CELESTINO da Verona
Valerio Marchetti
Figlio di Lattanzio Arrigoni da Verona, il suo vero nome era Giovanni Antonio. Non conosciamo né la data di nascita né quella del suo ingresso nell'Ordine francescano [...] professo e suddiacono; cioè non raggiunse che gli ordini minori.
Nel 1587 C., subì il primo processo per causa di eresia davanti al tribunale dell'Inquisizione romana e abiurò "de vehementi" (il 17 febbraio) le opinioni che aveva professato e di ...
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Eretico (m. Saint-Gilles tra il 1130 e il 1140); sacerdote, espulso dalla Chiesa per ragioni ignote, si diede a predicare contro i sacerdoti, i sacramenti, il culto. La sua azione si svolse prima nel Delfinato [...] e Arles. Secondo le testimonianze di Pietro il Venerabile, che è fonte principale e pressoché unica per ricostruire l'eresia petrobrusiana, P. avrebbe sostenuto la non validità del battesimo dei bambini, l'inutilità delle chiese e del culto pubblico ...
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Costanza nel pensare o agire in un dato modo. Nella terminologia religiosa cattolica la p. può essere intesa come la forma più alta della perseveranza o, all’opposto, secondo un uso più comune, come sinonimo [...] di caparbietà e di ostinazione. La teologia considera la p. nel negare verità rivelate come elemento essenziale nella definizione del peccato di eresia. ...
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Papato e comuni italiani
Laura Baietto
Il mutamento dei rapporti fra papato e Impero durante il regno di Federico II, che dalla collaborazione procedettero verso il conflitto aperto, interferì in maniera [...] si saldò con l'esclusione messa in atto dalla Chiesa nei confronti dell'opposizione politica, sempre più chiaramente descritta come eresia e coincidente, nel periodo di lotta con l'Impero, con il sostegno allo scomunicato Federico. Si giunse così a ...
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Religioso (Siena 1304 - Acquapendente 1367), fondatore della Congregazione dei gesuati. Dapprima ricco mercante, convertitosi nel 1355 o poco prima, donò i suoi beni ai poveri, e si diede a vita di penitenza [...] da Siena, riparò con 25 compagni ad Arezzo, poi in altre città vicine, quindi fu richiamato, avendo, dopo accusa di eresia, ottenuto (1367) da Urbano V l'approvazione alla sua congregazione. Il culto fu riconosciuto da Gregorio XIII; festa, 31 luglio ...
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Prelato anglo-francese (Canterbury forse 1135 - Clairvaux 1203), consigliere di Enrico II d'Inghilterra, che lo fece vescovo di Poitiers (n 62), combatté gli Albigesi. Arcivescovo di Narbona, subito trasferito [...] nella sede di Lione (1191), alla quale rinunciò nel 1193. La sua intolleranza nei riguardi di Pietro Valdo e dei suoi seguaci contribuì non poco al sorgere dell'eresia valdese. ...
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Teologo e liturgista (Metz 770/780 - ivi 850 circa). Vescovo (809) di Treviri, ebbe da Carlomagno varî incarichi (ambasciata a Costantinopoli, con Pietro di Nonantola, 813). Perduta poi la diocesi, fu [...] durante l'esilio di Agobardo, i seguaci del quale per le sue innovazioni liturgiche lo fecero condannare per eresia (sinodo di Quierzy, 838). Scrisse di liturgia (Liber officialis o De ecclesiasticis officiis, De ordine Antiphonarii, giustificando l ...
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L'Italia della Riforma, l'Italia senza Riforma
Silvana Seidel Menchi
Serena Luzzi
Premessa1
In che modo e in che misura gli italiani parteciparono al movimento che fuori d’Italia produsse la Riforma [...] , L’Inquisizione in Italia, cit., pp. 271-279.
13 I libri giocano un ruolo importante soprattutto in questa prima fase della diffusione dell’’eresia’: La Réforme et le livre: L’Europe de l’imprimé (1517-v.1570), éd. par J.-F. Gilmont, Paris 1990, in ...
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Predicatore itinerante (prima metà sec. 11º) di origine italiana, ricordato verso il 1025 nei territorî della diocesi di Liegi, Cambrai e Arras. Secondo i suoi seguaci egli, rifiutata ogni tradizione ecclesiastica [...] gerarchia, avrebbe predicato un rigoroso ascetismo (e, in particolare, perfetta castità), perché la salvezza dipendeva unicamente dalle buone opere. Taluni si sono sforzati di collegare l'eresia di G. con il manifestarsi del bogomilismo in Occidente. ...
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FLORIO da Vicenza
Gabriele Zanella
Frate predicatore, lo si trova menzionato per la prima volta nell'ottobre del 1278 a Ferrara, quando con ogni probabilità era già succeduto ad Aldobrandino, un suo [...] ., 38 s., 45, 47, 85 s., 94, 99, 114, 302 s., 307, 318, 598 s.; Fra Dolcino. Nascita, vita e morte di un'eresia medievale, a cura di R. Orioli, Novara-Milano 1984, pp. 80, 226; G. Zanella, Itinerari ereticali.patari e catari tra Rimini e Verona, Roma ...
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eresia
ereṡìa (pop. tosc. reṡìa) s. f. [dal lat. haerĕsis (nel sign. eccles.), gr. αἵρεσις, propr. «scelta», der. di αἱρέω «scegliere»]. – 1. Dottrina che si oppone a una verità rivelata e proposta come tale dalla Chiesa cattolica e, per estens.,...
eresiare
ereṡïare (o reṡïare) v. intr. [der. di eresia] (aus. avere), pop. tosc. – Dire bestemmie o grossi spropositi: non mi far e.; dovevi sentire come eresiava.