In linguistica il termine europeismo ha vari significati. Possono essere definiti europeismi tratti comuni a più lingue d’Europa, ma anche elementi formativi di parole (come prefissi e suffissi), locuzioni [...] sia l’una che l’altra possono variare non solo secondo le lingue considerate ma anche secondo il grado di ➔ adattamento. Per es., con un minimo di cultura linguistica l’it. analisi è riconoscibile nel fr. analyse, nel ted. Analyse, ecc., siano questi ...
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Frase nucleare è un’etichetta generica e imprecisa con cui si indicano le frasi ‘più piccole’ di una lingua, cioè quelle non composte da altre frasi, combinando le quali si ottengono costruzioni più complesse [...] , né argomenti diversi dall’oggetto né circostanziali (➔ argomenti), con la sola eccezione degli argomenti imposti dalla ➔ reggenza del verbo (per es., di te in mi sono accorto di te). Inoltre, la frase nucleare può contenere avverbi di vari tipi (di ...
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Caso della declinazione latina, collocato dai grammatici antichi al sesto posto nell’ordine dei paradigmi flessionali. In età moderna la denominazione è stata applicata dai linguisti occidentali anche [...] a casi di altre lingue indoeuropee (per es., sanscrito e indoeuropeo ricostruito). Nel latino d’età classica l’a. è individuato da e il predicato vengono posti nel caso ablativo: per es.: confecto punico bello secundo («terminata la seconda guerra ...
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sonante In linguistica, si dice di suono capace di costituire da sé una sillaba, contrariamente a quanto accade per la consonante. Sono quindi s. le vocali e altri suoni quali le nasali e liquide in funzione [...] vocalica, per es. -n nell’ingl. Johnson o -r- nello sloveno Trst. In alcuni sistemi di traslitterazione e di trascrizione fonetica sono indicate da un puntino sotto la lettera (per es. ṇ, ṛ). ...
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Linguista francese, nato nel 1902 ad Aleppo (Siria), morto nel 1976. Studiò a Parigi, dove fu allievo di A. Meillet (doctorat-ès-lettres, 1935). Direttore di ricerca all'École Pratique des Hautes Études [...] dal 1927, professore al Collège de France dal 1937, membro di varie accademie, tra cui quella dei Lincei, è stato dal 1945 al 1955 vicesegretario, dal 1955 al 1970 segretario effettivo e dal 1970 in poi ...
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I cultismi sono parole, forme o costrutti di tradizione colta, cioè elementi rari o poco ricorrenti rispetto alla media statistica della lingua comune. In quest’accezione essi rappresentano un elemento [...] di là di quanto potesse consentire la tradizione, presenti nella poesia neoclassica di fine Settecento e inizio secolo successivo: per es. nel tipo «Questa del Canapè coppia infelice / allor prese l’imperio» (Parini, La Notte, vv. 339-340), dove un ...
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In linguistica sono dette a. le lingue nelle quali è normale il processo di agglutinazione: al tema del vocabolo vengono congiunte, per determinarlo, una o più postposizioni aventi ciascuna una sola funzione [...] (per es. in ungherese haz "casa", haz-ak "case", haz-ban "nella casa", haz-ak-ban "nelle case"). Tra le lingue a. si annoverano quelle polinesiane o quelle uraloaltaiche. ...
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Gli allomorfi sono le diverse forme che un morfema assume e che non determinano cambiamenti nel suo significato; il procedimento connesso si chiama allomorfia (➔ morfologia). Un esempio di allomorfo è [...] norma le parole dell’italiano (lingua di tipo fusivo o flessivo) sono il risultato di una combinazione di due o più morfi (per es. libr+o, veloce+mente, parl+a+v+amo, lavor+a+tor+e). Come è evidente dagli esempi, l’allomorfia può riguardare sia gli ...
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Caso della declinazione latina, ma anche greca e di altre lingue, che occupa il terzo posto nella tradizione grammaticale classica, e perciò detto anche terzo caso. Indica la destinazione, il punto d’arrivo [...] e d’incomodo, o d. di vantaggio e di svantaggio, che indica il vantaggio o il danno che deriva alla persona espressa nel d. (per es.: «non è per me che lo faccio ma per voi»), e il d. etico o d’interesse, che rileva l’interesse della persona per ...
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La regola generale secondo la quale in italiano sono femminili i nomi terminanti in -a e maschili quelli in -o (➔ genere) è ricca di eccezioni (sono, ad es., femminili mano, virago, radio e maschili cobra, [...] riguardano soprattutto i ➔ forestierismi. Di norma l’italiano conserva il genere originario della parola (per il tedesco si vedano, ad es., la Ostpolitik e il Kinderheim, per il francese la moquette e il cabaret). Ma ci sono anche altri casi.
Se la ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...