a missioni di ricerca scientifica vivendo e lavorando per tutto l’inverno polare in condizioni di isolamento e di rischio. ◆ [Barbara Grolla] È elettrizzata dalla partenza ma c'è come qualcosa...
pietas
〈pìetas〉 s. f., lat. [der. di pius «pio»]. – Termine corrispondente all’ital. pietà, ma che fino all’età imperiale ebbe soltanto il suo sign. originario (indicato al n. 2 a di pietà), e con tale sign. è usato talvolta anche in ital....