In generale ogni dottrina che consideri divina la totalità delle cose e che identifichi la divinità con il mondo. Il termine entrò nell’uso agli inizi del Settecento: il deista inglese J. Toland parlò [...] ») nel suo Pantheistikon, del 1705. Vi possono essere forme diverse di p. a seconda del modo in cui è concepito il rapporto tra la totalità delle cose eil suo carattere di divinità. Nel p., il principio divino è sempre più o meno distinto dalla ...
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socinianésimo Dottrina teologico-morale elaborata e sistemata nel 16° sec. da Fausto e Lelio (1525-1562) Socini. I suoi elementi centrali sono il razionalismo religioso, per cui nella Sacra Scrittura non [...] ci può esserenulla contro la ragione, il rifiuto dei dogmi tradizionali come irrazionali e non fondati sulla Scrittura, eil principio della tolleranza religiosa. Questi temi sono fondati sulla concezione della religione cristiana come via puramente ...
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VOTO (fr. voeu; sp. voto; ted. Gelübde; ingl. vow)
Gennaro PESCE
Agostino TESTO
Nicola TURCHI
Emilio ALBERTARIO
Concetto e condizionl- Il voto è una promessa solennemente formulata, in forza della [...] obbligo. Deve essere però fatto deliberatamente, cioè con avvertenza e con libero assenso, appunto perché si tratta di contrarre un obbligo sotto pena di peccato. Perciò se è emesso per timore grave ed ingiusto ènullo di diritto. Il voto è un atto ...
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VANGELO (XXXIV, p. 972)
Giuseppe BADINI
Vangeli apocrifi.- La letteratura apocrifa del Nuovo Testamento (III, 662) è ben lungi dall'avere il valore e la ricchezza di quella veterotestamentaria (si tratta [...] uno dei più antichi vangeli giudeo-cristiani, che s. Girolamo identificava con il Matteo aramaico e che oggi si pensa invece essere un apocrifo della fine del 1° secolo che non ha nulla a che vedere con l'originale del I vangelo canonico) dal Vangelo ...
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WYCLIFFE (Wyclif, Wiclif, Wiclef, ecc.), John
Alberto Pincherle
Agitatore religioso inglese, nato circa il 1330 a Hipswell o a Wiclif, residenza della famiglia, nello Yorkshire; morto a Lutterworth [...] creato un altro. Dio è l'essere assoluto eil bene assoluto; il male non è che privazione di essere; e pertanto non si può tanto meno, che la sostanza del pane e del vino possa essere ridotta a nulla. Pertanto egli si sforza di affermare la presenza ...
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VOLGATA (o Vulgata)
Alberto Vaccari
Con questo aggettivo sostantivato è designata la versione latina della Bibbia in uso nella Chiesa cattolica. Per il nome, la formazione, le vicende, la tradizione [...] si può dire, una sillaba, forma il seguente periodo latino, cui nulla manca di chiarezza e di grazia: "Igitur egressus Jacob de (ivi, X, 471). 3. Il privilegio della Volgata consiste in essere dichiarata autentica, di un'autenticità giuridica ...
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WEIGEL, Valentin
Delio CANTIMORI
Nato a Hain (Grossenhain) presso Dresda nell'anno 1533; morto a Zschopau nell'Erzgebirge il 10 giugno 1588. Studiò a Meissen, Lipsia e Wittenberg; ottenuto l'ufficio [...] tale contiene anche un elemento nenegativo (ilnulla) ha la possibilità di staccarsi da Dio, ripiegando su sé stessa: questo sarebbe il significato della caduta degli angeli, di Lucifero, e anche di quella d. Adamo; ma per il W. tale distacco da Dio ...
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GREGORIO IX
Ovidio Capitani
Ugolino dei conti di Segni nacque in Anagni in data che deve essere collocata verso il 1170, contrariamente a quanto si è pensato (1140); sempre ad Anagni dovette ricevere [...] cui diventava papa (marzo 1227), non doveva innovare nulla, ma decidere se proseguire nella politica di Onorio in trono. E forse il conio dell'"augustale", nel 1231, recante effigiato il busto dell'imperatore, potrebbe essere riconosciuto come ...
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INNOCENZO III
A. Iacobini
Pontefice dal 1198 al 1216, al secolo Lotario dei Conti.I. nacque nel 1160-1161 a Gavignano presso Segni, nel Lazio meridionale, da una famiglia della piccola nobiltà locale, [...] , quello mediano ad angoli stondati e quello terreno avvolto su ogni lato da una triplice contraffortatura ad archi (Cusanno, 1991; Pistilli, 1991). Il sistema impiegato per cinghiare il basamento non deve essere stato dissimile da quello adottato ...
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Mito
JJean-Pierre Vernant
di Jean-Pierre Vernant
Mito
sommario: 1. Introduzione. 2. Μῦϑος e λόγος. a) Parola e scrittura. b) Dal mito alla storia e alla filosofia. c) Forme e livelli del mito. d) Miti [...] del termine, non apporterà nulla, poiché l'intelletto si riferisce a una forma di intelligibilità che il mito non comporta e che soltanto il discorso esplicativo possiede. Se si raccontano a proposito dell'essere disavventure analoghe a quelle che ...
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nulla
pron. indef., s. m. e avv. [lat. nūlla, neutro pl. dell’agg. nullus -a -um «nessuno»], invar. – Come pron. e sost., nessuna cosa; come avv., in nessuna quantità o misura, e sim. Coincide quasi esattamente nei sign. e nella maggior parte...
nullita
nullità s. f. [dal lat. mediev. nullitas -atis, der. del lat. nullus «nessuno»]. – 1. L’essere nullo, privo cioè di valore o di validità, di efficacia: riflettere sulla n. della vita, della propria esistenza; la n. di un argomento,...