Vescovo ariano (sec. 4º), militò con i seguaci del vescovo di Sirmio, Fotino, e fu perciò deposto in un concilio del 351; rientrò nella sua carica dopo essere passato all'arianesimo, allora predominante [...] in Oriente, come sostenitore del partito degli omei. Nel Concilio di Aquileia del 381, P. fu accusato di eresia e scomunicato. Un lungo passo polemico di una sua opera è riportato nella Dissertatio contra Ambrosium di Massimino (v. Massimino vescovo ...
Leggi Tutto
Scrittore indiano (sec. 11º d. C.), al cui nome è legato il dramma Prabodhacandrodaya ("Il levarsi della conoscenza [simile a] luna") che, nella storia del teatro indiano, è l'esempio più notevole di dramma [...] allegorico. In esso viene glorificato il trionfo della verità e della fede visnuitica sopra l'errore e l'eresia, e i personaggi sono tutti personificazioni di concetti astratti (Discernimento, Errore, Rivelazione, Egoismo, Ipocrisia, ecc.). ...
Leggi Tutto
SIMPLICIO
Maria Cristina Pennacchio
, papa, santo. – Di Simplicio, originario di Tivoli e figlio di un certo Castino secondo il Liber pontificalis, non si hanno notizie riguardanti il periodo precedente [...] notazione di Gelasio nell’Epistula ad episcopos Dardaniae.
Un secondo motivo di turbamento fu la recrudescenza dell’eresia eutichiana che ricevette nuovo vigore durante il regno dell’usurpatore Basilisco.
Eutiche, monaco di Costantinopoli seguace di ...
Leggi Tutto
ANSELMO da Genova
Abele L. Redigonda
È indicato con questo nome dagli eruditi un A., di cui ignoriamo ogni dato biografico, mentre è noto per una controversia occorsagli a causa del suo incarico di [...] suo scritto.
Subito dopo la metà del Duecento i papi Innocenzo IV e Alessandro IV, preoccupati per la diffusione dell'eresia che si estendeva sempre più nell'Italia settentrionale e non rifuggiva dal ricorrere anche alla violenza,come nel caso dell ...
Leggi Tutto
Poeta francese (Cahors 1496 - Torino 1544). Figlio del "rhétoriqueur" Jean, studiò a Parigi sotto la guida del padre; iniziò quindi la carriera di cortigiano e alla morte del padre ereditò la carica di [...] "valet de chambre" del re Francesco I. A corte godé di un grande prestigio; ma accusato di eresia, e compromesso nell'affaire des placards, dové riparare prima presso Margherita di Navarra (1534), poi in Italia, a Ferrara (presso Renata di Francia) e ...
Leggi Tutto
Scrittore (n. Arnay-le-Duc, Borgogna, 1510 circa - m. 1544 circa). Fu cortigiano di Margherita di Navarra e amico di Étienne Dolet; partecipò alla cultura del suo tempo con alcune traduzioni dal greco [...] , collaboratore di Calvino, difensore di Marot sospettato di eresia per la sua traduzione dei Salmi, si spinse su vivace espressione del libero pensiero nel 16º secolo, fu condannato per eresia dal parlamento di Parigi e tutte le copie, salvo una, ...
Leggi Tutto
Scienziato e filosofo (m. 1416). Addottoratosi in arti, secondo una tradizione accettabile, a Pavia nel 1374, insegnò astrologia, matematica e filosofia negli studî di Pavia (dal 1377), di Bologna (dal [...] 1380), di Padova (1384-88) e di nuovo in quello di Pavia (dove gli fu intentato, nel 1396, un processo per eresia) e di Padova (1407-11); diffuse in Italia, col suo insegnamento, le dottrine (da lui apprese probabilmente a Parigi alla scuola di ...
Leggi Tutto
Poligrafo del sec. XVI, fu figlio di un notaio piacentino, e dottor di leggi. Correttore del Giolito a Venezia (1543-1546), passò poi presso il Torrentino a Firenze, dove tradusse le storie del Giolito [...] per Cosimo I. Ebbe molte traversie e fu anche sospettato d'eresia; morì a Pisa cinquantenne, nel 1564. Anche il Domenichi, come il Dolce e altri poligrafi della stessa risma, fu talora plagiario e traduttore di traduzioni. Col Ruscelli e col Dolce ...
Leggi Tutto
MALAGRIDA, Gabriele
Nacque a Menaggio (Como) il 18 settembre (o 6 dicembre) 1689. Andato giovanissimo in Portogallo, ivi entrò nel 1711 nella Compagnia di Gesù. Nel 1721 si recò missionario nel Brasile. [...] Richiamato nel 1753, fu accusato di complicità nell'attentato ordito dai nobili contro il re del Portogallo e di eresia. Per alcuni passi dei suoi scritti fu accusato dinnanzi al Sant'Uffizio, condannato e bruciato vivo il 21 settembre 1761.
Bibl.: F ...
Leggi Tutto
Teologo e predicatore francescano (Bitonto 1385 circa - Atella 1465); insegnò teologia a Ferrara; a Napoli nel 1444 ebbe una disputa con L. Valla sull'origine storica del Credo che l'umanista sosteneva [...] composto a Nicea, mentre A. difendeva la tesi tradizionale dell'origine apostolica articulatim del Simbolo; il Valla fu per questo accusato di eresia nel processo che si svolse a Napoli. ...
Leggi Tutto
eresia
ereṡìa (pop. tosc. reṡìa) s. f. [dal lat. haerĕsis (nel sign. eccles.), gr. αἵρεσις, propr. «scelta», der. di αἱρέω «scegliere»]. – 1. Dottrina che si oppone a una verità rivelata e proposta come tale dalla Chiesa cattolica e, per estens.,...
eresiare
ereṡïare (o reṡïare) v. intr. [der. di eresia] (aus. avere), pop. tosc. – Dire bestemmie o grossi spropositi: non mi far e.; dovevi sentire come eresiava.