Anatomia e medicina
La porzione d’impianto di un organo in accrescimento (r. del pelo, r. dell’unghia), oppure l’elemento morfologico che dà fissità a un organo (r. del dente, della lingua) o che ne costituisce [...] una frazione continua
Sia p=a2+s. Posto: x=√‾‾‾‾‾‾a2+s−a‾‾‾ si ricava x2+2ax=s, e quindi x(x+2a)=s; da cui:
Perciò:
Così, per es.:
Le successive ridotte valgono 3/2=1,5; 7/5=1,4;
17/12=1,4166 …; 41/29=1,4137 …;
99/70=1,4142 …; 239/169=1,414201 ...
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sessuato biologia Si dice di individuo provvisto di organi della generazione sessuale, in contrapposizione ad asessuato. Si usa anche per distinguere, nella società degli Insetti, gli individui provvisti [...] sistema nominale e pronominale dell’indoeuropeo antico e di molte lingue indoeuropee attuali è s.; in altre lingue (per es., semitiche) anche il verbo è sessuato. In una fase più lontana della preistoria, l’indoeuropeo era forse asessuato, conoscendo ...
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Il sintagma verbale è un sintagma (➔ sintagma, tipi di) costituito da una forma del verbo accompagnata da eventuali altri elementi. La forma del verbo, il suo costituente principale, può anche esserne [...] della frase: in un sintagma verbale di forma attiva, ad es., c’è posto per un complemento oggetto diretto, il che ad voces). Così anche nella lingua letteraria dei secoli scorsi, ad es. in Ariosto, troviamo forme del tipo «per poter entrare ogni ...
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Sul versante italiano, la comunità alloglotta francoprovenzale interessa tre regioni, la Valle d’Aosta e il Piemonte, provincia di Torino (cfr. fig. 1), e la Puglia (due comuni in provincia di Foggia), [...] «cantare» che si oppone a [minˈʤiʀ] «mangiare» (< lat. manducare); la doppia serie riguarda anche altri comuni più conservatori, per es., quelli della Val Cenischia. Il fenomeno è ancora presente in aree della Valle d’Aosta e a Faeto e Celle ([ʧan ...
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Con il termine ritmo si indica in linguistica la successione regolare nel tempo di accenti (➔ accento) o prominenze. Il ritmo può anche essere definito come la successione ordinata e alternata di sillabe [...] in una struttura gerarchica, corrispondente alla struttura sintattica, che fa sì che solo talune siano più forti o prominenti. Ad es., nel sintagma il pàdre di Giovànna vi sono due sillabe toniche a livello di parola, ma una sola sillaba prominente ...
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Si chiama copula (dal lat. cōpula(m) «unione, legame») qualunque elemento svolga nella frase la funzione di collegare un soggetto e un costituente non verbale in una predicazione. Nel modello classico, [...] ha la funzione di fornire il tempo del predicato nel caso in cui questo sia lessicalmente espresso da un costituente nominale (per es., in Socrate è un uomo).
L’idea che la copula sia un ‘segnatempo’ per la predicazione nominale ha attraversato, con ...
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Gli infissi sono un particolare tipo di ➔ affissi, cioè di elementi morfologici che non possono essere utilizzati da soli nel discorso, ma soltanto in combinazione con radici o temi lessicali, per formare [...] due suffissi diminutivi può indicare le dimensioni del referente – ad es., un libr-ett-ino è un oggetto più piccolo di infisso non si ha alterazione delle dimensioni del referente del nome – ad es., un libr-icc-ino non è più piccolo di un librino.
Pur ...
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Sassoni Gruppo non omogeneo di diversi popoli germanici residenti nel 3° sec. d.C. tra l’Elba, l’Ems e l’Eider. Nell’età delle invasioni barbariche non mutarono la loro sede, ma ne ampliarono i confini [...] In inglese il genitivo s. si esprime ugualmente con il morfema s, che nella scrittura resta separato mediante un apostrofo (per es.: the boy’s book «il libro del ragazzo»). Il morfema s è spesso soppresso (allora nella grafia sopravvive l’apostrofo ...
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Anatomia
La zona di passaggio dalla bocca alla faringe. In anatomia umana, istmo delle f., lo spazio limitato dalla radice della lingua, dagli archi o pilastri palatini e dal palato molle, il quale mette [...] il lembo.
Linguistica
Articolazione faucale Articolazione che avviene all’altezza delle f.; spesso sinonimo di faringale.
Esplosiva faucale Occlusiva orale con soluzione nasale, come, per es., l’articolazione consonantica finale nell’inglese cotton. ...
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La Campania non è un’area uniforme dal punto di vista linguistico (Radtke 1997; De Blasi 2006a), poiché nessun dialetto (nemmeno il napoletano, parlato a Napoli e nei dintorni) ha mai raggiunto lo status [...] d:ʒ]io), la pronuncia della -i- grafica dopo consonante palatale sorda (per es., soc[i]ale, c[i]elo), la resa affricata [ʦ] della sibilante di[sː]occupato, ga[sː]olio, i[pː]oteca; l’assimilazione, per es. in a[bː]itro, Ge[mː]ania, so[pː]resa o nelle ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...