FACCIO, Rina (Marta Felicina), pseud. Sibilla Aleramo
Lucia Strappini
Nacque il 14 ag. 1876 ad Alessandria, primogenita di Ambrogio e Ernesta Cottino, seguita da due sorelle (Cora, Jolanda) e un fratello [...] cade di fronte alla sincerità grande dell'autrice, sincerità che subito si rivela, e diviene tosto un elemento di vitalità estetica e la traduce in espressione viva". L'insistenza sulla sincerità e la vitalità è rimasto uno dei fili conduttori nella ...
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La letteratura della nuova Italia
Andrea Battistini
Nel maggio del 1913, mentre ancora «La Critica» veniva esaurendo la lunga serie di “Note” sulla più recente letteratura italiana, Benedetto Croce, [...] D’Annunzio la «morale eroica e la lirica civile e nazionale» (p. 207). In tutti e tre viene tradito il principio estetico dell’autonomia dell’arte, ma il difetto è declinato in modi diversi.
Nel saggio interamente dedicato a Fogazzaro (1842-1911) si ...
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Bianco e nero
Vieri Razzini
Percezione e convenzione
Il b. e n., che è stato per circa quattro decenni una semplice mancanza dovuta a una tecnologia imperfetta, rientra in quella "deviazione dalla concezione [...] , ha le funzioni determinanti di formare la scala dei grigi e di separare gli oggetti fra loro e dal fondo. Sul piano estetico, invece, dà volume e plasticità agli oggetti, divide lo spazio, scandisce il tempo (il giorno e la notte). La mancanza di ...
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Corre una singolare fatalità fra l'invenzione dei fratelli Lumière e l'alba del cosiddetto secolo breve. Il cinema ha forse inventato il Novecento: o è stato il Novecento a inventare il cinema? In modo [...] des Willens (1935; Il trionfo della volontà) o Olympia (1936-1938; Olimpia), mostrano un'opposta esemplarità ‒ quella di un estetismo che azzera le caratterizzazioni politiche nel momento stesso in cui le esalta. Nel cinema, come in ogni arte, conta ...
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GRAF, Arturo
Giuseppe Izzi
Nacque ad Atene il 19 genn. 1848 da Adolfo, agiato commerciante tedesco di Norimberga, e da Serafina Bini, anconetana, il primo di fede luterana, la seconda cattolica. Né [...] lettere deve affidare la sua valutazione non al gusto ma alla "spassionata considerazione scientifica", e soltanto dopo di questa al giudizio estetico: "ciò che più importa nella storia delle lettere si è, non già il sapere se il tale o il tal libro ...
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Stato dell’Europa occidentale, all’estremità ovest del Bassopiano Germanico. Si affaccia sul Mare del Nord e comprende le foci del Reno, della Mosa e della Schelda. Il territorio, in continua evoluzione [...] poesia sorte successivamente, determinarono fino al 1766 il clima letterario, in particolar modo per il teatro, i cui canoni estetici si conformarono alla precisa normativa codificata dal francese N. Boileau nell’Art poétique (1674).
Al di fuori del ...
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TEATRO
Paolo Enrico ARIAS
Biagio PACE
Carlo ROCCATELLI
Ugo Enrico PAOLI
Silvio D'AMICO
Sebastiano Arturo LUCIANI
Silvio D'AMICO
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(gr. ϑέατρον, derivato dal verbo ϑεάομαι "guardo, sono spettatore"; [...] dalla metà del Seicento ai primi del Novecento ha nella vita italiana e in quella europea un'enorme importanza non solo estetica, ma sociale e mondana. Perché non solo i principi e l'aristocrazia, ma tutto il popolo ebbero una grande passione per ...
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VIENNA (ted. Wien; A. T., 56-57)
Antonio Renato TONIOLO
Hans TIETZE
Giuseppe GABETTI
Karl August ROSENTHAL
Roberto PARIBENI
Heinrich KRETSCHMAYR
Walter MATURI
Carlo MORANDI
Franco VALSECCHI
Capitale [...] e Strauss, del colorismo morbido di Wildgans. La lunga e gloriosa tradizione finì cioè col condurre a esigenze di gusto esteticamente delicato anche sul teatro. La stessa ripresa del teatro popolare con Alexander Girardi e Hansi Niese s'inserisce, in ...
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URSS (XXXIV, p. 816; App. I, p. 1098)
Giuseppe CARACI
Alexandre ABRAMSON
Tomaso NAPOLITANO
Wolfango GIUSTI
Corrado MALTESE
Territorî annessi e variazioni politico-amministrative. - Dopo il 1938 si [...] noti e stimati artisti sovietici. La tradizione accademica si mescolò ai formalismi "di sinistra" in una sorta di estetismo decadente e morboso nel gruppo prerivoluzionario più influente, denominato "Il mondo dell'arte" (K. Bogaevskij, 1872-1942, A ...
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MUSEO
Maria Luigia Pagliani
Manfredi Nicoletti
Franco Minissi
Roger Lesgards
Paolo B
(XXIV, p. 113; App. III, II, p. 182; IV, II, p. 540)
Negli ultimi vent'anni il m. ha mutato la sua fisionomia [...] all'architettura, al supporto dell'immagine; un luogo dunque di bellezza, ma a condizione di non confonderla con l'estetismo, di non privilegiare l'involucro a scapito del contenuto, di modo che le rappresentazioni non diventino simulacro; dev'essere ...
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estetismo
s. m. [der. di estetico]. – In senso proprio, atteggiamento del gusto e del pensiero che, ponendo i valori estetici al vertice della vita spirituale, considera la vita stessa come ricerca e culto del bello, come creazione artistica...
esteta
estèta s. m. e f. [dal gr. αἰσϑητής «che sente, che percepisce», dal tema di αἰσϑάνομαι «sentire, percepire»] (pl. m. -i). – 1. Chi, in arte, afferma il concetto del bello in sé e per sé, senza attribuire importanza ad altri aspetti...