(lat. Iuppiter, Iupiter, Iovis)
La divinità suprema della religione romana dalla latinità primitiva alla fine del paganesimo, corrispondente allo Zeus greco, dal quale tuttavia si differenzia per alcuni [...] abbandonare gli schemi di un naturismo meccanico: il dio in realtà si presenta essenzialmente, e questo dalle origini fino all’etàimperiale, come divinità ‘sovrana’, custode e garante dell’ordine del mondo e della società: fin dai primi tempi a lui ...
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(gr. Διόνυσος) Una delle grandi divinità dell’Olimpo greco. Nacque da Zeus e da Semele, figlia di Cadmo. Si narrava che questa, per volontà sua o per fraudolento consiglio di Era, avesse chiesto a Zeus [...] senato romano nel 186 a.C. proibì i Baccanali, ma nella religione mistica D. ebbe sempre grande importanza fino all’etàimperiale.
Nell’arte antica è noto un tipo arcaico di idolo primitivo, a tronco o a colonna con maschera barbata, raffigurato su ...
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religione Divinità dei Romani e dei Latini, cui era strettamente associato il culto del focolare domestico e pubblico. Il nome della dea appare connesso con quello della greca Estia (῾Εστία, Ƒεστία), ma [...] ’arte romana V. appare in rilievi e statue, seduta in trono e velata; il tipo è documentato dall’inizio dell’etàimperiale. In pitture di larari pompeiani, V., in piedi o seduta, fa libagioni, accompagnata dall’asino, quale protettrice dei fornai e ...
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Presso i Romani si diceva d. (devotio) l’offerta agli dei di persone o cose determinate, come vittime, per stornare un pericolo dalla comunità. Tipica è la devotio di Publio Decio Mure. Nell’etàimperiale [...] fu frequente la devotio pro salute principis, offerta agli dei della propria vita in cambio di quella dell’imperatore. Fu diffusa anche la devotio individuale, la pratica cioè di esercitare vendetta su ...
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Arte
Nell’architettura medievale, importante monumento sepolcrale di struttura complessa, a volte contenente le spoglie di un santo (a. di S. Domenico a Bologna, sec. 13°-15°; a. di S. Pietro Martire a [...] un’apertura per illuminazione e aerazione. Allegoricamente, in quanto luogo di rifugio, è stata intesa come simbolo della Chiesa, di Gesù Cristo e della Madonna.
Storia
Nell’amministrazione di etàimperiale romana, qualsiasi tipo di cassa pubblica. ...
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Interprete, presso le antiche popolazioni italiche e presso i Romani, del volere degli dei, che si rivelava loro per mezzo di vari segni. Il collegio degli a. (costituito dagli interpreti ufficiali degli [...] .C. (lex Ogulnia) vi furono ammessi i plebei. Il numero dei membri salì a 16 con Cesare e crebbe nell’etàimperiale finché l’augurato divenne una carica onorifica. Dapprima l’elezione avveniva per cooptazione, poi per mezzo di comizi ristretti dietro ...
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Divinità romana dell’unità dei cittadini, corrispondente alla ῾Ομόνοια greco-ellenistica, annoverata tra le cosiddette personificazioni di concetti astratti. Alla C. sarebbe stato dedicato un tempio nel [...] lealismo degli eserciti e delle province ( C. exercituum, C. provinciarum), ma anche dell’armonia della casa imperiale ( C. Augusta) e, nell’età dei Tetrarchi, della c. degli imperatori ( C. Augustorum).
La figurazione della C., stante o seduta, è ...
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Religione
Adunanza della gerarchia di una comunità religiosa e in particolare l’adunanza dei vescovi della Chiesa cattolica.
Riunioni del genere dei c. ricorrono nella storia di religioni come la buddhista [...] a processi vari, talora istruiti anche contro provvedimenti emessi dai magistrati cittadini, non solo dai tribuni plebis).
In etàimperiale, il termine passò a indicare l’assemblea dei notabili di una provincia o di un conventus per la celebrazione ...
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Forza che si immagina regolare in modo imprevedibile le vicende umane, senza che la volontà degli uomini possa nulla contro di essa, e il complesso delle vicende e delle condizioni materiali e morali che [...] i consoli sorteggiavano tra di loro le province, le vestali si sceglievano per s. tra 20 candidate proposte. In etàimperiale la divinazione per s. si mescola con altri generi di divinazione fondati sul caso: accanto alla sticomanzia si conoscono le ...
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(lat. Quirinus) Divinità romana, eponimo fittizio dei Romani (➔ Quiriti); secondo alcuni in origine dio di Curi, località dove era insediata la tribù sabina che si fuse poi con gli abitanti del Palatino, [...] (quiris o curis). Aveva carattere guerriero e nella leggenda delle origini di Roma fu identificato con Romolo; più tardi, in etàimperiale (ma secondo alcuni almeno dal 3° sec. a.C.), con Marte, del quale avrebbe rappresentato l’aspetto pacifico. Con ...
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archiereo
archierèo (o, nella forma greca, archierèus) s. m. [dal lat. mediev. archiereus, gr. ἀρχιερεύς, comp. di ἀρχι- (v. archi-) e ἱερεύς «sacerdote»]. – In età ellenistica e romana, il sommo sacerdote di un santuario o di una città o...
coorte
coòrte s. f. [dal lat. cohors -rtis, in origine «recinto» (v. corte), poi con gli altri sign.]. – 1. In età romana: a. Suddivisione della legione dell’esercito romano, in origine formata di tre manipoli, in seguito di tre manipoli e...