Linguistica
In fonetica, articolazione o fonema avulsivi. I c. sono caratteristici di alcune lingue specialmente dell’Africa meridionale.
Medicina
In cardiologia, rumore di tonalità alta e di durata molto [...] più tenace dei soffi, per lo più in rapporto con i movimenti delle valvole cardiache (per es., è riscontrabile in caso di prolasso della mitrale). ...
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Il termine analogia designa il processo diacronico attraverso cui una parola cambia forma fonologica e morfologica per diventare più somigliante a un’altra parola già esistente nella lingua. Tale processo [...] in cui i due morfemi risultano più simili l’uno all’altro, benché attraverso un percorso non facilmente ricostruibile. Ad es., rendere (lat. reddere), deve la sua forma attuale alla contaminazione con il suo antonimo prendere (< lat. pre(he)ndere ...
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Si dice di fenomeno linguistico che risale a un periodo precedente alla manifestazione storica di una lingua indoeuropea, e del periodo stesso. Si dice anche di gruppi etnici che risultino essere esistiti [...] in una regione prima della diffusione in essa di una lingua indoeuropea; per es., le popolazioni iberiche, britanniche, etrusche, egee, prima della diffusione del celtico, del latino e del greco. ...
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Il periodo ipotetico (detto meno spesso costrutto condizionale) è una costruzione formata da due frasi, la principale (detta apodosi, cioè «conseguenza») e una subordinata ipotetica (detta protasi, cioè [...] non si verifica.
Se la protasi p si verifica, la risposta è semplice: al suo verificarsi segue l’effetto q. In (2), ad es., se piove (protasi), la neve si scioglie (apodosi). Se p non si verifica, invece, non possiamo escludere che q si verifichi per ...
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Il futuro anteriore (o futuro composto) è un tempo verbale dell’➔indicativo che esprime fatti proiettati nel futuro ma avvenuti prima di altri. Nell’esempio che segue:
(1) quando Maria si sveglierà, Luca [...] evento espresso dal futuro anteriore (cioè il momento dell’avvenimento) precede il momento di riferimento (il rientro della mamma nell’es. 2 e il periodo codificato dall’avverbiale di tempo fra tre anni in 3). Il futuro anteriore è usato per indicare ...
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Iperonimo (dal gr. ypér «sopra» e ónoma «nome») è un termine tecnico, coniato da Lyons (1963; per una parziale revisione, cfr. Lyons 1977) per indicare una parola dal significato più ampio di quello di [...] definiscono in relazione gli uni con gli altri, dato che una parola è iperonimo solo rispetto a degli iponimi, e viceversa: per es., animale è iperonimo di gatto e di cane. Due parole che sono iponimi di uno stesso iperonimo si dicono co-iponimi.
Già ...
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Secondo la tradizione grammaticale classica, il secondo caso della declinazione greca e latina. Si è dato poi il nome di g. anche a modificazioni flessionali nominali di altre lingue, che abbiano funzioni [...] sintattiche analoghe. Le più comuni desinenze indoeuropee di g. singolare sono -es, -os (-si̯o per i temi in -o-, sostituito in latino da -ī di origine non chiara), mentre -ōm è l’unica nota per il plurale. In latino già nel 1° sec. d.C. il g. di ...
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Linguistica
Particolare sistema di determinazione grammaticale del vocabolo, consistente nell’aggiungere a un tema invariato una o più postposizioni, aventi ciascuna una sola funzione. In una lingua flessiva [...] ciascuna desinenza indica contemporaneamente sia il numero sia per i nomi il caso, per i verbi la persona e il tempo (per es., in italiano, -ai di amai indica che la forma è singolare, prima persona, passato remoto, indicativo); invece, in una lingua ...
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In linguistica, suono (vocale o consonante) che comporta una risonanza nelle fosse nasali. Nelle articolazioni nasali, in aggiunta ai fenomeni articolatori orali, si presenta l’abbassamento del velo palatino [...] può essere sonante, cioè servire di centro a una sillaba: così per es. la n finale dell’ingl. reason ‹rìiʃn›. L’italiano ha leggera nasalizzazione, più sensibile davanti a m, n + consonante (soprattutto davanti a nf, ns: per es., infine, insomma). ...
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Elemento accessorio che, in unione con la denotazione, contribuisce a costituire il valore di una parola. Per denotazione si intende il rapporto tra una parola e la cosa o il concetto denotato; per c. [...] le sfumature d’ordine soggettivo accompagnanti l’uso della parola. Per es., piccino, bambino, pupo, fanciullo, bimbo hanno eguale denotazione, ma diversa c., in quanto, pur indicando la stessa classe d’oggetti, evocano risonanze affettive e ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...