Per variazione diatopica (dal gr. diá «attraverso» e tópos «luogo») si intende la ➔ variazione linguistica su base geografica. L’espressione è stata, se non creata, certo diffusa negli studi linguistici [...] rapporto allo spazio, che costituisce un’acquisizione secolare, era stata già approfondita negli studi di dialettologia (➔ sia perché tutti i dialetti italoromanzi derivano dal latino volgare, che si è quindi differenziato da zona a zona ...
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Niccolò Machiavelli nacque a Firenze il 3 maggio 1469. Sulla sua formazione dà notizie il Libro dei Ricordi del padre Bernardo, dottore in legge. Il 19 giugno 1498 divenne segretario della seconda cancelleria [...] sgrammaticamenti» (Foscolo 1958: 228).
Machiavelli scelse il volgare per tutta la sua produzione, in particolare per io non ero per iustificarlo meglio mi havessi facto per il passato, che era: l’un con la impossibilità, l’altro con la mala natura di ...
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La capacità di esprimere la temporalità costituisce uno dei tratti principali della comunicazione umana. Tutte le lingue di cui siamo a conoscenza possiedono mezzi lessicali e/o grammaticali per collocare [...] una lacca nera e lucida. Niente biciclette, niente pedoni, poche macchine. Era uno scenario da Blade Runner (ivi, p. 49)
(b) habeo > it. loderò. La struttura perifrastica del latino volgare aveva un chiaro significato modale: lett. «ho da lodare ...
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L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] opera grammaticale di un correttore di testi in tipografia, Lodovico Dolce, autore delle Osservationi nella volgar lingua (1550), l’alfabeto italiano era così descritto, con qualche differenza rispetto a quello attuale:
dirò solo […] la lettera esser ...
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Il concetto di standard in linguistica identifica una ➔ varietà di lingua soggetta a codificazione normativa (➔ norma linguistica), e che vale come modello di riferimento per l’uso corretto della lingua [...] del Cinquecento con la fioritura di grammatiche del volgare (➔ grammatica), che diffondono il modello fiorentino come koˈlonːa] e [koˈlɔnːa], o lettera, [ˈlɛtːera] e [ˈletːera]), o laddove hanno preso piede pronunce settentrionali, come nel caso della ...
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Le lingue delle arti sono collocabili entro il confine delle lingue speciali o settoriali (cfr. Bellucci 1997 per l’architettura; ➔ linguaggi settoriali). Tradizionalmente, soprattutto in Italia, le arti [...] delle arti nel medioevo erano le botteghe; la lingua usata era il volgare, e la trasmissione delle tecniche era per lo più orale. Il serbatoio lessicale di partenza era quindi fortemente dipendente dalle specificità locali legate ai volgari presenti ...
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L’uso letterario del dialetto va considerato in rapporto alla scrittura nella lingua letteraria comune, così come la stessa nozione di dialetto è complementare a quella di lingua. Nella storia linguistica [...] rispetto alla letteratura in italiano, tanto che ad esse era attribuito un «ascoso rancore», laddove la letteratura in di Porta) «favella non di Roma ma del rozzo e spropositato suo volgo» (Belli 1961: 441-442). Il distacco rispetto al popolo che ...
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I nomi di parentela (detti anche, raramente, singenionimi, dal gr. syngenḗs «parente, consanguineo») sono nomi che indicano legami di parentela (ma non, necessariamente, di consanguineità) tra le persone, [...] cugina» figli di sorelle, ecc.).
Sviluppatosi dal latino volgare, già alterato rispetto al sistema del latino classico padre, madre, figlio e figlia l’articolo si omette: mio padre era ricco, mia figlia è un angelo; l’articolo va espresso, invece, ...
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Posta al centro del bacino occidentale del Mediterraneo, la Sardegna trae dalla posizione geografica e dall’accentuata diversificazione interna del territorio i fattori che caratterizzano la sua storia [...] di Pisa nell’area, come lingua di contatto, dall’incontro di volgare pisano e logudorese locale (Sanna 1975: 6-118); la formazione il logudorese Antonio Mura Ena. L’uso poetico del sassarese era già stato avviato da Pompeo Calvia (1857-1919).
La ...
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L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche [...] . Aphrodīte). Infatti, il latino accentava la penultima sillaba se era lunga – ossia conteneva una vocale lunga in sillaba aperta o nell’accentazione dipendono solo dal latino. Nel latino volgare si è assistito al fenomeno della ricomposizione, per ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
era
èra s. f. [dal lat. tardo aera «numero, cifra», propr. plur. di aes aeris «bronzo, rame»]. – 1. La più ampia divisione del tempo nella storia dei diversi popoli. Più particolarm., in cronologia, sistema di computo del tempo che prende...