Nella lingua greca antica, forme pseudodialettali (dette anche iperdialettismi) prodotte dall’applicazione errata di corrispondenze tra dialetto e dialetto. Sono frequenti in alcuni generi letterari, o [...] loro parti, quando è richiesto l’uso di un dato dialetto, che spesso non è la lingua materna dello scrittore. Per es., sono i. le forme pseudodoriche, dette iperdorismi, ricorrenti nelle parti corali della tragedia. ...
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La sociolinguistica è il settore delle scienze del linguaggio che si occupa dei rapporti fra lingua e società. Pare che il termine sociolinguistics sia stato usato per la prima volta all’inizio degli anni [...] 2001), che ha visto come oggetti di attenzione non solo il plurimorfismo linguistico tipico delle complesse società urbane (si veda ad es. la grande gamma di variazione dell’italiano di Roma sottolineata fra gli altri da D’Achille 2004), ma anche e ...
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L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] : zio)
Si noti che ad alcune lettere corrisponde più d’un suono: sono i «grafemi polivalenti» (come li chiama Serianni 1997: 27). Per es., c o g possono indicare un diverso suono a seconda del contesto: /k/ in cane, ma /ʧ/ in cesta, /g/ in gusto, ma ...
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Con il termine walser (contrazione di Walliser «vallesano») si intendono sia le popolazioni alemanniche emigrate in epoca medievale dal Vallese (Svizzera), e poi stabilitesi in numerose colonie lungo tutte [...] mela/-e» (in valsesiano pum è invece invariabile), parka «perché». Tra i casi di calco semantico (➔ calchi) si veda ad es. zit «tempo», ted. Zeit «tempo cronologico», ma con i valori semantici di tempo dell’italiano. Fortemente toccata dal contatto è ...
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L’➔accento della lingua italiana è di tipo espiratorio, in quanto fa emergere il nucleo vocalico della ➔ sillaba accentata con una maggiore emissione di fiato. In una catena fonica si distinguono così [...] , ovvero dal significato del testo in cui occorrono: per es., io capitano la squadra giovanile da due anni; il vocale che ne costituisce il nucleo è seguita da una coda consonantica: ad es., nella parola at.ten.ta.men.te sono chiuse le sillabe at, ten ...
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I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] viene evitata, con tutti i suffissi, la creazione di sequenze omofone, essa non è in genere prevedibile, per cui ad es. abbiamo da un lato alterati come gentetta, pastetta, oltre che cucinino, pettinino, ecc.; dall’altro possiamo invece spiegare la ...
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Genericamente, la parte centrale di qualche cosa, in quanto appaia più compatta di ciò che la circonda, o perché si consideri come primo elemento di formazione intorno a cui altri elementi si siano raccolti [...] un elemento X, il cui n. sia caratterizzato da certi valori di Z e A, viene indicato con il simbolo AZX; per es. 2713Al. I due numeri Z e A acquistano un altro semplice e fondamentale significato nel quadro delle conoscenze sulla costituzione dei n ...
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Processo fonetico per cui una consonante occlusiva perde la soluzione esplosiva e assume quella fricativa, trasformandosi in consonante affricata. L'a. si è verificata nel passaggio dal latino classico [...] al latino volgare per le occlusive velari sorde e sonore seguite dalle vocali e ed i (per es., in cella, gingiva la pronuncia ‹kella, ghinghiva› si trasforma in ‹čella, ǧinǧiva›) e per le occlusive dentali sorde e sonore seguite da i semivocale ( ...
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Biologia
Si dice di ceppi virali non capaci di replicarsi autonomamente; i virus d. riescono a riprodursi se infettano una cellula contemporaneamente a un altro virus (chiamato adiuvante o helper) in grado [...] deficit.
Linguistica
In grammatica, verbi d., i verbi con paradigma incompleto, che abbiano cioè solo alcuni tempi o alcune persone (per es., urgere, piovere ecc.); nomi d., quelli che possiedono solo alcuni casi o uno solo dei due numeri (per ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] Si tratta di un tipo lessicale per il quale l’italiano e i suoi dialetti si confrontano più con le lingue germaniche (ad es., coi phrasal verbs quasi del tutto dell’inglese) che con le altre lingue romanze, le quali ne sono prive (cfr. Cini 2008). La ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...