Procedimento sintattico (detto anche subordinazione) per cui le proposizioni sono ordinate ed espresse nel periodo secondo un rapporto di dipendenza cronologica e causale, che comporta una stretta subordinazione [...] di modi e di tempi (per es.: spero che venga; speravo che venisse). L’i., che si oppone alla paratassi (o coordinazione), è il procedimento sintattico più comune nella prosa d’arte tradizionale. ...
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Insieme alle ➔ consonanti, le vocali (dal lat. (litteram) vocālem «lettera provvista di voce») sono una delle due fondamentali categorie di foni linguistici (➔ fonetica; ➔ fonologia).
Per definire le vocali [...] più lunghe di quelle in sillaba chiusa (➔ vocale breve). Solitamente il contrasto fonologico è tra vocale lunga e vocale breve (per es., lat. pālus «palo» ~ pălus «palude»); molto rari sono gli idiomi che fanno uso di tre contrasti di lunghezza. Nell ...
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I possessivi (aggettivi e pronomi) indicano una relazione tra un’entità e un possessore (reale o figurato). In particolare, essi rinviano a colui che instaura una relazione (per lo più di possesso, ma [...] 17) my house is white ~ *the my house is white
(18) ma maison est blanche ~ *la ma maison est blanche
(19) mi casa es blanca ~ *la mi casa es blanca
(20) mein Haus ist weiss ~ *das mein Haus ist weiss
(21) *mia casa è bianca ~ la mia casa è bianca
Vi ...
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In grammatica, gruppo costituito da 4 vocali (in senso largo) che si seguono nella medesima sillaba. Si può avere anche in parole italiane, ma è rarissimo e in ogni caso non è stabile: per es., in ossequiai [...] l’ultima sillaba, -quiai, si può spezzare in 2 sillabe e anche in 3, -qui-a-i, sia per effetto della posizione nella frase sia per libera scelta stilistica ...
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Nell’uso arabo-islamico, l’appellativo completo di una persona («nome»), a sua volta costituito da: un appellativo (kunya) indicante il nome della madre (umm) o del padre (abū); il nome propriamente detto [...] (per es., Ibrāhīm) spesso accompagnato da titoli onorifici (laqab); una serie di nomi preceduti da figlio di (ibn); un aggettivo (nisba) costituito dal nome della tribù o del clan di provenienza. ...
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ZINGARI
Walter HIRSCHBERG
Angelo PERNICE
Carlo TAGLIAVINI
Egon Wellesz
. Gruppo etnico migrante che s'incontra disperso in numerosi paesi d'Europa, nella Turchia asiatica, in Persia, Turkestan, Afghānistān, [...] gt; i e più raramente u (come nei dial. neoindiani centrali; nel nord-ovest ri, nel sud-sud-est e est a): p. es., zing. eur. èil "burro", cfr. sanscrito ghṛta; èin "corno", sanscr. śṛñga; mulo "morte", sanscr. mṛta. Lo zingaro dunque viene per questo ...
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Il testo, l’unità fondamentale della comunicazione linguistica, si definisce per la sua natura funzionale (persegue uno scopo comunicativo globale) e semantica (il suo significato è unitario e strutturato). [...] la sua unitarietà, la sua continuità e la sua progressione. Per es., nel testo seguente:
(6) La radice vive, nella sua coeso si manifesta in diversi modi. Si riscontra, per es., una sequenza di forme linguistiche che rinviano allo stesso referente ...
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La conversazione è uno scambio verbale tra due o più partecipanti, come tipo di attività socialmente organizzata, prevalentemente di carattere informale e basata sulla ➔ lingua parlata. La conversazione, [...] ah la residenza è quando si deve andare a un altro luogo
(tratto dal corpus LIP, C1/ NA10, in De Mauro et al. 1993)
Nell’es. (4), l’impiegato di un’anagrafe (E) corregge, alla riga 6, la credenza errata di un utente (F), relativa alla distinzione tra ...
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Il monottongo è un’articolazione vocalica stabile caratterizzata da un unico timbro, in opposizione alle articolazioni vocaliche che mostrano un cambiamento qualitativo nel corso della loro produzione [...] per i continuatori di oe (p[e]na < poena). Sono molto rari gli esiti in vocale lunga del dittongo ae (vedi, ad es., s[e]ta < saeta).
Nella Romània, appaiono più diversificati gli esiti del dittongo au: esso è mantenuto nei dialetti dell’Italia ...
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velare In fonetica, articolazione (consonante, vocale, fonema ecc.) in cui il dorso della lingua tocca o fronteggia a distanza variabile il velo palatino. In italiano sono velari le consonanti k, ġ, ṅ [...] (cioè n davanti a un’altra velare, per es., granchio ‹ġràṅkio›) e anche le vocali (dette anche labiovelari) ò, ó, u. Altre lingue e dialetti conoscono altri suoni velari: per es., l’a ingl. di father, l’l ingl. di well. ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...