Teologo e predicatore agostiniano (n. in Val di Cecina, Volterra - m. 1593). Spesso sospettato di eresia malgrado le sue continue difese, poté partecipare al Concilio di Trento, grazie all'amicizia col [...] card. G. Seripando, e pronunziarvi un discorso di inattesa ortodossia. È autore del trattato Della grazia e delle opere (1544) ...
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Nativo di Segni (m. 672), fu il successore di Eugenio I (657) mentre imperversava l'eresia monotelita. S'adoperò per ristabilire i rapporti con l'Impero d'Oriente e, pur rimanendo il dissidio, Costante [...] II gli fece visita (663) a Roma, mentre il nome di V. era nuovamente scritto nei dittici di Costantinopoli. Costituì in Inghilterra la gerarchia nominando vescovo di Canterbury il monaco greco Teodoro. ...
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Greco (n. Gerusalemme - m. Roma 649), succedette (642) a Giovanni IV. Nella sua lotta contro l'eresia monotelita, favorita dall'imperatore Costante II, si trovò in contrasto con i patriarchi di Costantinopoli [...] Pirro I e Paolo: il primo fu scomunicato, il secondo deposto ...
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Riformato italiano (Lacchiarella 1520 circa - Roma 1569); francescano dei minori osservanti, più volte inquisito come sospetto di eresia e infine processato e condannato, si rifugiò nel territorio dei [...] Grigioni dove, dopo aver aderito alla Riforma, fu ministro della chiesa evangelica a Morbegno. Al ritorno da un sinodo di ministri evangelici tenutosi a Zuz nel giugno 1568, fu arrestato, in territorio ...
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Esegeta biblico (Siena 1520 - Genova 1569); di origine ebraica, si fece cristiano ed entrò tra i francescani. Accusato di eresia, fu condannato al rogo, ma ritrattò e fu graziato; passò quindi tra i domenicani [...] e fu da Pio V impiegato in commissioni dell'Inquisizione (attivo a Cremona, riuscì a salvare molti manoscritti e libri ebraici). Scrisse la Bibliotheca sancta ... ex praecipuis catholicae Ecclesiae auctoribus ...
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Berbero marocchino (seconda metà sec. 8º d. C.); messosi a capo delle popolazioni berbere dei Berghawāṭa, si fece promotore di un'eresia che adattava l'Islam ad antiche credenze e pratiche berbere. Atteggiandosi [...] a profeta, compose anche un Corano in berbero. La sua eresia, duramente combattuta dall'ortodossia musulmana, scomparve nel sec. 12º, sotto gli Almohadi. ...
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Sant’Uffizio, Suprema sacra congregazione del La prima delle sacre congregazioni romane, fondata da Paolo III (1542) per combattere l’eresia, e più volte riformata; storicamente deriva dal tribunale dell’Inquisizione. [...] Paolo VI, con il motuproprio Integrae servandae del 7 dicembre 1965, la ha riformata profondamente, mutandone la denominazione in Sacra congregazione per la dottrina della fede ...
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Romano (m. 217), successe a Vittore I (199), si appoggiò, nel governo della Chiesa, a Callisto, che sarebbe stato poi il suo successore. Dopo una qualche tolleranza nei confronti della eresia adozionista, [...] si oppose, appoggiandosi al monarchianismo predicato da Cleomene e Sabellio. Durante il suo pontificato ripresero, con Settimio Severo, le persecuzioni. Festa, 26 agosto ...
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Benedettino (m. 1184), predicatore e scrittore, abate di Schönau (dal 1166); combatté specialmente i Catari in Sermoni importanti per la storia dell'eresia. ...
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LAPINA da Firenze
Emilio Panella
Fiorentina del "popolo" di S. Lorenzo, fu moglie di Lapo, deceduto prima del 1327. Non si hanno notizie di L. prima della sua condanna per eresia, avvenuta nel 1327.
Nel [...] , e in subordine a fra Filippo, cui garantiva legittimo recupero della casa rimovendo in radice l'ipoteca di condanna per eresia. Perché allora "modicum utiles"? Non tradisce, il buon frate che ha vergato la nota, un mal dissimulato fastidio per una ...
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eresia
ereṡìa (pop. tosc. reṡìa) s. f. [dal lat. haerĕsis (nel sign. eccles.), gr. αἵρεσις, propr. «scelta», der. di αἱρέω «scegliere»]. – 1. Dottrina che si oppone a una verità rivelata e proposta come tale dalla Chiesa cattolica e, per estens.,...
eresiare
ereṡïare (o reṡïare) v. intr. [der. di eresia] (aus. avere), pop. tosc. – Dire bestemmie o grossi spropositi: non mi far e.; dovevi sentire come eresiava.