BONVESIN da La Riva (Bonvicinus de Ripa)
d'Arco Silvio Avalle
Le uniche notizie che abbiamo su B. ci vengono dalle sue opere e da una decina di documenti scaglionati fra il 1290 ed il 1315 (cfr. P. Pecchiai, [...] sua nuova moglie Floramonte. Nel secondo testamento, che è del 5 genn. 1313, compaiono nuovi stabili da lui acquistati fuori Porta Tosa, ma non è più fatto il nome di Floramonte, che doveva essere quindi morta nel frattempo, né si accenna a banchi ...
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BERTI, Bellincione
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Personaggio tanto famoso quanto poco biograficamente ricostruibile. Ricordato da Dante in due luoghi del Paradiso (XV, 112; XVI, 99), è scelto a mo' d'esempio di nobile cittadino [...] fu madre di Guido Guerra, nato intorno al 1220 e vissuto al tempo di Federico II e di Manfredi (morì nel 1272), dovrebbe essere collocata intorno alla metà del sec. XII.
Propriamente il B. doveva essere la fissazione di un patronimico "di Berto": ma ...
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Letteratura e arti visive
Giorgio Patrizi
Se il Novecento può dirsi il secolo delle avanguardie - nel senso che da esse derivano le sue espressioni meglio caratterizzanti il percorso della modernità [...] di frequentare i due linguaggi: "Oggi capisco che anche l'essereeil non essere si risolvono nel divenire. Sì, tutte queste forme, questi convincente della tecnica in atto (per es., nulla dice sul chiaroscuro leonardesco come elemento di radicale ...
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Specula principum in Età moderna
Patrizio Foresta
Gli specula principum appartengono a un genere letterario di tipo didattico, che ha per oggetto precipuo il retto comportamento dei regnanti e la loro [...]
Lo specchio segna allora il passaggio tra l’essereeil dover essere, tra il presente eil futuro, tra la descrizione storica, la prescrizione etico-morale, la parenesi e la celebrazione, exemplum dal passato e instructio per il futuro. Come Carlo V ...
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CASTELLANI, Castellano
Claudio Mutini
Figlio di Pierozzo e di Ginevra di Pancrazio d'Empoli, nacque a Firenze nel 1461. La famiglia apparteneva a un ramo collaterale - ed economicamente debole - dei [...] di laude, sonetti e capitoli devoti, Evangelii sulla Quaresima, sacre rappresentazioni è molto abbondante e può essere ascritta ad un "Trionfo delle tre Parche" la morte è natura e oltre la morte èilnulla: le tre figure classiche si rivolgono a ...
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Gli antichi attribuivano l'Iliade e l'Odissea (e molti altri poemi) a un poeta di nome O.; di lui, però, non sapevano nulla che non fosse leggenda. Le Vite di O. a noi giunte (una delle quali attribuita [...] fatto dedurre nulla di certo (né è sicuro che i il mondo dell'Iliade e della Odissea non deve essere frainteso in un vano e inutile paragone con il mondo moderno. Motivo di discussione diventa il paragone con Ossian, attraverso il quale matura il ...
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Poeta latino (n. presso Mantova, ad Andes, forse l'od. Pietole, 70 a. C. - m. Brindisi 19 a. C.). Per la vastità della fama e l'influsso esercitato sulla cultura latina e occidentale, èil principe dei [...] grande modello antico. Poiché tra Omero e V. c'è un rapporto profondo: prima di essere un modello, Omero fu per V. morte ènulla"; anzi il regno dei morti è ben più ampio di quello dei vivi, e questo, in certo modo, è incluso in quello. Il lettore ...
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L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace.
Le origini e l’età antica
La Grecia. L’arte retorica (➔ oratoria) nasce in Sicilia, a Siracusa, con Corace e l’allievo Tisia (5° sec. a.C.), [...] alle nuove lingue, si andava preparando durante il 16° sec. il declino della r. antica attraverso la frammentazione eil restringimento della disciplina. J.L. Vives sosteneva che oggetto della r. non poteva essere che l’elocutio, estesa alla prosa ...
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Romanziere, drammaturgo e filosofo francese (Parigi 1905 - ivi 1980). Pensatore tra i più significativi del Novecento, la sua filosofia si riallaccia alla fenomenologia di E. Husserl e all'analitica esistenziale [...] , che gli si rivela come un "nulla d'essere". Di qui il tema esistenzialistico dell'assoluta libertà a cui l'uomo è condannato e dell'angoscia e dello scacco a cui la libertà conduce. Il pessimismo radicale del primo periodo della speculazione ...
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filosofia Si dice dell’attività di una funzione conoscitiva, in quanto si presenta del tutto indipendente dalle altre. In tal senso il termine era già usato nel 16° secolo. I. Kant diede al concetto un [...] a priori o trascendentali (➔) cui non sia mescolato assolutamente nulla di empirico. In questo stesso senso J.G. Fichte Il significato specificamente religioso dei termini p. e impuro non è definibile in modo univoco. Originariamente essere p. è ...
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nulla
pron. indef., s. m. e avv. [lat. nūlla, neutro pl. dell’agg. nullus -a -um «nessuno»], invar. – Come pron. e sost., nessuna cosa; come avv., in nessuna quantità o misura, e sim. Coincide quasi esattamente nei sign. e nella maggior parte...
nullita
nullità s. f. [dal lat. mediev. nullitas -atis, der. del lat. nullus «nessuno»]. – 1. L’essere nullo, privo cioè di valore o di validità, di efficacia: riflettere sulla n. della vita, della propria esistenza; la n. di un argomento,...