triconsonantico In linguistica, costituito di tre consonanti. In particolare, il termine si adopera con riferimento alle lingue semitiche per indicare la struttura della radice nominale o verbale costituita [...] di tre consonanti, l’insieme delle quali è portatore del significato lessicale generico: per es., la radice semitica «m l k» implica la nozione generica del «regnare»; di qui i singoli vocaboli, quali gli ebr. melek «re», mālak «regnò», malkūt «regno ...
Leggi Tutto
In italiano i nomi (chiamati anche, con termine tradizionale, sostantivi) sono una delle ➔ parti del discorso variabili (anche se esistono nomi invariabili) e, come accade in tutte le lingue, occupano, [...] agente si usa anche per il luogo: in romanesco antico, ad es., il pisciatore è il luogo pubblico dove si orinava, il lavatore ), la struttura interna e il peculiare tipo di significato: per es., donna a ore, pur avendo la stessa struttura di macchina ...
Leggi Tutto
Per linguaggio giovanile si intende la varietà di lingua utilizzata nelle relazioni del gruppo dei pari da adolescenti e post-adolescenti, costituita principalmente da particolarità lessicali e fraseologiche [...] gli hobby). La posizione anagrafica va, al giorno d’oggi, intesa in senso esteso: diversi processi di natura personale (ad es., la cosiddetta sindrome di Peter Pan) e sociale (il sempre più tardo inserimento nel mondo del lavoro e, parallelamente, il ...
Leggi Tutto
Gli impersonali sono verbi caratterizzati dalle seguenti proprietà:
(a) appaiono in costrutti privi di soggetto esplicito;
(b) nei tempi semplici il verbo è alla III persona singolare (piove, bisogna);
(c) [...] cui è presupposta l’esistenza, ma la cui identità non è nota o non è rilevante. Può avere anche riferimento specifico, ad es. riferirsi al parlante (interpretazione inclusiva):
(17) ieri si è bevuto molto a casa di Mario [= «ieri hanno bevuto molto o ...
Leggi Tutto
L’epentesi (dal tardo lat. epenthĕsis, a sua volta dal gr. epénthesis «inserzione») è un fenomeno fonetico che consiste nell’inserimento di un suono non etimologico in una parola o una sequenza fonica. [...] (a Muro, Lugano e Bella) e nella Puglia settentrionale si ha epentesi dell’occlusiva [g] nel caso di incontro tra due vocali: per es., due anatre si produrrà [dueˈgaːnatre] (cfr. De Blasi 1992: 748); in Toscana il crearsi di un nesso [nz] durante la ...
Leggi Tutto
L’espressione diritti linguistici si riferisce al diritto di singole persone o di collettività a usare la propria lingua nativa, anche nel caso di una lingua diversa da quella ufficiale o standard: per [...] es., quella parlata da gruppi minoritari in una comunità politica più ampia. La nozione di diritti linguistici implica sia il diritto all’uso della lingua materna da parte del singolo, sia l’uso della lingua minoritaria nella scuola e in contesti di ...
Leggi Tutto
S’intende con trascrizione fonetica un sistema di rappresentazione grafica dei foni di una lingua (➔ fonetica) realizzata attraverso specifici alfabeti (➔ alfabeto fonetico), elaborati appositamente, solo [...] strumentale per l’interpretazione dei dati spettro-acustici o articolatori, insieme a un’elevata capacità di discriminazione uditiva. Ad es., la trascrizione larga del lessema invito è [inˈvito], mentre quella stretta è [iɱˈviːto], con l’indicazione ...
Leggi Tutto
sintagma Termine (dal gr. σύνταγμα «composizione, ordinamento») introdotto in linguistica da F. de Saussure per indicare qualsiasi segno in quanto sia costituito da una successione di unità lessicali e [...] lessicali, ma fissatosi stabilmente in una determinata forma nella lingua, e ripetuto quasi passivamente da chi parla o scrive (es., un viaggio di piacere, in un raptus di follia ecc.). Rapporti (o relazioni) sintagmatici Quelli che intercorrono tra ...
Leggi Tutto
Caso grammaticale che indica il soggetto dell’azione con il verbo attivo, l’oggetto dell’azione con il verbo passivo. La sua desinenza nell’indoeuropeo è di norma -s nel singolare (ma temi in -ā, -n, -r, [...] -s, omettono di solito la desinenza); -es (contratto in -ās, -ōs con la finale di temi in -ā, -o; questi ultimi sostituiscono spesso -oi, di origine pronominale) nel plurale. La forma del n. è usata frequentemente per il vocativo. Si ha il ...
Leggi Tutto
Gruppo di dialetti parlati nel bacino medio del Rodano, e cioè in parte del Lionese e del Delfinato, nella Savoia, nella Svizzera romanda, nella Valle d’Aosta e in Val Soana, che presentano caratteri intermedi [...] tra il francese e il provenzale: partecipano, per es., concordemente con il francese, al passaggio di a tonica dopo palatale a ie (jugier che è il lat. iudicāre), ma d’altra parte, come il provenzale, conservano inalterata la a tonica che non segua a ...
Leggi Tutto
es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...