In base all'etimologia, abiura (lat. ab-iuro "nego con giuramento") significa la rinunzia libera e perpetua, sotto la fede del giuramento, a cose o persone o idee, alle quali prima si aveva aderito, e [...] § 2, del codice di diritto canonico, in cui si stabilisce che tutti gli apostati dalla fede cristiana, gli eretici e gli scismatici convertiti, per ottenere la pubblica assoluzione, debbano prima fare l'abiura giuridicamente, cioè dinanzi al vescovo ...
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BARTOLOMEO da Amelia
Vittorio De Donato
Frate dell'Ordine dei minori, si segnalò ben presto per profonda dottrina e per talento diplomatico, talché numerosi e di notevole importanza furono gli incarichi [...] la provincia romana e per Orvieto, ove, insieme all'altro inquisitore, Benvenuto da Orvieto, riuscì ad eliminare il forte nucleo di eretici che vi era fiorito; fu poi scelto da Giovanni XXI per essere inviato presso Rodolfa I di Germania al fine di ...
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Marginalismo
Stefano Zamagni
Introduzione
All'inizio degli anni settanta del secolo scorso uscirono tre libri importanti: The theory of political economy (1871), di William Stanley Jevons, i Grundsätze [...] specifico della Theory, li attaccarono duramente. E sembrò che i loro autori fossero destinati a fare la fine di altri grandi eretici e precursori. In effetti per una decina d'anni ci fu quasi il silenzio completo. I tempi non erano ancora maturi ...
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Magonza (1235), pace di
WWolfgang Stürner
Dall'autunno del 1234 e in seguito all'aperta ribellione di suo figlio Enrico, re di Germania, la situazione tedesca assunse un'importanza centrale agli occhi [...] ai signori episcopali ‒, né i suoi tentativi di porre un freno a Corrado di Marburgo, inquisitore papale degli eretici che si comportava con inaudita durezza, si confacevano agli intenti politici di Federico. L'imperatore in Germania puntava alla ...
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Index librorum prohibitorum
Vittorio Frajese
Il Principe e i Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio furono stampati per la prima volta a Roma, nel 1531-1532, sotto la protezione e l’egida della [...] et Calvin, et tout autre chef de parti, Machiavel
a Roma si ottiene facilmente il permesso di leggere ogni genere di libro eretico: è il Maestro del Sacro Palazzo che lo accorda ma con queste eccezioni: non si concede Lutero e Calvino e, sul versante ...
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Pietro II, re d'Aragona
Nacque nel 1174 da Alfonso II. Nel 1196 gli successe al trono sotto la tutela della madre Sancia di Castiglia. Recatosi a Roma e dichiaratosi feudatario della Chiesa, fu incoronato [...] (v. Catari), P., malgrado il suo credo cattolico, si schierò dalla parte del cognato Raimondo VI, conte di Tolosa, protettore degli eretici; trovò la morte il 12 settembre 1213 nella battaglia di Muret in cui si scontrarono le truppe di Raimondo VI e ...
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yazidi
Gruppo religioso di origine e lingua curda, diffuso in tutto il Caucaso e soprattutto nel Kurdistan iracheno. La religione fu fondata da un propagandista di origine omayyade; secondo alcuni studiosi [...] a quella delle confraternite sufi, con una tipica distinzione fra iniziati e aspiranti. Accusati dall’ortodossia islamica di essere eretici, in aggiunta alla nazionalità curda, gli y. sono stati duramente perseguitati dagli ottomani e poi dal governo ...
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Bruno, Giordano
G. Bruno
1548
Nasce a Nola
1566
Entra in convento a Napoli e diventa frate domenicano
1576
Sospettato di eresia fugge a Roma e lascia l’abito, si sposta poi a Lione e a Ginevra
1582
Dopo [...] e spostamenti si ferma a Francoforte dove pubblica varie opere
1592
Viene arrestato a Venezia e incarcerato dall’Inquisizione
1593
Viene trasferito a Roma, dove rimane in carcere fino alla morte
1600
Muore a Roma arso vivo sul rogo degli eretici ...
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Teologo e statista inglese (1353-1414), figlio di Richard II Fitzalan conte di Arundel. Vescovo di Ely (1373), fu nominato nel 1386 cancelliere, al posto del duca di Suffolk, dal Consiglio di reggenza [...] Bonifacio IX, che lo trasferì nella sede di St. Andrews in Scozia; ma salito al trono Enrico IV, riebbe la sede di Canterbury e la carica di cancelliere (1399). Fu acerrimo persecutore degli eretici e osteggiò la traduzione della Bibbia in volgare. ...
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Storico della Chiesa, nato circa il 368 a Borisso in Cappadocia, morto circa il 439. Fu amico di Eunomio e appartenne quindi all'ala estrema del partito ariano (v. anomei). Si recò ventenne a Costantinopoli, [...] . È essenzialmente un'opera ispirata da passione di parte, tanto che Fozio la giudica non storia, ma piuttosto "encomio degli eretici, nuda accusa e riprensione degli ortodossi". Anche la condotta dei sovrani è giudicata dal punto di vista del loro ...
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eretico
erètico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo haeretĭcus, gr. αἱρετικός, propr. «che sceglie»; v. eresia] (pl. m. -ci). – 1. Chi, pur facendo parte di una chiesa o confessione religiosa, si fa promotore, sostenitore o seguace di un’eresia;...
eretismo
s. m. [dal gr. ἐρεϑισμός, der. di ἐρεϑίζω «eccitare, irritare»]. – In medicina, termine generico per indicare una condizione di ipereccitabilità: e. cardiaco, e. psichico.