Poeta francese (Cahors 1496 - Torino 1544). Figlio del "rhétoriqueur" Jean, studiò a Parigi sotto la guida del padre; iniziò quindi la carriera di cortigiano e alla morte del padre ereditò la carica di [...] "valet de chambre" del re Francesco I. A corte godé di un grande prestigio; ma accusato di eresia, e compromesso nell'affaire des placards, dové riparare prima presso Margherita di Navarra (1534), poi in Italia, a Ferrara (presso Renata di Francia) e ...
Leggi Tutto
Scrittore (n. Arnay-le-Duc, Borgogna, 1510 circa - m. 1544 circa). Fu cortigiano di Margherita di Navarra e amico di Étienne Dolet; partecipò alla cultura del suo tempo con alcune traduzioni dal greco [...] , collaboratore di Calvino, difensore di Marot sospettato di eresia per la sua traduzione dei Salmi, si spinse su vivace espressione del libero pensiero nel 16º secolo, fu condannato per eresia dal parlamento di Parigi e tutte le copie, salvo una, ...
Leggi Tutto
Scrittore ed editore (Vicenza 1912 - ivi 1988). Si formò nell'ambiente artistico veneto, dedicandosi dal 1935 alla scultura e all'incisione presso la bottega del padre. Svolse attività pubblicistica, specie [...] , alla quale ha partecipato. Ha pubblicato, oltre a raccolte di versi, due serie di racconti ispirati a Venezia (Processo per eresia, 1970; La putina greca, 1972). Fu fondatore (1945) e direttore della casa editrice Neri Pozza che, dopo un avvio con ...
Leggi Tutto
Letterato e uomo politico arabo musulmano di Spagna (Loja 1313 - Fez 1375), ministro dei sultani Nasridi di Granata, e storico sia di quella città (al-Ilḥāṭa fī ta'rīkh Gharnaṭa "Storia completa di Granata"), [...] musulmana (A῾māl al-a῾lām "Gesta dei notabili"). Fu anche valente poeta. La sua figura è considerata tra le più eminenti del tardo arabismo andaluso. Morì strangolato in prigione, dove era stato posto sotto false accuse, tra cui quella di eresia. ...
Leggi Tutto
Umanista e pedagogista francese (Nîmes 1491 - Ginevra 1561). Direttore dalla fondazione (1540) del Collegio e università delle arti di Nîmes, ne espose nel discorso inaugurale, pubblicato lo stesso anno, [...] , vi rimase come professore; riassunse la direzione nel 1547 ma dovette ben presto lasciarla definitivamente per un'accusa d'eresia dovuta alla sua fede calvinista; lasciò allora Nîmes (1551) stabilendosi a Ginevra, nella cui accademia fu nominato ...
Leggi Tutto
Letterato (Firenze 1498 circa - Venezia 1566). Frequentatore in gioventù degli Orti Oricellari (a questo periodo vanno fatti risalire i suoi Dialoghi della morale filosofia, 1526), nel 1522, accusato di [...] , traduzioni e commenti biblici, ecc.), dal 1541 nella tipografia fondata insieme ai fratelli, e fu più volte processato per eresia (1548, 1555, 1558). Per la traduzione delle Precationes biblicae di O. Brunfels (1534), la sua attività di editore ...
Leggi Tutto
Filologo e storico del cristianesimo italiano (Roma 1926 - ivi 2017); prof. di letteratura cristiana antica all'univ. di Cagliari (1959-69), poi di storia del cristianesimo in quella di Roma; socio nazionale [...] fondamenti scritturistici (1998). Vanno inoltre ricordate le raccolte Studi sulla cristologia del II e III secolo (1993), Ortodossia ed eresia tra I e II secolo (1994) e numerose edizioni critiche (Rufino, Gregorio di Elvira, Cipriano, Origene, ecc ...
Leggi Tutto
La letteratura contemporanea
Piero Boitani
Narrazione a spirale o metanarrazione
C’è chi fa iniziare la letteratura contemporanea e postmodernista con le Ficciones (1944; trad. it. Finzioni, 1955) di [...] a partire da un libro. La singolare combinazione di ragione, logica e simmetria con la mistica, la bizzarria e l’eresia non aveva precedenti. Il percorso per vie oblique, collaterali, nascoste, che conduce da un pensatore all’altro, da uno scrittore ...
Leggi Tutto
Monaco ortodosso e umanista (Arta, Grecia, 1475 circa - Troice-Sergieva Lavra, Kiev, 1556). Dopo aver studiato in Italia, dove ebbe contatti con A. Manuzio e subì l'influenza di G. Savonarola, nel 1507 [...] ai testi sino allora circolanti in Russia il metropolita Daniele nel 1525 lo fece condannare da un sinodo per eresia e rinchiudere in un monastero. Contrario al secondo matrimonio di Vasilij III, sempre perseguitato dal metropolita Daniele, nel 1531 ...
Leggi Tutto
Poeta mistico (Breslavia 1651 - Mosca 1689). Figlio di un artigiano, studiò diritto a Jena e a Leida e conobbe l'opera di J. Böhme, cui si ispirò in un poema pervaso di notazioni profetiche. Studiò inoltre [...] ai seguaci di J. Böhme ed entrò ben presto in conflitto con i luterani tedeschi che lo fecero processare per eresia. Fu arrestato e condannato al rogo. Scrisse Epigramme (1666), i sonetti Himmlische Liebesküsse (1671), la raccolta di detti, aforismi ...
Leggi Tutto
eresia
ereṡìa (pop. tosc. reṡìa) s. f. [dal lat. haerĕsis (nel sign. eccles.), gr. αἵρεσις, propr. «scelta», der. di αἱρέω «scegliere»]. – 1. Dottrina che si oppone a una verità rivelata e proposta come tale dalla Chiesa cattolica e, per estens.,...
eresiare
ereṡïare (o reṡïare) v. intr. [der. di eresia] (aus. avere), pop. tosc. – Dire bestemmie o grossi spropositi: non mi far e.; dovevi sentire come eresiava.