Uomo politico (Palermo 1807 - Parigi 1855); pretore di Palermo (1835-37), si distinse nella lotta contro la grande epidemia di colera del 1837. Voltosi agli studî storici (Considerazioni sulla storia di [...] Sicilia dal 1534 al 1789, 1836) ed economici (Dello spirito di associazione nell'Inghilterra in particolare, 1842), accolse un liberalismo di tipo inglese che lo condusse ad aderire alla rivoluzione siciliana ...
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Capo indiano d'America (1580 circa - 1661) della tribù degli Wampanoag. Estese il suo dominio su tutto il Massachusetts merid. da Capo Cod alla Baia di Narragansett. Nel 1621, avendo un'epidemia ridotto [...] a sole 300 unità la sua tribù di 30.000 individui, M. negoziò col governatore Carven, comandante della colonia puritana di Plymouth, un trattato di pace che durò cinquant'anni ...
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Giureconsulto e capitano arabo (m. 828), di origine mesopotamica, che guidò dalla Tunisia la spedizione dell'827 contro la Sicilia bizantina. Sbarcato a Mazara, condusse i musulmani alla conquista dell'interno; [...] morì per un'epidemia nella Sicilia orientale. ...
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Capo del partito filocartaginese a Siracusa (215-212 a. C.), ove era stato mandato da Annibale; unitosi all'esercito cartaginese di Imilcone, tentò un assalto a Siracusa, ma fu sconfitto dai Romani, e [...] morì nell'epidemia che distrusse l'esercito cartaginese. ...
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Pretore (186 a. C.) nella Spagna Ulteriore, riportò al fiume Tago una importante vittoria sui Lusitani e sui Celtiberi (185) meritando il trionfo; triunviro per la deduzione di colonie (181), poi console [...] (180), morì in un'epidemia mentre stava per partire per la Liguria. Sua moglie, Quarta Ostilia, fu accusata di averlo avvelenato e condannata. ...
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PARENTI, Piero.
Vanna Arrighi
– Di famiglia fiorentina, nacque a Ronta di Mugello (nel Comune di Borgo San Lorenzo), in una casa di campagna dove la famiglia si era trasferita per sfuggire a un’epidemia [...] di peste, il 18 gennaio 1450. Era figlio di Marco di Parente e di Caterina di Matteo Strozzi; sua ava materna fu Alessandra Macinghi, famosa per le lettere inviate ai figli esuli a Napoli.
La famiglia ...
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Figlio (m. Tighina 1661) di Basilio Lupu, venne nominato (1659) al posto di Giorgio Ghica. Fu ostacolato nel suo regno da Costantino Şerban Basarab, detto Cârnul (il Camuso) di Valacchia, dai Turchi e [...] dai Tatari, che sostenevano varî pretendenti. Durante il suo regno si ebbe un'epidemia di colera, seguita da una terribile carestia (1660). ...
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PARATORE, Giuseppe
Fernando Salsano
– Nacque a Palermo il 31 maggio 1876 da famiglia originaria di Milazzo, dove il padre aveva interessi nel settore armatoriale.
Visse la propria infanzia a Palermo, [...] ma nella tarda primavera del 1885 la famiglia – per sfuggire a un’epidemia di colera – si trasferì a Napoli. Il soggiorno, pensato come temporaneo, divenne invece definitivo; qui Paratore frequentò il liceo e, dal 1893, la facoltà di Giurisprudenza, ...
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HUME, Edgar Erskine
Generale medico statunitense, nato a Frankfort (Kentucky) il 26 dicembre 1889. Fu in Italia nel 1915 con la spedizione americana di soccorso per il terremoto di Avezzano; prestò poi [...] da campo americani e fu ferito a Vittorio Veneto. Nel 1919-20 diresse con successo in Serbia la campagna contro l'epidemia di tifo. Durante la seconda Guerra mondiale ha preso parte alla campagna d'Africa settentrionale e d'Italia dove fu ferito ...
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Sudafricana, Repubblica
Paolo Migliorini
Giulia Nunziante
Emma Ansovini
Geografia umana ed economica
di Paolo Migliorini
Stato dell'Africa australe. La popolazione, che al censimento del 2001 risultava [...] attesa per le prestazioni e generando una diffusa insoddisfazione per la qualità dell'assistenza, gravata dal peso dell'epidemia di AIDS. La malattia rappresentava infatti un enorme problema sociale, di cui era difficile calcolare il futuro impatto ...
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epidemia1
epidemìa1 s. f. [dal lat. mediev. epidemia, gr. ἐπιδημία, dall’agg. ἐπιδήμιος, propr. «che è nel popolo», comp. di ἐπί «sopra» e δῆμος «popolo»]. – 1. Manifestazione collettiva di una malattia (colera, tifo, vaiolo, influenza, ecc.)...
epidemia2
epidemìa2 s. f. [traslitt. del gr. ἐπιδημία; cfr. la voce prec.]. – Presso gli antichi Greci, presenza o apparizione di una persona, e soprattutto di una divinità, in un luogo (in quest’ultimo caso, detta anche teofania).