Con cliché si intende, genericamente, un’espressione fissa divenuta banale a forza di essere ripetuta. Quest’accezione risalirebbe ai fratelli Goncourt che per primi, del termine comparso agli inizi del [...] 1982: 5).
È stata la stilistica a proporre, di cliché, sia una sistemazione teorica sia un riscontro empirico, ad es. nell’analisi del discorso politico (GRAAT 1997) e nella critica letteraria (Perrin-Naffakh 1985; Mathis 1998; Bagni 2003), secondo ...
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Scevà (adattamento italiano di Schwa, trascrizione tedesca del termine grammaticale ebraico shĕvā /ʃəˈwa/, che può essere tradotto con «insignificante», «zero» o «nulla») è il nome di un simbolo grafico [...] al. 1997 e 2006; Romito & Gagliardi 2009; Loporcaro et al. 1998). In altri dialetti la differenza è segnalata dal ➔ raddoppiamento sintattico: ad es., in napol. [o ˈvriːtɘ] è «il (pezzo di) vetro», mentre [o ˈbːriːtɘ] con raddoppiamento di /v/ e ...
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Rappresentazione sistematica di una lingua e dei suoi elementi costitutivi, articolata tradizionalmente in fonologia (dottrina dei suoni di cui è costituita la parola), morfologia, sintassi, lessicologia [...] come fissazione e descrizione, a fini eminentemente pratici (per es., didattici), di un uso riconosciuto dal consenso di letterati o meno stabilmente, funzione di elemento grammaticale (per es., durante, che da participio presente del verbo durare ...
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testo Il contenuto di uno scritto o di uno stampato, ossia l’insieme delle parole che lo compongono, considerate non solo nel loro significato ma anche nella forma precisa con cui si leggono nel manoscritto [...] morfosintattica e l’unità di significato, tali da permettere di considerarlo come un’entità unitaria, come avviene, per es., per una conversazione telefonica.
In filologia, opera scritta, con particolare riguardo al modo con cui un’opera è ...
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transitivo linguistica In grammatica, si dice di verbi che sono in grado di accordarsi con l’oggetto diretto e che perciò esprimono un’azione che ‘transita’, cioè si estende dal soggetto all’oggetto. Poiché [...] R in un insieme I gode della proprietà t. se, scelti comunque a, b e c dalle ipotesi a R b, b R c segue a R c (per es., è t. la relazione di parallelismo tra rette: se a è parallela a b e b è parallela a c, a è parallela a c). Gruppo t. Un gruppo ...
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Nona lettera dell’alfabeto greco (maiuscolo Ι, minuscolo ι), corrispondente alla vocale latina i. Nei dittonghi ἇι, ηι, ωι, lo i. inizialmente pronunciato e scritto (i. ascritto) cade prima dalla pronuncia [...] in manoscritti greci per la sostituzione di uno i. ad altro simbolo di vocale o di dittongo di uguale suono (per es. Μέλιτος «Melito» in luogo di Μέλητος «Meleto», nome dell’accusatore di Socrate). Lo studio sistematico degli iotacismi in codici o in ...
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Analfabetismo indica la condizione di chi non conosce e non sa usare l’alfabeto né per leggere né per scrivere, e dunque dispone solo della lingua parlata. Alfabetismo indica, all’opposto, la conoscenza [...] urbana, ma anche un notevole crollo del livello globale di alfabetismo della città, presa nel suo insieme. Ciò accadde ad es. a Brest nel Settecento (Quéniart 1978), ma anche a Pavia all’inizio dell’Ottocento (Toscani 1992).
La moltiplicazione degli ...
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L’espressione lingua pidgin (forse da pitsin, versione in pidgin inglese della Cina dell’ingl. business «affari»: Shi 1992) designa le lingue che si sviluppano in situazioni di contatto di lingue e di [...] di L2 e processi di pidginizzazione è illustrato, per es., dal comportamento di un gruppo di immigrate peruviane a e la popolazione locale al posto dello svizzero tedesco. Si veda per es., dalle interviste riportate in Berruto (1991):
(5) no, [io] ...
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Come si producono i suoni
Nella produzione del parlato si distinguono due azioni parallele e distinte, quella della fonazione e quella dell’articolazione. Per fonazione si intende la produzione della [...] dell’intero canale epilaringeo, ci rendiamo conto di come l’italiano sia una lingua ‘avanzata’ rispetto ad altre, quali, ad es., il francese, il tedesco o l’arabo. Se il francese possiede almeno una consonante più arretrata delle velari, la vibrante ...
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Il sinistrese è stato definito
una invenzione linguistica, collettiva e spontanea, di rapida e facile comunicazione, intesa a coprire la mancanza di idee generali e di prospettive per il futuro che è dell’intera [...] (la lotta è quasi sempre dura, il corteo combattivo, lo scontro duro, aggressivo, diretto, violento) o delle apposizioni (per es., boia attribuito agli avversari politici). Più in generale, la stereotipia è legata alla frequenza nell’uso di un nucleo ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...