DELLA SCALA (Scaligero), Giulio Cesare
Giorgio Patrizi
Sul luogo di nascita del D. e sul suo stesso nome è stato vivo, a lungo, un dibattito critico teso a far luce sulla reale identità di un letterato [...] ed espressivi. In questa prospettiva è rifiutata l'idea di un'età dell'oro della lingua ma si afferma piuttosto un atteggiamento molto libero dinanzi alle preoccupazioni umanistiche della latinità delle forme linguistiche. Per quanto il D. fosse ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Paolo Sarpi
Adriano Prosperi
L’opera di Paolo Sarpi come storico e come politico rappresentò il più alto contributo intellettuale italiano dell’età della Controriforma offerto alla riflessione europea [...] 1° vol., 1969, pp. 291-92). Di contro alla storiografia umanistica e all’accumulo di erudizione, la scelta storiografica di Sarpi fu a il soverchio ai poveri. Si prende avvio dall’età della predicazione di Cristo e dai primi abusi introdotti ...
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PELACANI, Biagio
Graziella Federici Vescovini
PELACANI, Biagio (Blasius de Pelacanis de Parma). – Nacque, in data incerta tra il 1350 e il 1354, a Costamezzana (attualmente Noceto), nei pressi di Parma.
Nulla [...] abbastanza severa che prelude al nuovo ideale della cultura umanistica: «per altra parte non credo che trovare si svolgere ancora un ruolo attivo, pur non essendo più in giovane età: in occasione della riapertura dello Studio di Parma da parte ...
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LEVI, Alessandro
Alberto Cavaglion
Nacque a Venezia il 19 nov. 1881 da Giacomo, direttore delle Assicurazioni generali e da Irene Levi-Civita, sorella di Giacomo, già segretario di G. Garibaldi a Bezzecca, [...] Paolo Treves, storici entrambi, come per Antonello Gerbi, americanista e storico dell'Età moderna, il L. fu qualcosa di più che "lo zio Sandro": . La filosofia è definita come una concezione umanistica integrale della realtà: "La sfera del diritto ...
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Rinascimento, cultura del
Massimo L. Salvadori
La riscoperta del mondo classico e l’affermazione degli intellettuali
Con questo termine è indicato il periodo di ‘rinascita’ conosciuto dall’Italia e [...] del periodo che pose fine al Medioevo e diede inizio all’Età moderna. Il Rinascimento è strettamente associato con l’Umanesimo, per sulla Chiesa. In effetti fu tutto lo spirito umanistico a essere impregnato di un atteggiamento di superiorità verso ...
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PACE, Giulio
Lucia Bianchin
PACE, Giulio. – Nacque a Vicenza, nella contrada di Berga (di qui l’appellativo ‘da Beriga’), il 9 aprile 1550, in una famiglia nobile, da Paolo e da Lucrezia Angiolelli.
Ebbe [...] un’ottima formazione umanistica; tra il 1565 e il 1574 studiò per cinque anni filosofia, poi diritto, presso l’Università di 201; Id., Alla ricerca dell’ordine. Fonti e cultura giuridica nell’età moderna, ibid. 2002, ad ind.; A. Mattone, Il manuale ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Medioevo plurale
Michele Ciliberto
Nel 1932, in un bel saggio sul Rinascimento, Delio Cantimori scrisse che quando si parlava del Medioevo gli uomini moderni non erano ancora capaci di esprimere un [...] critiche non tolgono il valore, e l’importanza, che l’età di mezzo ha assunto, riverberandosi anche nel giudizio sul Rinascimento; apocalittico-profetica si impone anche nella cultura umanistica e rinascimentale, mostrando l’inconsistenza di ...
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umanesimo
umanéṡimo (raro umanismo) s. m. [der. di umano, in parallelismo con umanista, prob. con influenza del ted. Humanismus]. – 1. Nella storiografia moderna, termine (di origine ottocentesca) con cui viene indicato il periodo storico...
cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...