È il carattere di ciò che può essere o non essere, o essere diverso da quello che è: l'opposto, quindi, della necessità, nei diversi modi in cui questa si può intendere. Per le dottrine filosofiche che [...] ha giudicato il migliore fra tutti i possibili. Appunto sulla contingenza del mondo è fondato l'argomento cosmologico dell'esistenzadiDio. Altri però (come G. Duns Scoto) ha inteso in modo assai più radicale la contingenza della realtà, affermando ...
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. Termine entrato nel linguaggio filosofico soprattutto per opera di Kant, che indicò col nome di "cosmologia razionale" quella scienza dell'oggetto la quale, volendo intendere il mondo nella sua assoluta [...] "argomento cosmologico" è stata designata quella dimostrazione (variamente formulata nella storia del pensiero) dell'esistenzadiDio, nella quale essa vien dedotta dal carattere stesso dell'universo, considerato come tale che, nella sua contingenza ...
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Vita. - Nacque a Londra il 22 gennaio 1561 (1560 vecchio stile). Suo padre, sir Nicola, era lord guardasigilli; sua madre, Anna Cooke (figlia di Antonio, precettore di Edoardo VI) possedeva una cultura [...] rivelata, che B. identifica con la religione. La prima ha una sfera limitata, perché serve a confutare l'ateismo, a provare l'esistenzadiDio e poco più, non a dare un fondamento alla religione che deve avere per base non la ragione, ma la fede.
La ...
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In senso generale questo termine, secondo l'etimologia, significa l'arte e la scienza della giustificazione e della difesa. E dell'arte l'apologetica tiene certamente, per l'intento pratico che si propone, [...] della provvidenza, con cui Egli ci porge i mezzi per giungere alla verità e alla salvezza.
Dimostrata l'esistenzadiDio, la provvidenza e la veracità di vina, appare alla creatura ragionevole l'obbligo naturale (che è il primo tra i doveri) della ...
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Nell'uso comune dei Greci si disse dogma (δόγμα; lat. placitum) qualsiasi pubblico decreto emanato dall'autorità civile (così anche in Luca, II,1; Atti, XVlI, 7), e parimente si chiamarono dogmi i principî [...] verità non sono affatto inaccessibili alla ragione, per quanto spetta all'ordine naturale (p. es., l'esistenzadiDio); altre trascendono ogni limite d'intelligenza creata, la quale può solo riconoscerne la credibilità estrinseca, ossia i titoli ...
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TAGORE, Rabindranath
Ambrogio BALLINI
Poeta, drammaturgo, musicista, pensatore, nato a Calcutta il 6 maggio 1861.
La famiglia cui egli appartiene va considerata fra le più notevoli per ricchezza e liberalità [...] dell'anima universale (il Brahman) quello di una legge universale (Dharma) esistente ab aeterno; che nega l'esistenzadiDio, mentre, "lascia dietro a sé una folla di dei" e pretende, nel suo grande spirito di propaganda, d'imporsi ad ogni altra ...
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Nato presso Lione il 22 gennaio 1775, morto a Marsiglia il 10 giugno 1836, dotto ricercatore in molti e svariatissimi rami del sapere, soprattutto nella fisica e nella matematica, celeberrimo per la scoperta [...] che la fisica scopre sotto i fenomeni e traduce in formula matematica. Egli ammette l'anima e l'esistenzadiDio come ipotesi, cui attribuisce uguale ragione di essere che a quelle scientifiche: la religione ha così per lui lo stesso grado ...
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Termine correlativo ad effetto: comunemente significa ciò da cui e per cui una cosa è, in guisa che posta la causa, sia l'effetto, e, soppressa quella, questo non sia. Il rapporto della causa all'effetto [...] , che già era venuto in luce, da S. Anselmo a Cartesio, nei tentativi di dimostrazione dell'esistenzadiDio: per causam sui intelligo id, cuius essentia involvit exsistentiam, sive id, cuius natura non potest concipi nisi exsistens (Eth., I, def ...
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L'Algazel o Algazelus dei nostri scrittori medievali; uno dei più insigni pensatori musulmani: teologo, mistico, moralista, filosofo e giurista, nato a Tūs nel Khorāsān (Persia di nord-est) nel 450 èg. [...] , del grande teologo e giurista shāfi‛ta Imām al-Ḥaramain, alla morte di questo (478 èg.-1085 d. C.) si trasferì a Baghdād, ove il le loro intenzioni, non riesce a dimostrare l'esistenzadiDio, la creazione del mondo, l'immortalità dell'anima ...
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Alberto di Bollstädt, che i suoi contemporanei chiamavano Alberto di Colonia, nacque, secondo alcuni, nel 1193, secondo altri, nel 1206 o 1207. Entrò nell'ordine domenicano nel 1223. Dal 1228 al 1245 insegnò [...] p. es. la conoscenza umana fondata sulla esperienza sensibile e la conseguente impossibilità della prova ontologica dell'esistenzadiDio; l'indimostrabilità della creazione del mondo nel tempo, l'individualità dell'intelletto agente, la distinzione ...
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dio2
dio2 (e Dio, soprattutto nel sign. 1) s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l’art. è il, al plur. gli; la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico; v. anche iddio). – 1. a. L’Essere...
esistenza
eṡistènza s. f. [dal lat. tardo exsistentia, der. di exsistĕre «esistere»]. – 1. L’esistere, l’esserci: l’e. di Dio, dell’anima, degli uomini, del mondo, delle cose; affermare, negare, provare l’e. di Dio, dell’anima, ecc.; accertare...