I due punti introducono una pausa intermedia tra il punto e la virgola e vengono usati per ottenere diverse funzioni sintattiche e testuali, come quelle dichiarativa, presentativa e argomentativa, o per [...] nel testo, il testo nella lingua, a cura di A. Ferrari, Torino, Istituto dell’Atlante Linguistico Italiano, pp. 143-164.
Lala, Letizia (2008), Enunciati nominali, in L’interfaccia lingua-testo. Natura e funzioni dell’articolazione informativa dell ...
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Rappresentazione sistematica di una lingua e dei suoi elementi costitutivi, articolata tradizionalmente in fonologia (dottrina dei suoni di cui è costituita la parola), morfologia, sintassi, lessicologia [...] mezzo di suffissi.
Grammaticalità e grammaticalizzazione
Per grammaticalità si intende la rispondenza di una frase o di un enunciato alle regole della g. comunemente accettate. Nella g. generativa il giudizio di grammaticalità è quello con cui il ...
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Le frasi finali devono il nome al loro uso più qualificante: l’espressione del fine (o scopo). Tuttavia, la relazione tra frasi finali e fine non è biunivoca: da un lato, il fine è una relazione concettuale [...] l’imperfetto o il presente. Si usa il presente quando il fine è destinato a realizzarsi nel futuro rispetto al momento dell’enunciazione:
(3) ho mandato un telegramma a Piero perché mi spedisca l’articolo [cioè, non me lo ha ancora spedito]
Si usa l ...
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Con il termine raddoppiamento espressivo (o geminazione espressiva) ci si riferisce prevalentemente all’esistenza in latino (quello classico e, ancor più, quello tardo) di forme che contengono una consonante [...] stessi». È questione controversa se questi suoni siano lunghi anche in posizione iniziale assoluta, cioè all’inizio di enunciato.
Le stesse consonanti si presentano rafforzate, nei medesimi contesti, anche in altre varietà dialettali e italiane di ...
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Il monottongo è un’articolazione vocalica stabile caratterizzata da un unico timbro, in opposizione alle articolazioni vocaliche che mostrano un cambiamento qualitativo nel corso della loro produzione [...] alternare con esiti dittongali in base alla posizione della vocale bersaglio all’interno della struttura prosodica dell’enunciato (il fenomeno compare in letteratura sotto il nome di dittongazione spontanea, non essendo condizionato dalla natura ...
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I verbi denominali e deaggettivali sono formati, rispettivamente, a partire da nomi e da aggettivi per mezzo di ➔ suffissi (-eggiare, -ificare, -izzare), oltre che tramite ➔ conversione e parasintesi (➔ [...] verbi deaggettivali sono di tipo sia incoativo sia causativo, secondo rispettivamente che il referente del soggetto dell’enunciato sia affetto, indipendentemente dalla propria volontà, da un mutamento di proprietà, oppure ne sia la causa intenzionale ...
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Si definisce posizione post-tonica (o postonica), in particolare in una parola parossitona (➔ accento; ➔ parola italiana, struttura della), la posizione occupata da segmenti che seguono la sillaba in cui [...] di riduzione, riguardanti soprattutto vocali alte, si presentino con maggiore frequenza all’allontanarsi della parola dalla parte finale dell’enunciato: ad es., in queste posizioni visita, ben distinto da vista in posizione prepausale, (ad es., in un ...
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Si definiscono frasi infinitive quelle frasi (sia principali che subordinate) in cui il predicato è costituito da un verbo all’infinito. La frase infinitiva può comparire in varie costruzioni, e cioè: [...] I verbi reggenti esprimono generalmente stato d’animo, come adorare, amare, detestare, odiare, preferire (fare qualcosa). In un enunciato quale ama cantare, l’infinito non descrive un’azione né successiva né precedente al verbo reggente, ma piuttosto ...
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Le frasi causali sono frasi subordinate che esprimono la causa (➔ causalità, espressione della) o il motivo dell’evento codificato nella principale; più in generale, esse rientrano tra le costruzioni sintattiche [...] è guarito non perché mi sia operato, ma benché mi sia operato
In quest’ultimo esempio la forza comunicativa dell’enunciato è data dalla somiglianza formale fra le due subordinate, in contrasto con la differenza logico-semantica fra la relazione di ...
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Il termine rianalisi abbraccia fenomeni linguistici di varia natura, per lo più in prospettiva diacronica, e con riferimento a livelli d’analisi diversi (morfologia, sintassi). Il termine evidenzia una [...] sintattico il termine ristrutturazione è preferito a rianalisi, per es., per indicare la possibilità di analizzare un enunciato con due predicati (per es., verbo modale o aspettuale o di movimento + infinito) come struttura monofrasale (ausiliare ...
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enunciato
s. m. [propr., part. pass. di enunciare, sostantivato con valore neutro]. – In generale, le parole con cui si enuncia una questione, un problema, un argomento: formulare, dettare l’e. del tema d’italiano; in partic., e. di un teorema,...
enunciare
(o enunziare) v. tr. [dal lat. enuntiare, comp. di e-1 e nuntiare «annunciare», der. di nuntius «messaggio»] (io enùncio o enùnzio, ecc.). – Esprimere, manifestare un concetto, esporre lo stato di una questione, per lo più con una...